Domenica 28 settembre 2008 - Torino, stadio Olimpico - Torino-Lazio 1-3

Da LazioWiki.

Stagione

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28 settembre 2008 - 3.294 - Campionato di Serie A 2008/09 - V giornata - inizio ore 15.00

TORINO: Sereni, Colombo (72' P.Zanetti), Di Loreto, Pratali, Rubin, Dzemaili, Corini (60' Amoruso), Saumel, Abate (74' Ventola), Abbruscato, Bianchi. A disposizione: Calderoni, Pisano, Ogbonna, Barone. Allenatore: De Biasi.

LAZIO: Carrizo, Lichtsteiner, Siviglia, Cribari (24' Rozehnal), Radu, Brocchi, Ledesma, Mauri (77' Manfredini), Pandev (69' Meghni), Foggia, Zarate. A disposizione: Muslera, De Silvestri, Kolarov, Makinwa. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Gava (Conegliano Veneto) - Assistenti Sigg. Rubino e Altomare - Quarto uomo Sig. Tommasi.

Marcatori: 30' Pandev, 53' Zarate, 83' Zarate (rig), 91' Amoruso (rig).

Note: giornata soleggiata, terreno in discrete condizioni. Espulsi al 81' Sereni per fallo su chiara occasione da gol (in porta è andato Ventola poiché il Torino aveva esaurito le sostituzioni) e al 88' Pratali per doppia ammonizione. Al 91' allontanato dalla panchina l'allenatore granata De Biasi per proteste. Ammoniti: Colombo e Rubin per gioco scorretto, Dzemaili per simulazione, Zarate e Pandev per comportamento non regolamentare. Angoli: 1-2. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 15.264 per un incasso di € 295.282,00.

La formazione biancoceleste: Cribari, Siviglia, Mauri, Ledesma, Carrizo, Zarate; Pandev, Foggia, Brocchi, Radu, Lichtsteiner
Il biglietto della partita
La rete di Goran Pandev
La prima rete di Mauro Zarate
Il rigore di Maurito Zarate
Esultanza biancoceleste
Mauro Zarate e Goran Pandev: i marcatori odierni
Stephan Lichtsteiner
Rolando Bianchi e Cristian Brocchi
Cristian Ledesma
Un intervento del portiere biancoceleste Juan Pablo Carrizo
Pasquale Foggia
Emilson Cribari

Una Lazio cinica stende il Torino e mette in cascina un'altra preziosa vittoria in questo Campionato. Vittoria netta e meritata per gli uomini di Delio Rossi all'Olimpico di Torino, al termine di una gara gestita con grande maturità, contro i granata che hanno mostrato la consueta grinta ma poche idee chiare in fase offensiva. Il Toro prova a prendere in mano il gioco, grazie anche a un attivissimo Abate sul fronte destro dell'attacco. Al 12' i padroni di casa vanno alla conclusione con Abbruscato che tira alto. Al 16' contropiede pericoloso del Torino con Abbruscato che però tarda a servire Bianchi e la difesa della Lazio ha il tempo per sventare la minaccia. Sono i granata a fare la partita, mantendendosi costantemente nella metà campo avversaria, ma non pungono e la Lazio in difesa tiene. Al 24' Cribari, colpito sul sopracciglio dopo un contrasto aereo con Rozehnal, deve essere sostituito. Ma alla prima vera occasione da gol, al 30', i biancocelesti passano in vantaggio.

Zarate semina il panico nella difesa di casa saltando tre uomini, Di Loreto riesce a soffiargli il pallone ma il suo rinvio finisce sui piedi di Pandev che calcia di prima intenzione ed insacca. La reazione del Torino è rabbiosa: un destro di Abbruscato si stampa sulla traversa a Carrizo battuto. Al 41' Saumel ha sul sinistro la palla del pareggio che però spreca mandando alto. Nel secondo tempo i granata fanno fatica ad arrivare alla conclusione pur essendo a "trazione anteriore", ma lasciano troppo spazio alla Lazio che, al 16', colpisce il palo con Mauri e due minuti dopo raddoppia con un gol capolavoro di Zarate, che con un gran tiro a effetto dalla distanza, supera Sereni e segna la sua quinta rete in Campionato.

La gara finisce qui perché la Lazio fa valere il suo palleggio e il Torino è imbottito di punte, ma non riesce a servirle. Al 39' la terza marcatura è segnata da Zarate su rigore (fallo di Sereni su Brocchi con il portiere granata punito con l'espulsione) ed apre la festa biancoceleste aumentando il nervosismo dei padroni di casa che restano successivamente in nove per l'espulsione di Pratali. Al 91' il gol della bandiera del Toro avviene su di un calcio di rigore segnato da Amoruso. L'Inter cade a San Siro nel Derby meneghino e la classifica vede la Lazio prima da sola con 12 punti, seguita dal Napoli ad 11 ed Udinese, Inter e Catania a quota 9. La squadra biancoceleste si gode così il primato solitario mentre i tifosi cautamente sognano.


La Gazzetta dello Sport titola: "Lassù la Lazio vola. Travolge il Torino e resta sola. Bel primo tempo dei granata, ma il contropiede biancoceleste è travolgente. Zarate incanta, sigla una doppietta e stacca tutti nella classifica dei marcatori. Il Torino ha finito con nove uomini: espulsi Sereni e Pratali. Cartellino rosso anche per De Biasi".

Continua la "rosea": Lazio capolista, con capocannoniere incorporato. Lazio prima e Mauro Zarate bomber numero uno, sei gol in 5 partite. Se qualcuno l'avesse pronosticato un mese fa, sarebbe stato preso per pazzo. Eppure è successo e non fatevi ingannare dalle polemiche sull'arbitraggio. La Lazio avrebbe battuto il Torino anche se la partita l'avesse diretta il miglior Collina perché la superiorità tecnica è stata netta. La sottile linea rossa che divide i piedi di Pandev e Zarate da quelli di Abbruscato e Bianchi. Non basta essere predominanti, agitarsi, occupare spazi. Bisogna esserci al dunque. E' la foto del Toro, bello e bene intenzionato per un tempo. I gol, però, li ha segnati la Lazio. Al Torino resta il rammarico per il rigore negato a Pratali sullo 0-0, per una traversa di Abbruscato sullo 0-1, per un quasi gol buttato via da Saumel. Al Toro rimane la rabbia, ma sbollita la furia sarà meglio interrogarsi sul perché a un certo momento i granata sono usciti di scena (e di senno) e si sono consegnati alla spietatezza del contropiede laziale, complice un modulo demenziale, il 4-2-4 della disperazione. Inevitabile che il pomeriggio si sia chiuso col Torino in nove per i rossi a Sereni e Pratali. Sciagurati atteggiamenti tattici possono esporre al rischio di espulsioni. Il Toro, però, è atteso da un turno di coppa Italia col Livorno... Perciò non si capisce perché De Biasi abbia escluso Amoruso e Zanetti dall'undici iniziale.

E sarebbe meglio volare bassi in tema di modulo. Il tentativo di 4-3-2-1 è fallito, di fatto si è visto un Toro 4-4-1-1. E' anche un problema di interpreti. Eugenio Corini è stato un grande regista, ma a 38 anni non ha più il passo. E ha senso far entrare Zanetti per utilizzarlo come terzino? Il ruolo è semi-scoperto, però Zanetti terzino è uno spreco. E nel pittoresco finale largo a 4 attaccanti: Abbruscato e Bianchi, Ventola e Amoruso. Tutti insieme, disordinatamente. La Lazio non ha vinto perché agevolata da Gava, ma perché, a differenza del Toro, è squadra con fisionomia e certezze. La solida difesa a quattro; Ledesma gran manovratore; Mauri "duplex", perché difende e attacca; il tridente ad alta gradazione artistica. La Lazio non insegue un'identità, ce l'ha già. La scommessa sono le tre punte: si riuscirà a sostenerle? E' vero che contro il Milan a San Siro la Lazio si è presentata con un tridente temperato - Mauri dietro due punte - e le ha buscate. Manca la controprova, ma chissà, se Delio Rossi ci avesse provato dall'inizio col trio "maravilla" forse la Lazio a Milano l'avrebbe sfangata. Foggia, Pandev e Zarate formano un terzetto che per rapidità e creatività ha poco da invidiare a qualunque altro attacco. Certo, mancano chilogrammi, e non conviene che la palla si elevi da terra perché nessuno dei tre è un fenomeno di testa, ma il calcio resta sport di abilità e questi tre del pallone fanno ciò che vogliono, e lo fanno in velocità.


La Repubblica titola: "L'argentino segna una doppietta e offre l'assist del terzo gol. Finisce 3-1. Saltano i nervi, espulsi Sereni e Pratali. De Biasi allontanato. Super Zarate fa volare la Lazio. Toro abbattuto e primato".

L'articolo così prosegue: Pandev e Zarate mettono la firma sul primo posto in classifica della Lazio, che resterà in vetta se questa sera l'Inter non vincerà il derby della Madonnina. Vittoria netta e meritata per gli uomini di Delio Rossi all'Olimpico di Torino, al termine di una gara gestita con grande maturità, contro i granata che hanno mostrato la consueta grinta ma poche idee chiare in fase offensiva. Moduli speculari per le due squadre: nel 4-3-2-1 granata non c'è ancora Rosina, infortunato, in cabina di regia rientra Corini, mentre in avanti Abate e Abbruscato supportano Bianchi, preferito ad Amoruso. In casa Lazio Rossi punta ancora su un reparto offensivo agile, formato da Foggia e Pandev alle spalle di Zarate. Il Toro prova a prendere in mano il gioco, grazie anche a un attivissimo Abate sul fronte destro dell'attacco. Al 12' i padroni di casa vanno alla conclusione con Abbruscato (palla alta). Al 16' contropiede pericoloso del Torino, con Abbruscato che però tarda a servire Bianchi e la difesa della Lazio ha il tempo per sventare la minaccia.

Sono i granata a fare la partita, mantendendosi costantemente nella metà campo avversaria, ma non pungono, la Lazio in difesa tiene (anche se al 24' deve sostituire Cribari, colpito sul sopracciglio dopo un contrasto aereo, con Rozehnal), e alla prima vera occasione da gol, al 30', passa in vantaggio. Zarate semina il panico nella difesa di casa, saltando tre uomini, Di Loreto riesce a soffiargli il pallone ma il suo rinvio finisce sui piedi di Pandev che calcia di prima intenzione e beffa Sereni. La reazione del Toro è immediata e rabbiosa, con un destro di Abbruscato che si stampa sulla traversa a Carrizo battuto. Al 41' Saumel ha sul sinistro da pochi passi la palla del pareggio, ma spreca mandando alto. Nella ripresa il Torino fa fatica ad arrivare alla conclusione. La gara vive di fiammate e di pause, con la Lazio che rispetto alla prima parte di gara riparte più spesso in contropiede e sfrutta di più la velocità di Zarate e Pandev.

Appare invece involuta la manovra granata, e De Biasi si gioca il tutto per tutto inserendo al 14' Amoruso per Corini. Granata a trazione anteriore, ma che lasciano troppo spazio alla Lazio, che al 16' colpiscono il palo con Mauri e due minuti dopo raddoppiano con un gol capolavoro di Zarate, che con un gran tiro a effetto dalla distanza supera Sereni e segna la sua quinta rete in campionato. Virtualmente la gara finisce qui, perché la Lazio fa valere il suo palleggio e il Torino è imbottito di punte (dentro anche Ventola per Abate) ma non riesce a servirle. Al 39' lo 0-3 segnato da Zarate su rigore (fallo di Sereni su Brocchi punito con l'espulsione) apre la festa biancoceleste e aumenta il nervosismo dei padroni di casa, che restano in nove per l'espulsione di Pratali. Al 46' il gol della bandiera del Toro, su calcio di rigore segnato da Amoruso, serve a poco. De Biasi ha ancora da lavorare per trovare la quadratura del cerchio, Rossi invece può godersi il primato in classifica.