Mercoledì 29 luglio 2015 - Mainz, Bruchwegstadion - Mainz-Lazio 3-0

Da LazioWiki.

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29 luglio 2015 - Amichevole - inizio ore 19.30

MAINZ: Karius (77' Zentner), Brosinski, Bell, Balogun (77' Sereno), Joo-Ho Park (58' Nedelev), Clemens (69' Moritz), F. Frei (77' Serdar), Baumgartlinger (58' Latza), Samperio (69' Beister), Malli (58' Bengtsson), Muto (69' Ja-Cheol Koo). Allenatore: Schmidt.

LAZIO: Marchetti, Mauricio, Gentiletti, Hoedt, Basta (86' Patric), Onazi (61' Biglia), Parolo (46' Cataldi), Lulic, Candreva (86' Perea), Klose (46' Keita), Felipe Anderson (86' Oikonomidis). A disposizione: Berisha, Guerrieri, Seck, Konko, Prce. Allenatore: Pioli.

Arbitro: Sig. Drees (Germania) - Assistenti Sigg. Gerach e Foltyn.

Marcatori: 43' Malli, 48' Samperio, 69' Clemens.

Note: ammonito al 20' Joo-Ho Park, al 27' Lulic, al 57' Bell.

Spettatori:


Felipe Anderson in azione
Foto LaPresse
Antonio Candreva in azione
Foto La Presse
Dusan Basta e Mauricio in una fase di gioco
Foto LaPresse
Miroslav Klose, oggi capitano biancoceleste
Foto LaPresse
Un momento della gara
Foto LaPresse
Santiago Gentiletti
Foto LaPresse

La Gazzetta dello Sport titola: "Allarme Lazio: quarta figuraccia. Biglia-Milinkovic le consolazioni. Pioli perde anche col Mainz: in 4 uscite presi 10 gol. Il tecnico sorride soltanto per il ritorno dell'argentino, che sarà il capitano, e l'imminente arrivo del serbo. I biancocelesti reggono mezzora: era l'ultimo test prima della Juve in Supercoppa".

Continua la "rosea": Altro giro, altra sconfitta. La Lazio non decolla e continua a inanellare batoste. Ieri a Mainz è arrivato il quarto k.o. consecutivo di un precampionato che, in quanto a risultati, più fosco non poteva essere. Altri tre gol al passivo, come a Bruxelles con l'Anderlecht e in Austria col Sigma Olomouc. Con l'aggravante che, mentre nelle precedenti uscite i biancocelesti erano almeno riusciti a segnare (un gol alla formazione belga, due a quella ceca), ieri a Mainz sono pure rimasti a secco, rimediando il passivo peggiore di quella che finora è un'estate da dimenticare. Qualche timido segnale di crescita in avvio di partita (con Felipe Anderson che ha sciupato una favorevole occasione sullo 0-0), ma poi dopo la mezzora la Lazio è letteralmente spartita. E così la formazione tedesca (squadra che in Bundesliga lotta abitualmente per non retrocedere) ha avuto vita facile nel mettere le mani sulla vittoria. Ha sbloccato il risultato Malli poco prima dell'intervallo, poi in apertura di ripresa è stato Samperio a raddoppiare e al 24' Clemens a triplicare. A preoccupare è soprattutto la fase difendeva della squadra di Pioli. Con i tre di ieri, sono dieci i gol al passivo nelle ultime quattro amichevoli, tutte perse (prima del 3-1 con l'Anderlecht e del 3-2 col Sigma c'era stato anche l'1-0 col Vicenza). La manovra inoltre è lenta e prevedibile: molti, troppi biancocelesti sono visibilmente appesantiti.

Unica nota positiva della giornata il ritorno in campo di Biglia nella mezzora finale. L'argentino è rientrato a Roma solo lunedì, ma martedì dopo aver svolto le visite mediche ha voluto raggiungere i compagni in Germania. E ieri ha chiesto e ottenuto di mettere subito un po' di minuti nelle gambe. E' stato il suo modo di dire grazie a Pioli che ha scelto proprio lui come nuovo capitano (la fascia era vacante dopo gli addii di Mauri e Ledesma). La scelta di dare i gradi all'argentino ha anche risvolti importanti di mercato. Se Biglia l'ha accettata vuol dire che ha deciso di restare alla Lazio. E per un centrocampista che resta ce n'è un altro in arrivo. E' il serbo Sergej Milinkovic Savic. L'affare col Genk è praticamente chiuso sulla base di 9 milioni (bonus compresi). Si stanno definendo le modalità di pagamento, ma le differenze paiono appianate. L'acquisto dovrebbe quindi essere ufficiale a breve. La speranza di Pioli è che il giocatore possa arrivare subito a Formello, in modo da inserirlo nella comitiva che domani partirà per Shanghai, dove l'8 agosto è in programma la sfida di Supercoppa con la Juve. C'è bisogno di forze fresche, come ha confermato l'amichevole di Mainz. L'ultima, tra l'altro, prima del match con i bianconeri. Al quale i biancocelesti non si stanno avvicinando sotto i migliori auspici.


Il Corriere dello Sport titola: "Senza difesa. Altri tre gol subiti, la Lazio non c'è. La squadra di Pioli tiene solo un tempo e perde ancora. A questo punto preoccupa la fragilità della retroguardia".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Solo un tempo. La Lazio di oggi resiste e ha la condizione fisica per tenere appena 45 minuti. E prende gol con troppa facilità. Ieri sera in Germania altri tre. Il totale fa nove in tre amichevoli internazionali contando Sigma Olomouc e Anderlecht per prepararsi al mese di agosto, già decisivo per la stagione. Quarta sconfitta consecutiva, la prima era arrivata con il Vicenza. Pioli ha fiducia, è convinto di arrivare pronto a Shangai, ma i passi avanti e i progressi nel gioco intravisti a Magonza sono oscurati dai brutti risultati e da una fragilità difensiva sconosciuta sino a due mesi fa, quando la squadra biancoceleste aveva concluso il campionato festeggiando l'accesso ai preliminari di Champions. La Juve potrà anche avere la stessa condizione atletica della Lazio, ma è difficile immaginare che il Mainz sia al livello dei campioni d'Italia di Allegri. A parte i rinforzi, che sono giovani e nell'immediato non possono essere determinanti, preoccupa il ritardo della Lazio nell'estate che doveva e dovrebbe far sognare i suoi tifosi. Dicevamo dei passi avanti. Ci sono stati, ben visibili e sino a quando le gambe hanno retto. Meglio rispetto al test in Austria con il Sigma Olomouc. S'è vista per quaranta minuti una squadra più corta e compatta, pronta ad aggredire e pressare come vuole Pioli. Il tecnico ha insistito sul sistema a tre ancora senza de Vrij, il vero pilastro capacedi fare la differenza, e i suoi difensori per un tempo hanno resistito perché il centrocampo filtrava e tutta la squadra partecipava alla fase di non possesso.

Bene Gentiletti, reattivo Mauricio, convincente Hoedt che invece con il Sigma aveva sofferto molto: scelta di tempo, decisione e lettura delle situazioni, l'olandese crescerà. La Lazio ha assunto il controllo e ha comandato il gioco senza passare in vantaggio solo perché davanti è mancata è mancata concretezza. Svagato Candreva, a lungo fuori dalla partita e deluso perché Pioli ha assegnato la fascia a Biglia. Applaudito dai tedeschi, ma ancora in ritardo Klose. Miro si è visto per un assist di tacco non capitalizzato da Felipe. Il brasiliano, smarcato davanti al portiere, si è fatto respingere il tiro, divorandosi una comoda palla-gol. Subito dopo, dagli sviluppi del calcio d'angolo, Parolo ha messo di testa a lato. La Lazio ha dato a lungo l'impressione di poter sbloccare il risultato, spesso il pallone danzava ai limiti dell'area tedesca. Il Mainz tentava di ripartire, ma scattava sempre in fuorigioco, sino a quando non è riuscito a trovare il contropiede vincente. A un sospiro dell'intervallo, ribaltamento dell'azione con tutta la difesa della Lazio sulla linea di centrocampo e questa volta infilata. Il centravanti giapponese è scappato a Basta, s'è involato sulla fascia sinistra e poi ha appoggiato indietro verso Malli. Il numero 10 del Mainz è arrivato in corsa e ha beffato Marchetti prendendo la mira senza difficoltà. Proprio al quarantacinquesimo, la Lazio ha avuto subito la possibilità di pareggiare. Karius ha messo in angolo il tap-in ravvicinato di Klose, innescato da un cross di Felipe.

In avvio di ripresa è arrivato il raddoppio del Mainz. La difesa a tre si attacca sulle fasce, dando ampiezza al gioco. Copertura saltata di Lulic, Hoedt non è riuscito a resistere all'allungo di Clemens, cross teso sul versante opposto, dove Samperio ha stoppato il pallone e ha preso la mira. Il suo tiro, toccato da Mauricio, ha eluso l'intervento di Marchetti. Pioli aveva inserito Keita per Klose e Cataldi per Onazi senza avere grandi vantaggi. Lo spagnolo peraltro è sceso in campo con un atteggiamento sufficiente, forse perché non gradisce il ruolo di centravanti, invece dovrebbe mangiare l'erba per convincere il tecnico. Pioli ha inserito anche Biglia, appena sbarcato in Germania e scelto come nuovo capitano. L'argentino ha tentato da fuori, Keita non ha sfruttato un'uscita maldestra di Karius e al 23' è arrivato il terzo gol dei tedeschi. Sul cross dalla fascia sinistra, Gentiletti ha appena sfiorato di testa e Clemens, lasciato solo, ha toccato da due passi in rete.


Il Messaggero titola: "La Lazio sa solo perdere. In casa del Mainz arriva la quarta sconfitta di fila (3-0). Biancocelesti in grave crisi di gioco e anche di condizione. La difesa a tre sbanda paurosamente e l'attacco non punge. La sfida dell'8 agosto contro la Juventus diventa un incubo".

Prosegue il quotidiano romano: Se tre indizi fanno una prova, al quarto si comincia ad avere la certezza: così non va. La Lazio non sa più vincere e così in Germania arriva la quarta sconfitta consecutiva in altrettante gare. Sonoro il 3-0 con cui il Mainz ha rispedito a casa Klose e compagni. Una crisi di risultati preoccupante visto che fra 10 giorni a Shangai ci sarà la Juventus nella finale di Supercoppa italiana. Un incubo considerando lo stato fisico e mentale della squadra. Nei novanta minuti in terra tedesca è balzato subito all'occhio che la Lazio sia in un preoccupante ritardo di condizione. La colpa non si può certo ricercare nelle gambe imballate visto che nel ritiro sulle Dolomiti non si sono mai visti giocatori lavorare sul fondo. Stesso discorso in questa mini tournée in Austria. Pioli ha puntato molto sull'aspetto tattico, tanto pallone e poca corsa. Le gambe girano poco e male, un disastro per una squadra che fa del pressing e dello scambio rapido del pallone le sue armi migliori. Difficile trovare giustificazioni davanti allo spettacolo offerto dalla Lazio. Preoccupa molto l'aspetto psicologico, la testa pesante. La sensazione è che qualcuno possa sentirsi appagato dal risultato strepitoso della scorsa stagione. Sabato la partenza per la Cina dove continuerà la preparazione, in vista della finale contro i bianconeri e i preliminari di Champions. L'allarme suona molto forte, Pioli assiste perplesso in panchina e il suo sguardo preoccupato la dice lunga. Sicuramente sperava di trovare i suoi molto più avanti di condizione. Da domani bisognerà spingere forte sull'acceleratore per recuperare il terreno perduto.

Rivedibile l'esperimento della difesa a tre. La linea arretrata sbanda pericolosamente e la scusante di non avere de Vrij appare poco convincente. In tutte e tre le marcature del Mainz le responsabilità dei difensori è lampante. Le corsie esterne offrono praterie invitanti per i tedeschi e i meccanismi della retroguardia devono ancora essere assimilati. Sul primo gol Hoedt non sale assieme a Mauricio e Gentiletti. Muto se ne va sulla destra e Malli segna. Il raddoppio arriva sempre da un buco sugli esterni. Clemens lo sfrutta per correre, il pallone per Samperio è perfetto e lui non sbaglia. Il gol che segna il crollo della Lazio, il Mainz corre il doppio: il tris lo serve Clemens, il poker di sconfitte è servito. Se la difesa sbanda, l'attacco di certo non va meglio. Quando Klose ha un barlume di vitalità e serve Anderson, il brasiliano si divora un gol incredibile a tu per tu con il portiere tedesco. Anche Candreva e Keita non brillano. Le poche chance che capitano ai biancocelesti vengono sprecate. Preoccupa molto anche la mancanza di un leader. In campo non c'è un gruppo unito ma 11 giocatori disuniti. Serve qualcuno che si prenda le responsabilità quando si sbanda. L'unico aspetto positivo è ritorno in campo di Biglia. L'argentino, che sarà il nuovo capitano con Candreva a fare da vice, ha mostrato di essere incredibilmente più avanti degli altri pur non essendosi ancora mai allenato seriamente. E' lui l'unica luce. Anche il mercato non aiuta Pioli, due ragazzi classe '95 non possono certo diventare i salvatori della patria. L'allarme è suonato forte, è il momento di cambiare rotta. Ora o Mainz più.


Estratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Il gruppo biancoceleste, tuttavia, resta fiducioso. "Sono convinto che dobbiamo fare meglio è la premessa di [[Klose|Miro Klose, però non c'è da preoccuparsi. Dobbiamo soltanto lavorare sodo in questi ultimi giorni che ci separano dalla Supercoppa per prepararci al meglio alla sfida con la Juve. Noi dobbiamo andare lì e abituarci, trovare il giusto ritmo e provare a puntare al massimo in quella partita. Abbiamo avuto tante occasioni qui a Mainz, per noi l'importante era andare in vantaggio, ma dobbiamo migliorare e segnare l'1-0". Come al solito quando mette piede in Germania Klose ha fatto incetta di premi e riconoscimenti. "Sono contento di essere tornato qui, questa è casa mia", ha detto l'attaccante laziale. Il Mainz ha celebrato la sua presenza con un tweet a pochi minuti dal fischio d'inizio ("La Lazio è qui con il campione del mondo Miro Klose"), i tifosi tedeschi gli hanno chiesto foto e autografi. Non solo: il ministro dello sport Roger Lewentz lo ha nominato nuovo ambasciatore della fondazione benefica intitolata a Fritz Walter. Miro, che succede a Horst Eckel (campione del mondo del 1954), rappresenterà l'associazione il cui scopo primario è quello di sostenere giovani adolescenti nel loro percorso calcistico, aiutandoli a combattere problemi di droga e doping.



La formazione biancoceleste
Foto LaPresse




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