Domenica 17 luglio 2022 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Lazio-Triestina 3-1

Da LazioWiki.

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17 luglio 2022 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - inizio ore 18.00


LAZIO: Maximiano (60' Adamonis), Lazzari (46' Marusic), Patric (46' Gila), Romagnoli (46' Casale), Hysaj (46' Radu), Milinkovic (60' Bertini), Marcos Antonio (46' Cataldi), Luis Alberto (46' Basic), Felipe Anderson (46' Romero), Immobile (46' Cancellieri), Zaccagni (46' Pedro). A disposizione: Alia, Furlanetto, Kamenovic, Acerbi, Akpa Akpro, Kiyine, Moro. Allenatore: Sarri.

TRIESTINA: Mastrantonio (46' Martínez), Ghislandi (46' Galliani, 68' Baldi), Riccardi (68' Ghislandi), Sabbione (68' Giannò), Sarzi Puttini (68' Pellacani), Furlan (68' Crimi), Crimi (46' Procaccio), Ala-Myllymäki (46' Bezziccheri, 68' Rocchetti), Rocchetti (46' Coppola), Adorante (46' Gómez), G. De Luca (68' Adorante). A disposizione: A. De Luca, Meti, Iacovoni, Butti, Tiesse, Groaz. Allenatore: Bonatti.

Arbitro: Sig. Sfira (Pordenone) - Assistenti Sigg. Ferrari e Licari.

Marcatori: 5' Immobile (rig), 62' Basic, 65' Gómez, 83' Bertini.

Note: -

Spettatori: 1.100 circa.


Manuel Lazzari
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Marcos Antonio
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Sergej Milinkovic-Savic
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Alessio Romagnoli
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Luis Alberto
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Ciro Immobile
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Matteo Cancellieri
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Luka Romero
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Pedro
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Marco Bertini
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► Il Corriere dello Sport titola: "Immobile e Romagnoli la Lazio dei simboli. Ciro sblocca la sfida riscattandosi dal dischetto. Il difensore, all’esordio, già nel cuore dei tifosi. Tre gol e buone indicazioni nel test con la Triestina, Sarri chiarisce subito le gerarchie. Squadra ordinata, serve più ritmo".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Sul podio delle emozioni sono saliti Romagnoli e Immobile. L’uno a difesa dei gol dell’altro. Alessio, alfiere nei secoli fedele, debuttando con l’amata Lazio ha vissuto i 45 minuti più belli e lunghi della sua vita e poco importa che fosse un’amichevole. Ogni partita lo farà carburare dopo un anno di tormenti per la pubalgia e lo coinvolgerà sempre più. Ciro, con la sua cifra di colpi (suo l’1-0 su rigore), meriterebbe una premiazione a partita. E’ atto dovuto partire da loro per rivivere il 3-1 sulla Triestina, una partita per due Lazio. Sarri, nel primo test realistico, coniugando tradizione e rivoluzione, tecnica e forza fisica, è partito con la formazione-tipo chiarendo molte gerarchie: Patric-Romagnoli coppia centrale davanti a Maximiano. Lazzari a destra, Hysaj a sinistra (poi sostituito da Radu), è l’unico posto senza titolarità. Mau ha offerto la regia a Marcos Antonio, i suoi pretoriani erano Milinkovic e Luis Alberto. Felipe Anderson e Zaccagni le punte affilate ai fianchi di Ciro.

L'analisi. Immobile, pressatore d’attacco, ha provocato l’azione e s’è preso il rigore del vantaggio, segnato riscattando l’errore col Dekani. Ha fatto tutto lui recuperando un pallone come piace a Sarri, servendolo a Felipe che l’ha girato a Milinkovic. Sergej ha spalancato l’area, Ciro è stato atterrato da Sarzi. Il raddoppio gliel’ha negato Ghislandi sulla linea, allo scadere del primo tempo. Mau non è mai andato in bestia, ha seguito in silenzio, masticando la solita cicca, ha chiesto solo più velocità. La flemma s’è rispecchiata in campo, la Lazio è stata ordinata, poco imprevedibile. C’erano idee di gioco, non ancora sprizzi. Tre alibi a conforto: il caldo inconsueto per Auronzo, il campo con troppe zolle e la Triestina di Bonatti (allenatore futurista fin dai tempi della Primavera laziale). I laziali, in 1.100, sono esplosi al gol di Immobile e sono riesplosi poco dopo quando Romagnoli s’è esibito in un tackle scivolato all’altezza del centrocampo, sotto la tribunetta, evitando una ripartenza. Intervento rude replicato a fine primo tempo.

Maximiano, quasi ingiudicabile, non ha mai corso rischi. La Triestina, appena allenata, alla prima amichevole, imbottita di 6 acquisti, non s’è mai spinta oltre la trequarti. A centrocampo ha giostrato Marcos Antonio, spaesato in partenza, quando s’è perso un paio di palloni. Poi sempre più dentro al gioco. Ha cercato di tenere corta la squadra, di indurla al palleggio di prima, chiedeva il pallone, s’è impegnato nel pressing. Ha sbagliato qualche tempo in fase di non possesso, fisicamente soffrirà per via di altezza ed esilità, ma è battagliero. Ha sempre reagito agli scontri, ha strappato applausi quando ha schermato De Luca e s’è lanciato sul rimpallo. Piace a Sarri, oggi è una recluta, tecnicamente incarna l’idea sarriana. Milinkovic non è ancora al top, domina con la presenza. Luis Alberto ha preso un colpo ad inizio partita, l’ha limitato. Ciro s’è lamentato per il trattamento della Triestina, feroce nelle pressioni, nei corpo a corpo, se l’è presa con Sabbione (scintille anche con Milinkovic). Mini-ressa prima dell’intervallo.

Il secondo tempo. Sarri ha confermato solo Maximiano e Milinkovic nel secondo tempo, poi sostituiti da Adamonis e Bertini. C’è stata più fluidità. Mau ha lanciato la coppia centrale Gila-Casale, i terzini erano Marusic e Radu. Gila ha confermato d’essere un centrale-velocista, buoni alcuni recuperi in progressione. Casale s’è macchiato di un errore in costruzione. Cataldi era in regia, l’altra mezzala era Basic. Il tridentino era Romero-Cancellieri-Pedro. Prima del raddoppio di un operoso Basic (servito da un’imbucata di Cancellieri) c’è stata una traversa ciclonica di Marusic. Un gioiello di Gomez su punizione ha riaperto la partita (beffato Adamonis). Un gioiello di Bertini, tiro a giro, ha fissato il 3-1. Gol disegnati.


Il Messaggero titola: "Finalmente la nuova Lazio. Romagnoli fa il suo debutto davanti a Lotito e mille tifosi. Con la Triestina segnano il solito Immobile e ancora Basic. Prima volta insieme per Marcos Antonio, Luis Alberto e Milinkovic. Ma a mettersi in mostra è il giovane Bertini".

Prosegue il quotidiano romano: Spinta da 1100 tifosi la nuova Lazio archivia la pratica Triestina (3-1) sotto gli occhi del presidente Lotito grazie a Immobile, Basic e Bertini. Sarri non delude il patron e si gioca subito la carta Romagnoli. C’è proprio Alessio al centro della retroguardia accanto a Patric, lo spagnolo con cui ha condiviso maggiormente la linea in questi primi giorni in biancoceleste. Il numero 13 non sente fastidi all’adduttore, è accompagnato dall’esultanza del pubblico a ogni intervento in scivolata. Neanche a dirlo, è già un leader. Impossibile al momento fare a meno della corsa di Lazzari sull’out destro mentre a chiudere il quartetto è Hysaj a sinistra. La vera sorpresa è Marcos Antonio in mezzo al campo. Riscaldamento ad hoc per il fuscello brasiliano seguito dallo staff tecnico per saggiare al meglio il campo. Guai a farsi ingannare dai primi due appoggi sbagliati. L’ex Shakhtar pian piano sale in cattedra, è sempre vivo e non perde un tackle. Ai lati il Comandante gli mette due pezzi da novanta come Milinkovic e Luis Alberto per un terzetto con qualità a cinque stelle pronto a imbeccare capitan Immobile lì davanti. Quasi la Lazio titolare contro una Triestina combattiva.

Segna sempre Ciro. L’ex Bonatti prepara una gabbia col suo 4-4-2, ma la scintilla arriva al 24’. Palla recuperata da Immobile e Milinkovic su un giro palla discutibile degli ospiti. Il Sergente serve a Immobile un cioccolatino, che non viene scartato solo per il fallo di Crimi. Esultanza tardata giusto di qualche secondo per Ciro che stavolta, al contrario di giovedì con il Dekani, spiazza Mastrantonio dal dischetto. Un gol nato dalla pressione alta, prima gioia del match per un Sarri che passeggia davanti alla panchina togliendosi pure l’immancabile cappellino. Passano i minuti e cresce l’agonismo in campo, mentre in tribuna le due tifoserie cantano unite nel gemellaggio. Il tecnico chiede qualcosa di più di un tiro dal limite dell’area a Luis Alberto, ma il Mago non riesce a lasciare il segno, così come Zaccagni preferito allo scatenato Pedro. Ci riesce in extremis invece Felipe Anderson che serve a Immobile la palla del raddoppio, ma Ghislandi è determinante sulla linea a salvare i suoi prima del duplice fischio. Soddisfatto solo in parte Sarri, che nella seconda frazione tiene in campo solo Maximiano e Milinkovic che prima di uscire al 60’ rischia l’eurogol dai trenta metri.

Ci impiega meno a farsi vedere l’amico Marusic: tiro a giro di sinistro, che colpisce la traversa al primo pallone toccato. La nuova Lazio è anche quella dei terribili giovani Luka Romero e Cancellieri. Entrambi al 62’ confezionano il quarto gol del ritiro di Basic, capocannoniere delle prime tre amichevoli - a pari merito con Felipe e Pedro - e sempre più sugli scudi. L’errore in fase di impostazione da parte di Casale, che costringe Gila al fallo dal limite rimette in partita gli ospiti. Il subentrato Gomez trafigge Adamonis con un arco perfetto su punizione, ma a ristabilire le distanze ci pensa Bertini con un gran destro a giro. Terza vittoria di fila per la nuova Lazio che domani svelerà l’ultima nuova maglia (la seconda) ad Auronzo. Nella capitale invece gli abbonamenti raggiungono quasi quota novemila, quasi duemila in più prima dall’acquisto di Romagnoli: "E stiamo valutando se aprire una campagna anche per l’Europa League", svela Canigiani, responsabile marketing. Niente amichevole per Acerbi: differenziato prima del test, forse anche per risparmiargli cori e fischi. Si è capito da tempo che per lui non c’è più spazio in questa nuova Lazio, Francesco ha già la testa a Napoli, ma dopo la cena si concede a foto e autografi.


Il Tempo titola: "Gol e cattiveria. E Romagnoli c'è. Con la Triestina finisce 3-1: gara dura e risse in campo. Arriva il terzo successo in amichevole con l’esordio del nuovo acquisto".

Prosegue il quotidiano romano: Di voglia e cattiveria. Terza amichevole stagionale, terza vittoria per la Lazio di Sarri. E' stata tutt'altro che una passeggiata per Immobile e compagni. La Triestina ha dato tutto sul campo, tenendo la partita aperta fino a dieci minuti dal triplice fischio. Il destro a giro di Bertini mette la parola fine sul match, particolarmente intenso dal punto di vista dei contrasti e della foga agonistica. Si è addirittura sfiorata la rissa, con i calciatori delle due squadre venuti quasi alle mani. A cominciare da Ciro, che ha mal digerito le entrate dure dei difensori alabardati, Sabbione su tutti. Subito dopo battibecco tra Milinkovic e due avversari, con l'arbitro che ha provato a riportare la serenità tra i calciatori in campo. La conferma di una partita tosta è il fallo da rigore subito da Immobile in area di rigore: il capitano, a differenza della precedente sfida contro il Dekani, non sbaglia spiazzando il portiere. Nella ripresa Sarri cambia tutti, o quasi. Milinkovic rimane in campo in entrambi i tempi, ha bisogno più degli altri di mettere minuti nelle gambe. Il raddoppio della Lazio porta la firma di Toma Basic, bravo a sfruttare il filtrante di Cancellieri, che lo pesca in profondità dopo un quarto d'ora dall'inizio del secondo tempo. Il croato è senza dubbio il migliore del ritiro fino a questo momento. Vuole prendersi sempre maggiore spazio, giocarsi le sue chance fino all’ultimo. Sa di poter insidiare Luis Alberto nelle scelte dell'allenatore. A riaccendere le speranze della Triestina di Bonatti è il destro a giro di Gomez, che su punizione coglie impreparato Adamonis, reo di aver piazzato male la barriera.

Sarri sbraita, si sbraccia, non è soddisfatto del calo di ritmo della squadra. Il gol di Bertini lo rincuora, ma non lo lascia del tutto tranquillo. Da segnalare l'ottimo esordio di Alessio Romagnoli, schierato dal primo minuto in coppia con Patric. Buona la prima per l'ex capitano del Milan, che ha guidato la retroguardia con personalità. C'era curiosità anche di vedere Gila all'opera: l'ex centrale del Real Madrid, classe 2000, si è mosso molto bene accanto a Casale. Veloce, concentrato e con una buona confidenza dal punto di vista della costruzione da dietro. Al termine del match ai microfoni del canale ufficiale è stato Hysaj a commentare la sfida contro la Triestina: "E' stata una bella partita. Con il passare dei minuti si è fatta sentire un po' di stanchezza, ma la squadra ha reagito bene. Nel secondo tempo i nuovi sono stati bravi, hanno capito velocemente il gioco che vuole il mister. Sono felice dei nuovi, ci auguriamo di arrivare pronti al campionato. Ogni tanto parlo con i nuovi per aiutarli con i meccanismi difensivi. Vedo più gente dello scorso anno, tutti sono ottimisti e questo ci spinge ad andare avanti". Intanto ieri sera la squadra si è ritrovata intorno a un tavolo per una cena insieme al presidente Lotito in un ristorante di Auronzo. Un modo per fare gruppo e per consentire ai nuovi acquisti di inserirsi. Fronte mercato in queste ore è tornato di moda il nome di Matias Vecino. Sarebbe un rinforzo per la linea mediana del campo: l'ex calciatore dell'Inter si è svincolato lo scorso 30 giugno. Un colpo a parametro zero, proprio come è stato per Romagnoli. C'è ancora distanza, ma le parti stanno trattando.


La Gazzetta dello Sport titola: "Successo per 3-1 con la Triestina. Apre Immobile".

Continua la "rosea": Dopo le goleade con Auronzo e Dekani, ieri vittoria dalle proporzioni più contenute per la Lazio nell’amichevole giocata ad Auronzo con la Triestina (Serie C). È finita 3-1 per i biancocelesti con reti di Immobile su rigore nel primo tempo, di Basic e Bertini nella ripresa. Sul 2-0 il gol dei giuliani, realizzato da Gomez. Oltre all’esordio di Romagnoli, è stata anche la prima gara da titolare per l’altro acquisto Marcos Antonio. La squadra biancoceleste è parsa un po’ imballata, specie nella prima frazione. I carichi di lavoro di Sarri si sono fatti sentire.



La formazione del primo tempo:
Maximiano, Immobile, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson, Romagnoli, Luis Alberto;
(Juan Bernabè e l'aquila Olimpia), Hysaj, Marcos Antonio, Lazzari, Patric, Zaccagni




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