Domenica 18 agosto 2002 - Udine, stadio Friuli - Udinese - Lazio 1-1 (5-6 d.c.r.)

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18 agosto 2002 - Amichevole pre-campionato 2002/03 - Triangolare del Friuli con Udinese, Lazio e Torino

I partita: Torino-Lazio 0-3

TORINO: Bucci, Garzya, Fattori, Galante, Comotto, Vergassola, Scarchilli, Castellini, Osmanovski, Calaiò, Sommese. Allenatore: Camolese.

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Nesta, Stam, Pancaro, Fiore (33' Giannichedda), Simeone, Liverani, Cesar (23' S.Inzaghi), Crespo, C.Lopez. Allenatore: Mancini.

Arbitro: Sig. Romeo (Verona).

Marcatori: 11' Crespo, 13' Crespo, 37' S.Inzaghi.

Note:


II partita: Udinese-Torino 1-0

UDINESE: Renard, Bertotto, Manfredini, Sensini, Pieri, Martinez, Muntari, Bedin (34' Alberto), Jorgensen (24' Jankulovski - 34' Pinzi), Iaquinta, Di Michele. Allenatore: Spalletti.

TORINO: Sorrentino, Delli Carri, Fattori (27' Lopez), Mezzano, Comotto, Frezza, Giordano, Vergassola, Balzaretti, Ferrante, Osmanovski. Allenatore: Camolese.

Arbitro: Sig. Brunialti (Trento).

Marcatori: 12' Di Michele.

Note:


III partita: Udinese - Lazio 1-1 (5-6 d.c.r.)

UDINESE: De Sanctis, Bertotto, Manfredini, Sensini, Gemiti, Alberto, Pizarro, Pinzi, Pieri (42' Martinez - 45' Di Michele), Jancker, Muzzi (34' Warley). Allenatore: Spalletti.

LAZIO: Marchegiani, Oddo, Stam (24' Nesta), Couto, Pancaro, C.Lopez, Giannichedda, Simeone, Fiore, Crespo, S.Inzaghi (34' Liverani). Allenatore: Mancini.

Arbitro: Sig. Romeo (Verona).

Marcatori: 25' Muzzi, 27' Pancaro.

Note:

Spettatori: 10 mila circa.


La Gazzetta dello Sport titola: "Crespo più Fiore: la Lazio va forte".

La formazione schierata contro il Torino: Stam, Oddo, Cesar, Nesta, Pancaro, Peruzzi; Simeone, Liverani, Lopez, Crespo, Fiore
Un'altra foto della formazione

Continua la "rosea": E' stata la sfida tra Lazio e Udinese a decidere e c'era da aspettarselo visto il Torino di questo momento battuto 3-0 dai biancocelesti e 1-0 dai bianconeri. Da segnalare la bella serata di Fiore e la doppietta di Crespo, il Torino è apparso con le "pile scariche", mentre per i friulani si è vista qualche prova d'intesa Jancker-Muzzi con il tedesco a presentarsi ai suoi nuovi tifosi con qualche sprazzo incoraggiante ma anche mangiandosi due occasioni importanti create da Alberto con altrettanti peccati di lentezza. L'esempio di ciò quando l'ex centravanti del Bayern si è esibito prima in una specie di palombella agguantata da Marchegiani, quindi in una proposta per Muzzi che, dopo un corpo a corpo con Stam ha sfiorato la rete, infine con un suggerimento di testa dove il romano di Morena ha rubato il tempo a Oddo trovandosi a tu per tu con Marchegiani battendolo. Il vantaggio udinese viene però vanificato alla fine da un colpo di testa vincente di Pancaro.

Certe volte, per capire come va una serata, basta un attimo ancor prima di cominciare a giocare. E' successo anche ieri al "Friuli" dove Stefano Fiore è tornato da avversario riscuotendo tanti applausi di quelli che ti fanno scordare almeno per qualche secondo tutto quello che è successo dalla partenza ad oggi: i fischi (spesso ingiusti) dell'Olimpico e l'ultima stagione un po' scialba, da "vagabondo" nel centrocampo. Fiore si è così piazzato sul lato destro del campo con libertà di svariare e da qui ha offerto spettacolo: contro il Torino un suo passaggio filtrante in profondità ha liberato Crespo per il primo gol ed un bel cross ha favorito il bis dell'argentino.

Poi Crespo, dopo le due belle conclusioni di destro, ha confezionato un passaggio smarcante, troppo bello per essere vero, e Fiore ha pasticciato con il pallone a porta vuota. Anche nel match decisivo contro l'Udinese, spostandosi da destra a sinistra ed anche stavolta con libertà di accentramento, Fiore è sembrato ugualmente a suo agio e la sensazione è che i compagni lo cerchino anche di più. Anche la serata del "Friuli" l'ha confermato: come in Inghilterra la Lazio manciniana valorizza le fasce non solo con il calabrese, ma pure con un Cesar sempre pimpante. La squadra pare più sciolta, si sente meno imbavagliata. Ovviamente c'è da vedere quando i ritmi cresceranno e qui l'esame numero uno lo dovrà sostenere Fabio Liverani che a centrocampo è il vero direttore d'orchestra con quei lanci da 40 metri che suscitano sempre una bella impressione.