Domenica 14 settembre 2025 - Reggio Emilia, Mapei Stadium - Sassuolo-Lazio 1-0

Da LazioWiki.

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14 settembre 2025 – Reggio Emilia, Mapei Stadium - Campionato di Serie A, III giornata - inizio ore 18.00

SASSUOLO: Muric, Walukiewicz (46' Coulibaly) Idzes, Muharemovic, Doig, Vranckx (64' Volpato), Matic, Koné, Berardi (81' Thorstvedt), Pinamonti (81' Cheddira), Laurienté (64' Fadera). A disposizione: Satalino, Turati, Candè, Boloca, Pieragnolo, Romagna, Moro, Lipani,, Iannoni, Pierini. Allenatore: Grosso.

LAZIO: Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares, Guendouzi (80' Isaksen), Rovella (40' Cataldi), Dele-Bashiru (46' Belahyane), Cancellieri (60' Pedro), Castellanos (60' Dia), Zaccagni. A disposizione: Mandas, Furlanetto, Pellegrini, Noslin, Hysaj, Provstgaard. Allenatore: Sarri.

Arbitro: Sig. Tremolada (Monza) - Assistenti: Sigg. Fontemurato e Cavallina - Quarto uomo: Sig. Marinelli - V.A.R.: Sig. Meraviglia - A.V.A.R.: Sig. Pairetto.

Marcatori: 70' Fadera.

Note: ammoniti 24' Vranckx, 28' Rovella, 42' Marusic, 45'+4' Muharemovic, 58' Doig, 76' Pinamonti, 85' Belahyane, 90' Matic, 90'+5' Volpato. Angoli . Recuperi: 4' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


Mattia Zaccagni
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Fisayo Dele-Bashiru
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Reda Belahyane
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Un'azione d'attacco biancoceleste
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Valentin Castellanos
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Matteo Guendouzi
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Nicolò Rovella
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Nuno Tavares
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Mario Gila
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Adam Marusic
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I calciatori convocati per la partita odierna

• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio, già l’ora dei fischi. In vista del derby una prova negativa: Grosso fa festa e incassa tre punti pesanti. A Reggio Emilia poca qualità e poche occasioni. Il Sassuolo vince nella ripresa con il gol di Fadera. E alla fine la sentenza di 6.000 tifosi biancocelesti”.

Continua il quotidiano sportivo romano: La pena cresce per Sarri, scappato in macchina a fine partita, ufficialmente per "motivi familiari". Via mentre la Lazio era a testa china davanti a 6.000 tifosi infuriati. Frustrazione sonora, fischi ai giocatori, cori contro Lotito. E adesso il derby senza Rovella, ko dopo 40 minuti, a rischio stiramento. Incomprensibile la scelta di Sarri di farlo giocare dopo lo sbotto contro l’Italia. Era affaticato, l’accusa. Ma a insaputa degli azzurri. Un bel pasticcio. Si trema anche per Taty (coscia destra). Le emozioni sono tutte del Sassuolo, balla felice sotto la Sud, ha cancellato lo zero in classifica mangiandosi la Lazio nel secondo tempo, guidato da un infinito Matic, 37 anni, regista, uomo-ovunque. Ha chiuso con i crampi dopo un allungo (era quasi il 90') da difensore centrale aggiunto. Bravo Grosso a farsi consegnare la partita svoltando con il 4-2-3-1: al 18'st dentro Volpato e Fadera con Pinamonti e Berardi. Più il terzino Doig, rimasto altissimo. Il gol di Fadera, su angolo di Volpato, è arrivato dopo 7 minuti. Troppi i limiti della Lazio per sperare anche in Sarri, allenatore-mutante per trovare un mix di gioco: palleggio e gamba. La fatica del gol è un malanno che ritorna. Taty, più trequartista da sponda, ha di nuovo misurato la distanza dalla porta (zero tiri). Dele-Bashiru è stato sostituito dopo 45' minuti, quando aveva finalmente trovato due raid (e un tiro da comica) infilandosi a sinistra. Non solo stanchezza, tanta inadeguatezza, si affanna soltanto. Belahyane è andato meglio, ha servito di nuovo Dia davanti alla porta, ma per i gusti di Sarri tiene troppo il pallone, poi l’ha visto spegnersi. Mau ci ha provato con Pedro e Dia, con l’esanime Isaksen. Dopo il Verona ci si aspettava ciò che non si trova: qualità e continuità.

Le chiavi. Squadre a specchio: 4-3-3. Sarri ha chiesto una Lazio alta. Il Sassuolo: Matic saliva su Rovella quando si era in pressing alto, oppure s’abbassava. Palleggio e gamba dei laziali. Col palleggio si innescava Castellanos per lanciare Cancellieri, freccia spuntata. La Lazio ci ha provato con i lanci inutili di Provedel per Dele-Bashiru. O con Zaccagni dentro al campo. Mancava l’inserimento del nigeriano. Il Sassuolo innescava Laurienté e Berardi, spiazzamenti fulminei. Partita bloccata fino al 24', quando Vranckx è entrato su Rovella. Tremolada ha estratto il rosso, dopo revisione ha invertito col giallo. L’annuncio: "Fallo imprudente". Rovella ha iniziato a innervosirsi. Il Sassuolo ha punto con Pinamonti. Raptus di Rovella, giallo per proteste. Al 40' è andato ko. Ha rincorso Koné, gli ha tirato la maglia rischiando il doppio giallo. Dentro Cataldi. Battibecco di Rovella e Pellegrini dalla panchina con un tifoso del Sassuolo. Sono entrati Coulibaly per Walukiewicz e Belahyane per Dele. Lazio sgasata. Dentro Dia per Taty e Pedro per Cancellieri]. Pedrito ha giocato tra le linee, Guendouzi più largo. Suo il cross per Zaccagni: volo di Muric. La svolta di Grosso: Volpato per Vranckx e Fadera per Laurienté. Pedro ha tirato addosso a Muharemovic, niente rigore. Da un giro palla (9 passaggi) l’apertura di Matic per Doig, il cross che ha prodotto il corner battuto da Volpato. Muharemovic ponte per Fadera, suo il tap-in. Lo teneva in gioco Zaccagni. Dia murato. Sarri col 4-2-3-1 e Isaksen. Assalto con Gila. Thorstvedt si è scontrato con Provedel in area. Era il 96' e Ivan rifaceva il centravanti. Sarri, infuriato con tutti, arbitro compreso, è andato via. Non può essere un abbandono.


Il Messaggero titola: “Lazio al minimo e la caduta fa molto male”. Secondo ko esterno dopo quello di Como, i biancocelesti faticano a incidere. Infortuni muscolari per Castellanos e Rovella. Il Sassuolo vince 1-0, decisivo il gol di Fadera nel secondo tempo”.

Continua il quotidiano romano: Schiacciati da un modestissimo Sassuolo, questo secondo ko (in tre giornate) pesa come un macigno. Non tanto per la classifica è troppo presto per guardarla quanto per l'inatteso e inspiegabile passo indietro, al di là dei limiti e di una mancanza di qualità, impossibile da colmare senza il mercato. Lazio di nuovo timida, senza idee né personalità, né gioco. Dr.Jekyll e Mr.Hyde, riecco il mostro lontano dall'Olimpico. Tre tiri in porta, tanti quanto gli emiliani, ultimi della Serie A sino a ieri pomeriggio: Fadera regala i primi tre punti a Grosso. Stavolta non c'è di fronte il terribile Como a giustificare questo disastro. E nemmeno la sosta per le Nazionali o la trasferta possono rappresentare un alibi concreto. Traditi seimila tifosi biancocelesti, felici dopo la reazione contro il Verona, e ora di nuovo furiosi al triplice fischio per non aver trasmesso alcuna grinta o carica a questa Lazio. Col derby all'orizzonte, si preannuncia una settimana da incubo, nonostante la medesima sconfitta della Roma col Toro.

BLACKOUT. Al Mapei Stadium sembra di giocare in casa all'Olimpico, eppure si sprofonda come ad agosto in riva al lago. Forse per questo, nonostante la stracittadina vicina, Sarri teme un'altra trappola e si affida ai titolarissimi, rischiando anche un affaticato Rovella dal 1'. La Lazio parte con il pressing alto, aggressivo, palleggia alla ricerca della profondità per aprire gli spazi, ma si spegne subito e non fa mezzo tiro per tutto il primo tempo. L'unico brivido lo regala l'esordiente Muric, che rischia l'autogol con uno stop maldestro. I reparti sono slegati, Zaccagni e Cancellieri fantasmi, il Taty ha fantasia, ma torna a specchiarsi troppo e non conclude nulla di buono. Gara da sbadigli, rianimata al 24' da un pestone di Vranckx a Rovella, su cui Tremolada in un primo momento estrae il rosso diretto. L'arbitro viene però richiamato al Var da Meraviglia e, dopo la revisione, lo trasforma in un giallo meno severo. Episodio chiave, perché qui la Lazio sparisce e il Sassuolo si rianima all'improvviso: Provedel stoppa Pinamonti col piattone sul primo palo. Rovella è nervoso, viene ammonito e poi graziato per una successiva trattenuta su Koné, prima di accasciarsi a terra e venire sostituito. Dovrebbe essersi fermato in tempo, oggi lo scopriremo.

REAZIONE TARDIVA. Entra Cataldi per rimettere in ordine nella Lazio. Dele-Bashiru scompare e riappare, ma non è mai incisivo: Sarri lo taglia all'intervallo e ridisegna con Belahayane il centrocampo. Ci sono più geometrie, ma servono a poco senza un guizzo vero. Tavares sgomma, ma inciampa su se stesso. La Lazio è lenta, sotto ritmo e dà coraggio al Sassuolo. Mau decide di riprendere metri con forze fresche in attacco: fuori Taty (risentimento muscolare) e Cancellieri, dentro Dia e Pedro. Guendouzi, ultimo a mollare, accelera sulla fascia destra e fa partire uno splendido cross: Zaccagni si tuffa di testa a porta vuota, ma Muric compie un autentico miracolo, deviando sopra la traversa un gol praticamente già fatto. Pedro invoca invano un rigore per un tocco di mano di Muharemovic, che poi si catapulta nell'area avversaria e svetta su un calcio d'angolo: colpo di testa in mezzo a Guendouzi e Romagnoli, deviato dal subentrato Fadera, tenuto in gioco da Zaccagni in ritardo. La Lazio ha una minima reazione d'orgoglio: bel filtrante di Belahyane per Dia, ma Muric è un muro. Sarri è disperato e, a 10' dalla fine, rilancia nella mischia Isaksen e passa al 4-2-3-1. Parte l'assedio tardivo: Gila non inquadra due volte la porta da calcio d'angolo. Sull'ultimo corner, Provedel si tuffa davanti e viene atterrato da Thorstvedt, ma Tremolada anticipa la fine dell'incontro. Non c'è nemmeno un misero pareggio, tutti fischiati e respinti a brutto muso dai tifosi biancocelesti dentro lo spogliatoio.


Il Tempo titola: .


La Gazzetta dello Sport titola:



La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: Furlanetto, Mandas, Provedel;
  • Difensori: Gila, Hysaj, Marusic, Nuno Tavares, Pellegrini, Provstgaard, Romagnoli;
  • Centrocampisti: Belahyane, Cataldi, Dele-Bashiru, Guendouzi, Rovella;
  • Attaccanti: Cancellieri, Castellanos, Dia, Isaksen, Noslin, Pedro, Zaccagni.
I convocati in grafica






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