Domenica 15 ottobre 1978 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 1-1

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15 ottobre 1978 - 1976 - Campionato di Serie A 1978/79 - III giornata

LAZIO: Cacciatori, Ammoniaci (46' Ghedin), Martini, Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, A.Lopez, Giordano, D'Amico, Agostinelli. A disp.: Fantini, Cantarutti. All. Lovati.

ATALANTA: Pizzaballa, Vavassori, Andena, Mastropasqua, Marchetti, Prandelli, Pircher, Rocca, Garritano, Tavola, Finardi. A disp.: Bodini, Paina, Osti. All. Rota.

Arbitro: Paparesta (Bari).

Marcatori: 8' Garlaschelli, 53' Garritano.

Note: giornata di sole, terreno in perfette condizioni. Ammoniti Rocca per proteste, Garritano simulazione e Cordova per gioco scorretto.

Spettatori: 45.000 circa di cui 13.785 abbonati per un Incasso di £. 70.651.000.

L'Atalanta è tornata ad affacciarsi in campionato, rispolverando la fama di squadra temibile in trasferta che si meritò nella scorsa stagione. Gli uomini di Rota hanno conquistato un ottimo punto sul campo della Lazio, hanno ritrovato il loro gioco manovrato e soprattutto il centravanti Garritano autore dello strepitoso gol del pareggio bergamasco. La Lazio ha giocato una partita sconcertante. La compagine di Lovati, partita subito a razzo con manovre ariose, dinamiche a centrocampo, veloci e pericolosissime in attacco, ha esaurito le splendide premesse in 10 minuti, dopo essere andata in vantaggio.

Già al 6' Giordano, che lasciava prevedere una giornata di forma eccezionale, colpiva il palo da 25 metri. Gli ospiti, chiusi e intimoriti nella loro area, sembravano rassegnati a subire il colpo di grazia che giungeva puntualmente all'8': Cordova approfittava di un grosso errore di Andena (che invece di respingere con forza, cercava il disimpegno elegante), passava a D'Amico il quale saltava un uomo e faceva partire un forte tiro rasoterra. Pizzaballa si allungava, respingeva, ma proprio sui piedi di Garlaschelli che segnava a porta vuota. Il pubblico scattava in piedi pregustando una vendemmiata di reti che sembrava ampiamente scontata e sicura, inoltre, di infrangere la tradizione favorevole ai nerazzurri che non perdono all'Olimpico, contro la Lazio, dal 1973.

Ma dopo il gol, il gioco della Lazio è piombato improvvisamente nel buio. La squadra è parsa sempre abbastanza valida in fase di attacco, ma fragile nel filtro a centrocampo e di conseguenza in difesa. I più deludenti sono apparsi D'Amico e Lopez. Con la squadra di Lovati sbilanciata in avanti a volte addirittura con quattro punte (oltre alle due di ruolo Giordano e Garlaschelli, si aggiungevano D'Amico e a tratti Agostinelli), l'Atalanta non tardava a prendere le misure.

Il merito maggiore era quello di non cedere sul piano morale. I bergamaschi cominciavano a macinare gioco con tranquillità vincendo innanzitutto la battaglia a centrocampo. Al 24' Andena colpiva il palo. Tuttavia i bergamaschi non riuscivano a coronare i loro sforzi con affondi più concreti. Garritano e Pircher, marcati rispettivamente da Ammoniaci e Manfredonia (nella ripresa Ammoniaci, infortunato, lasciava il posto a Ghedin che passava su Pircher e Manfredonia sull'ex granata) stentavano ad impegnare seriamente la difesa avversaria. Tuttavia era Cacciatori ad effettuare le parate più difficili su tiri di Rocca e Tavola mentre Mastropasqua, al 37', da ottima posizione in area laziale, passava indietro a Garritano una palla che avrebbe potuto invece comodamente spedire in rete.

Nella ripresa l'Atalanta saliva autorevolmente in cattedra con Rocca, Tavola, con un Garritano più svelto e intraprendente, ma soprattutto con Finardi, apparso uno dei migliori in campo. Era proprio Finardi, al 53', a fornire un ottimo pallonetto per Garritano lanciato verso Cacciatori. Il centravanti controllava perfettamente la sfera e quindi infilava il portiere laziale con un preciso diagonale. Il resto della partita non ha avuto un seguito esaltante. Negli ultimi minuti la Lazio ha tentato di organizzare il pressing, ma i bergamaschi, nel complesso, si sono difesi senza troppi affanni.

Fonte: La Stampa