Mercoledì 3 dicembre 2008 - Milano, stadio G. Meazza - Milan-Lazio 1-2 (d.t.s.)
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3 dicembre 2008 - 3.305 - Coppa Italia 2008/09 - V turno - inizio ore 20.45
MILAN: Dida, Antonini (76' Jankulovski), Senderos, Kaladze, Favalli, Flamini, Emerson, Seedorf (69' Zambrotta), Kakà, Ronaldinho, Shevchenko (84' Cardacio). A disposizione: Kalac, Maldini, Darmian, Strasser. Allenatore: Ancelotti.
LAZIO: Muslera, De Silvestri, Diakite, Rozehnal, Kolarov, Dabo (85' Mauri), Ledesma, Lichtsteiner (40' Meghni), Foggia, Rocchi (71' Zarate), Pandev. A disposizione: Carrizo, Belleri, Cribari, Brocchi. Allenatore: D.Rossi.
Arbitro: Sig. Ayroldi (Molfetta) - Assistenti Sigg. De Luca e Petrella.
Marcatori: 76' Shevchenko, 87' Zarate (rig), 92' p.t.s. Pandev.
Note: serata fredda con nebbia nel primo tempo. Terreno scivoloso. Al 66' espulso Emerson per doppia ammonizione. Ammoniti: Rozehnal, Cardacio, Diakite, Kaladze, Zarate. Angoli 7-5 per la Lazio. Recuperi: 3' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 3.905 circa per un incasso di € 51.983,00.
La Lazio batte 2-1 il Milan a San Siro dopo i tempi supplementari e si qualifica ai quarti di Coppa Italia dove affronterà la vincente fra Fiorentina e Torino che ancora devono giocare il loro incontro. Ancelotti schiera insieme i tre "Palloni d'oro" Kakà, Shevchenho e Ronaldinho. Rossi gioca con Pandev e Rocchi in attacco col supporto di Foggia. Le due squadre si studiano, il Milan è più incisivo e la Lazio è pronta alla ripartenza ma con nessuna conclusione importante. Al 18' un bel lancio di Ronaldinho libera Shevchenko davanti a Muslera con il portiere della Lazio che esce bene e Sheva che manca un'occasione clamorosa, la prima della partita.
La risposta della Lazio è al 24': una conclusione dal limite di Lichtsteiner è a lato di un soffio. La partita prosegue senza eccessivi tatticismi con il Milan che attacca in prevalenza ma con lentezza e la Lazio che appare più rapida quando si manifesta dalle parti di Dida. Al 40' s'infortuna Lichtsteiner dopo un contrasto ed entra Meghni. Il primo tempo si chiude con due conclusioni, una per parte: quella milanista con Flamini è fuori di poco e quella biancoceleste, molto più pericolosa, è spedita all'incrocio dei pali da Pandev ma una deviazione di Dida nega la rete al macedone. Il susseguente calcio d'angolo non viene battuto a causa del tempo scaduto.
La ripresa vede all'8' un'altra occasionissima per la Lazio con una grande risposta di Dida che neutralizza una conclusione ravvicinata di Pandev servito da Rocchi. Al 21' il Milan resta in dieci: una brutta entrata di Emerson su Ledesma costa il secondo giallo al rossonero. Subito dopo altra parata decisiva di Dida su una velenosa punizione battuta da Kolarov. Al 25' l'arbitro grazia Ronaldinho: il brasiliano meriterebbe il rosso diretto per una gomitata sul viso di Rozehnal. Il Milan sostituisce Clarence Seedorf con Zambrotta e la Lazio, poco dopo, avvicenda Rocchi con Zarate. Intorno alla mezz'ora un tiro di Foggia è neutralizzato ancora da Dida ma, al 31', nel momento migliore della Lazio, arriva il gol rossonero ad opera di Shevchenko che, dopo aver sbagliato le cose più facili, si inventa una prodezza liberandosi al limite dell'area e battendo di sinistro Muslera in modo imparabile. E' una mazzata che la Lazio non merita. La squadra di Rossi si getta in avanti ed al 42' Favalli commette un fallo appena dentro l'area su Pandev.
L'arbitro assegna il rigore che Zarate trasforma portando la partita ai tempi supplementari che vedono subito la Lazio in gol con Pandev, di sinistro, dopo una respinta di Dida. Il Milan reagisce e Ronaldinho coglie il palo esterno su di una punizione da circa trenta metri. La partita si fa più cattiva, con molti falli soprattutto da parte della Lazio. All'8' del secondo tempo supplementare un altro sinistro di Foggia è respinto da Dida. Il Milan appare stanco e la Lazio controlla la partita cercando il possesso palla fino al triplice fischio finale di Ayroldi che sancisce il passaggio al turno successivo dei biancocelesti.
La Gazzetta dello Sport titola: "Il Milan è fuori. Un altro flop. Lazio avanti col ribaltone. Sheva illude poi viene sostituito. Espulso Emerson, un rigore di Zarate riapre tutto e nei supplementari Pandev firma il gol che vale i quarti e apre la crisi dei rossoneri ancora sconfitti".
Continua la "rosea": Come in un film d'avventura che si rispetti, il colpo di scena è proprio nel finale. La Lazio toglie la partita dalle mani del Milan, che crede colpevolmente di averla già chiusa in cassaforte, conquista il pareggio e si va a prendere la vittoria nei tempi supplementari. Meritata la qualificazione ai quarti di Coppa Italia, dove la squadra di Delio Rossi affronterà la vincente tra Fiorentina e Torino. Menzione speciale, nei titoli di coda, per Goran Pandev: si procura il rigore che Zarate trasforma per l'1-1 e timbra la rete del successo. Del Milan, rimasto in dieci al 21' del secondo tempo per l'espulsione di Emerson (giusta doppia ammonizione), che dire? Ancora lento, ancora troppo prevedibile, ancora troppo disattento in fase difensiva: il periodo grigio non è stato superato e non basta appigliarsi alla rabbia e all'orgoglio, mostrati nel tentativo di rimontare, per restare ottimisti. I rossoneri vivono un momento di involuzione a livello di gioco, producono poco davanti e subiscono troppo dietro (la Lazio ha concluso 22 volte verso la porta di Dida e il numero 1 brasiliano è risultato il migliore dei suoi). Logico che in una partita bloccata, e per molti tratti noiosa, un episodio come l'espulsione di Emerson risulti determinante.
La differenza numerica, e quindi di energie, in momenti piuttosto delicati come questi, si fa sentire. Tuttavia il Milan, ridisegnato subito da Ancelotti che sposta Kaladze a centrocampo e inserisce Zambrotta in difesa (con Favalli messo al centro), sembra tenere il campo: tutti sono arroccati dietro, è ovvio, però c'è ancora la forza per ripartire e la Lazio, che dovrebbe spingere, barcolla. E' proprio in questo periodo della gara che i rossoneri costruiscono il vantaggio: Shevchenko se ne va in contropiede, evita Meghni e colpisce con un preciso sinistro da fuori area sorprendendo Muslera (minuto 32 della ripresa). A questo punto pare fatta per il Milan, anche perché la Lazio resta stordita dalla bastonata. La solita disattenzione difensiva, però, rimette tutto in gioco: è Favalli a commettere un netto fallo su Pandev in area e tocca a Zarate realizzare il rigore. Il timbro decisivo, proprio in avvio del primo tempo supplementare, è ancora di Pandev, davvero in serata di grazia. E allora il Milan, senza forze e senza idee, prova a buttarsi all'assalto, ma non arriva il pareggio: la punizione di Ronaldinho che finisce sul palo è un'illusione che fa male. La squadra di Delio Rossi, reduce da una brutta sconfitta in campionato contro l'Atalanta, dimostra di voler pungere. Il tridente di centrocampo formato da Dabo, Ledesma e Lichtsteiner macina chilometri e azioni, e i dirimpettai rossoneri non hanno lo stesso passo. Tocca dunque a Dida dimostrare di che pasta è fatto: vola su una punizione di Kolarov e su un missile di Pandev. E nella ripresa è sempre il portierone a tirare giù la saracinesca quando ci provano ancora Pandev e ancora Kolarov. Quelli del Milan, mentre gli avversari vanno al tiro, sembrano belle (anzi: brutte) statuine.
Eppure era stata la squadra di Ancelotti ad avere l'occasione più limpida per passare in vantaggio: invenzione di Ronaldinho per Shevchenko che, solo davanti al portiere, non trova di meglio che consegnargli il pallone. Errori che, alla lunga, si pagano. Kakà si sbatte molto, ma non è brillante; Ronaldinho cerca di innescare Sheva, rifila una gomitata da espulsione a Rozehnal e, a palla ferma, è sempre insidioso; Seedorf trotterella; Flamini pasticcia. E il Milan, come logica conseguenza, non riesce mai a essere pericoloso (occasione di Sheva a parte, appunto). I rossoneri escono dunque dalla Coppa Italia e ora c'è da lavorare parecchio per ritrovare quello spirito e quel gioco che hanno permesso loro di mettere in fila 16 risultati utili consecutivi. A cominciare da domenica contro il Catania, a San Siro.
La Repubblica titola: "I rossoneri sconfitti per 2-1 a San Siro ed eliminati dalla competizione. Prova deludente. Si sblocca Sheva con un gran gol, poi Zarate e Pandev nei supplementari. Milan, ancora una disfatta. La Lazio va avanti in Coppa Italia. Espulso Emerson. Gomitata di Ronaldinho a Rozehnal, ma l'arbitro non vede".
L'articolo prosegue: La Lazio elimina un Milan rimaneggiato e in grande difficoltà. Nonostante fosse andata in vantaggio a 13' dalla fine, la squadra di Ancelotti si è fatta raggiungere e superare ai supplementari da un avversario agguerrito e determinato. Sarà quindi la Lazio a disputare i quarti di Coppa Italia contro la vincitrice di Fiorentina-Torino. La Lazio (per quasi un'ora in superiorità numerica) non ha perso la grande occasione, giocando una bella partita. Si è rivisto, dopo lungo digiuno, un gol di Shevchenko, ma all'ucraino ha ribattuto Zarate su rigore e i biancazzurri si sono poi assicurati la vittoria nei supplementari con un gol di Pandev. Poco dopo Ronaldinho colpisce il palo su punizione e la sfida finisce. E continua la serie nera della squadra di Ancelotti, ancora con una difesa (rimaneggiata) in costante difficoltà e più volte salvata da Dida. In una partita secca come questa, Rossi e Ancelotti hanno schierato una formazione offensiva, come Ancelotti. La Lazio ha cercato di passare con un'azione spesso pressante, ma anche il Milan ha avuto delle occasioni importanti, come quella al 19' di Shevchenko, lanciato con un grande assist da Ronaldinho, che ha tirato su Muslera in uscita. In passato avrebbe fatto gol. Più costante l'azione della Lazio che ha avuto un'occasione con Lichtsteiner (bel tiro, ma fuori), poi con Kolarov che ha impegnato in una deviazione Dida su punizione.
Il portiere ha poi salvato il Milan deviando un gran sinistro di Pandev dopo una bella azione in combutta con Meghni (che ha sostituito l'infortunato Lichtsteiner). Il Milan appare spesso vulnerabile a centrocampo (Gattuso era squalificato), dove Flamini ha commesso parecchi errori e solo Emerson ha fatto con un certo costrutto l'incontrista. Hanno cercato di vivacizzare il gioco rossonero Kakà e Ronaldinho. La Lazio invece si spinge in avanti anche nella ripresa. E il Milan si trova in grande difficoltà. L'espulsione di Emerson (secondo cartellino giallo) volge la partita ancor più a favore della Lazio. Dida salva ancora su una gran punizione di Kolarov. Ronaldinho e Kakà tentano di dare ancora dei palloni preziosi a Shevchenko, ma è (quasi) tutto inutile. Ronaldinho rifila una gomitata evidentissima a Rozehnal, ma l'arbitro (e l'assistente più vicino) non è intervenuto. Ora rischia una inutile squalifica con la prova tv, ma il Milan sarebbe rimasto in nove. Ancelotti aveva sostituito Seedorf (dolorante alla gamba sinistra) con Zambrotta avanzando Kaladze, anche per migliorare la fase difensiva rossonera.
Ma al 32', con i rossoneri in gran difficoltà, parte Shevchenko che sbilancia Meghni, si accentra e tira dal limite nell'angolo più lontano: un gol bellissimo. Ma non è finita: al 42' un atterramento di Pandev da parte di Favalli porta Zarate (entrato al posto di Rocchi) sul dischetto: Dida battuto, partita riaperta. Si va ai supplementari. E la Lazio segna subito: bello spunto di Zarate sulla destra, tiro e respinta di Dida: una, due volte poi Pandev ha trova lo spazio giusto per il gol della qualificazione. Resta solo il palo colpita da Ronaldinho su punizione e per il Milan è l'addio alla Coppa Italia.