Domenica 11 settembre 1983 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 4-2

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11 settembre 1983 - 2176 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1983/84 - I giornata

VERONA: Garella, Ferroni I (58' Storgato), Guidetti, Volpati, Fontolan I, Tricella, Fanna (75' Bruni), Sacchetti, Iorio, Di Gennaro, Galderisi. A disp. Spuri, Rebonato, Zmuda. All. Bagnoli.

LAZIO: Cacciatori, Spinozzi, Podavini, Manfredonia, Vinazzani, Piscedda, Cupini, Vella (54' Marini), Giordano, Laudrup, Chiarenza (75' Piraccini). A disp. Ielpo, Miele, Meluso. All. Morrone.

Arbitro: Mattei (Macerata).

Marcatori: 19' Di Gennaro, 24' Guidetti, 41' Volpati, 55' Iorio (rig), 60' Laudrup, 90' Laudrup.

Note: esordio in serie A per Piscedda, Vella, Marini, Laudrup e Piraccini.

Spettatori:

Il biglietto della gara
Manfredonia in azione
La prima rete di Laudrup
Laudrup nell'azione della sua prima rete
Il rigore di Iorio


Bella partenza dei gialloblù, mentre la Lazio non poteva esordire in modo peggiore. Un 4-2 alla prima giornata del campionato non è la fine del mondo ma Giorgione Chinaglia al suo rientro a Roma avrà parecchi problemi da risolvere per trasformare in una squadra quegli undici giocatori senza mordente e senza idee visti in campo contro un Verona ben più pimpante e decisamente superiore sul piano del ritmo.

Se si pensa che le due reti dei biancazzurri sono più che altro invenzioni personali del danese Laudrup, abilissimo ma troppo solo con un Giordano spietatamente marcato dall'ex sampdoriano Ferroni, e che i gol sbagliati dagli attaccanti veneti sono almeno pari a quelli messi a segno, si trae la conferma che non c'è stata partita. L'assenza per infortunio del brasiliano Batista non spiega a sufficienza questo disastro dei romani. Forse la presenza in campo del nuovo acquisto avrebbe dato più ordine alla manovra a centrocampo dei laziali, ma è ancora da vedere se un uomo portato più alla costruzione che al contrasto come il sudamericano sarebbe stato capace di turare i buchi di quella specie di colabrodo che è la difesa attualmente imperniata su Manfredonia. La spiegazione più logica sta forse nella differenza di ritmo, comprensibile in questo inizio di stagione e di cui ciascun allenatore si assume le responsabilità.

Bagnoli ha preferito una partenza sparata e alla velocità e al ritmo dei gialloblù, sorretti da un lucidissimo Di Gennaro e da un Fanna addirittura implacabile nei contrasti e nei rilanci partendo da lontano, i lenti e compassati difensori laziali hanno opposto più il mestiere che una sostanza atletica che ancora non c'è. La partita si è indirizzata subito in senso favorevole ai veronesi. Era proprio Di Gennaro al 19’ a sbloccare il risultato ed il suo gol, bellissimo, serviva a premiare quello che fino a quel momento era apparso l'uomo più lucido dei veronesi. Il raddoppio giungeva dopo soli 4 minuti, tiro-cross di Galderisi su servizio di Sacchetti, respinta imprecisa di Cacciatori e Guidetti che beffava il portiere laziale. Al 40' il Verona andava in gol per la terza volta. Cross di Di Gennaro dalla sinistra, deviazione sbagliata di Galderisi che ingannava Cacciatori, arrivava in corsa Volpati che metteva dentro con il portiere ormai spiazzato.

Nella ripresa il Verona insiste e segna ancora al 55' quando Spinozzi mette giù Galderisi in area e Iorio realizza dal dischetto. Sul 4-0 la partita non ha più storia, ma il danese Laudrup, approfittando di un po' di rilassamento e di confusione nella difesa gialloblù dopo la sostituzione di Ferroni con Storgato ed un cambio di marcature forse un po' frettoloso, riesce a dimostrare le sue buone qualità personali, purtroppo sprecate in una squadra che per il momento non esiste. Al 60' il danese parte in slalom infila tre uomini come birilli e coglie sul tempo Garella con una puntata bassa di destro, un po' come il primo gol di mercoledì sera in Danimarca-Francia. Quasi allo scadere del tempo il danese si ripete e la partita finisce sul 4-2.

Fonte: La Stampa