Domenica 23 settembre 1979 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 2-0

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23 settembre 1979 - 2011 - Campionato di Serie A 1979/80 - II giornata

LAZIO: Cacciatori, Tassotti, Citterio, Wilson, Manfredonia, Zucchini, Garlaschelli, Montesi, Giordano, D'Amico (85' Lopez), Viola. A disp.: Avagliano, Todesco. All. Lovati.

FIORENTINA: G.Galli, Lelj (63' Ferroni), Tendi, Galbiati, Zagano, Orlandini, Sacchetti, Restelli, Sella, Antognoni, D.Pagliari. A disp.: Pellicanò, Ricciarelli. All. Carosi.

Arbitro: Casarin (Milano).

Marcatori: 12' Giordano, 90' Garlaschelli.

Note: pioggia battente per tutta la gara, terreno molto pesante. Ammoniti Antognoni, Orlandini, Restelli, Zagano, Manfredonia. Antidoping: Montesi, Wilson e Manfredonia per la Lazio; Galli, Antognoni e Sacchetti per la Fiorentina. Calci d'angolo 8 a 5 per la Lazio.

Spettatori: 35 mila circa dei quali 17.635 paganti per un incasso di £. 61.987.700 (quota abbonati £ 72.196.000).

Giordano riceve il premio Chevron
La cronaca della gara
Giordano, Wilson e Lenzini
Montesi riceve il primo trofeo «Enzo Petrucci» come "Miglior calciatore del vivaio romano"
(Foto Valentino Prestano)

Una Lazio alla quale è mancato forse qualche lampo di genio sul piano tecnico, ma pratica e sbrigativa a centrocampo e in attacco, forte in difesa con i due terzini Tassotti e Citterio fra i migliori in campo, si è imposta sulla Fiorentina per due reti a zero, pur non disputando una grande partita. E' questo un rilievo che accentua il malessere della compagine viola, che dovrà rapidamente trovare nuove strade se vuole evitare l'accentuarsi di una crisi pericolosa. La Fiorentina è sembrata soprattutto fragile in attacco mancando banalmente più di una palla-gol. La squadra, infatti, subita la rete di Giordano quasi in apertura di gioco, ha avuto una bella reazione, ha lottato su ogni pallone con ammirabile agonismo, ma al momento di concludere si è smarrita in maniera sconcertante.

Sella è apparso quasi inesistente. Un po' meglio si è comportato Pagliari, ma non poteva certo da solo riuscire a perforare la solida retroguardia biancoazzurra. L'unica nota positiva dei gigliati, porta il nome di Giancarlo Antognoni, finalmente tornato su un elevatissimo standard. Il classico giocatore viola, oltre a sfoderare per intero il suo bagaglio tecnico, ha coperto una larga zona del campo con ritmo e continuità, dimostrando di aver riacquistato fiato e condizione atletica. L'attuale Antognoni è una garanzia per Bearzot alla vigilia del prossimo impegno azzurro con la Svezia. Assegnata la sufficienza a Restelli, Sacchetti e Orlandini, c'è da aggiungere che in alcuni momenti della partita, Antognoni è sembrato un «predicatore» nel deserto.

Dal canto suo la Lazio non ha suscitato grandi entusiasmi. Però la compagine di Lovati ha avuto il merito di lasciare poco allo spettacolo per badare soprattutto alla conquista dei due punti. Per quanto riguarda quella minima parte di estetica calcistica offerta dai biancoazzurri, il ruolo di protagonista va assegnato senza dubbio a Giordano. Abile nelle sue serpentine, altruista, pronto all'appuntamento con i suggerimenti dei compagni, il centravanti laziale è stato il vero giocatore di qualità anche per l'opportunismo che gli ha consentito di mettere a segno il goal che ha spianato il successo ai biancocelesti.

Viola, Montesi e Zucchini nel secondo tempo, hanno disputato una discreta gara, contribuendo ad infondere un volto abbastanza dignitoso alla nuova Lazio di Lovati. La gara, piuttosto modesta nel gioco, si è mantenuta per lunghi tratti sul filo dell'equilibrio. La seconda rete dei biancocelesti è stata segnata da Garlaschelli ben oltre il tempo regolamentare, mentre i fiorentini stavano ancora disperatamente lottando per riequilibrare le sorti dell'incontro. «Ma quando non si riesce a buttare il pallone dentro - è stato l'amaro commento di Carosi - tutto diventa inutile. La differenza fra la Fiorentina e la Lazio l'ho vista solo nelle marcature».

Fonte: La Stampa