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La Società Sportiva Lazio (nota anche come '''S.S. Lazio''' o '''Lazio''') è una società polisportiva fondata a [[Roma]] il [[9 gennaio]] [[1900]] in [[Piazza della Libertà]] nel rione Prati. Probabilmente la sua genesi è anteriore alla data storicamente provata della sua nascita. Concepita come società podistica da [[Bigiarelli Luigi|Bigiarelli]] e dagli altri otto padri fondatori, ha visto via via aumentare le sue discipline sportive |
La Società Sportiva Lazio (nota anche come '''S.S. Lazio''' o '''Lazio''') è una società polisportiva fondata a [[Roma]] il [[9 gennaio]] [[1900]] in [[Piazza della Libertà]] nel rione Prati. Probabilmente la sua genesi è anteriore alla data storicamente provata della sua nascita. [[Martedi 9 Gennaio 1900. La fondazione della Società Podistica Lazio|Concepita come società podistica]] da [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] e dagli altri otto padri fondatori, ha visto via via aumentare le sue discipline sportive tra le quali quella che ha reso la Lazio più famosa, la [[SS Lazio - Calcio|calcistica]] (istituita nel [[1902]] e ufficializzata nel [[1910]]). Grazie alla volontà di personaggi come [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]] e [[Ancherani Sante|Sante Ancherani]], il sodalizio biancazzurro iniziò a praticare il gioco del football che giunse nella capitale agli albori del XX secolo. I primi anni furono giocati a livello pionieristico ma numerose furono le vittorie in molti tornei, fino ad arrivare a disputare le finali nazionali nel [[1912/13|1913]] e nel [[1913/14|1914]] perse rispettivamente con la Pro Vercelli e il Casale. |
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Grazie alla volontà di personaggi come [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]] e [[Ancherani Sante|Sante Ancherani]], il sodalizio biancazzurro iniziò a praticare il gioco del football, che giunse nella capitale agli albori del XX secolo. I primi anni furono giocati a livello pionieristico, ma numerose furono le vittorie in molti tornei, fino ad arrivare a disputare le finali nazionali nel [[1912/13|1913]] e nel [[1913/14|1914]] perse rispettivamente con la Pro Vercelli e il Casale. |
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Dopo una forzata inattività dovuta alla [[Prima Guerra Mondiale|prima guerra mondiale]], i biancocelesti ripresero l'attività arrivando a sfiorare lo |
Dopo una forzata inattività dovuta alla [[Prima Guerra Mondiale|prima guerra mondiale]], i biancocelesti ripresero l'attività arrivando a sfiorare lo [[Scudetto]] nel [[1922/23|1923]] battuti solo dal fortissimo [[Genoa]] [[15 luglio 1923 - Genova, stadio Marassi - Genoa-Lazio 4-1|4-1 all'andata]] e [[22 luglio 1923 - Roma, campo Rondinella - Lazio-Genoa 0-2|0-2 al ritorno ]] nelle finali nazionali. Nel [[1921]], intanto, la società biancazzurra venne eretta ad [[La Società Podistica Lazio viene eretta Ente Morale|Ente Morale]] per Regio decreto. Nel [[1927]] è grazie al Generale [[Vaccaro Giorgio|Giorgio Vaccaro]] che venne evitata la fusione con altre squadre minori della Capitale che diedero vita ad un unico sodalizio che prenderà il nome di [[Roma AS|AS Roma]]. I primi campionati a girone unico non portarono grandi soddisfazioni ma, a metà degli anni trenta, con l'acquisto del fortissimo centravanti [[Piola Silvio|Silvio Piola]], la Lazio tornò a risiedere nei piani alti della classifica sfiorando di nuovo lo [[Scudetto]] al termine della stagione [[1936/37]]. Sono gli anni del grande Presidente mecenate [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Nel [[1944]] la Lazio vinse il Campionato Romano superando la [[Roma AS|Roma]]. Dopo la fine della [[Seconda Guerra Mondiale|guerra]] i biancocelesti si collocarono a metà classifica ma, tra il [[1949]] ed il [[1952]], centrarono per tre campionati consecutivi il quarto posto e nelle stagioni [[1955/56]] e [[1956/57]] ottennero il terzo posto. |
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| ⚫ | Nel [[1958]] la Lazio [[24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|vinse la sua prima]] [[Coppa Italia]] contro la Fiorentina, ma tre anni dopo conobbe l'onta della sua prima retrocessione in [[Serie B]]. Gli anni sessanta videro i biancocelesti, con gravi problemi economici, salire e retrocedere dalla [[Serie A|massima serie]]. Neanche l'avvento alla presidenza dell'italoamericano [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]] sembrò cambiare le cose. Nell'estate [[1971]], dopo un'altra retrocessione tra i cadetti, venne chiamato ad allenare la squadra [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]]. Era la svolta che si attendeva da tanti lustri. Con [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] in panchina e grazie alle reti del giovane centravanti [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], la promozione venne subito centrata e [[1972/73|l'anno successivo]] i biancazzurri sfiorarono un clamoroso [[Scudetto]], perso a 2 minuti dalla fine dell'ultima giornata in un clima di [[L'ultima giornata del campionato 1972/73, tra luci e ombre|pesanti sospetti]]. |
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I primi campionati a girone unico non portarono grandi soddisfazioni, ma a metà degli anni trenta, con l'acquisto del fortissimo centravanti [[Piola Silvio|Silvio Piola]], la Lazio tornò a risiedere nei piani alti della classifica sfiorando di nuovo lo [[Scudetto]] al termine della stagione [[1936/37]]. Sono gli anni del grande Presidente mecenate [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Nel [[1944]] la Lazio vinse il Campionato Romano superando la [[Roma AS|Roma]]. Dopo la fine della [[Seconda Guerra Mondiale|guerra]] i biancocelesti si collocarono a metà classifica, ma tra il [[1949]] ed il [[1952]] centrarono per tre campionati consecutivi il quarto posto e nelle stagioni [[1955/56]] e [[1956/57]] ottennero il terzo posto. |
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| ⚫ | Titolo rimandato di un anno, però, perché la stagione [[1973/74]] vide i biancocelesti dominare e laurearsi '''Campioni d'Italia''' il [[12 maggio]] [[1974]] dopo aver battuto in casa il [[Domenica 12 maggio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Foggia 1-0|Foggia per 1-0]]. La Lazio mise in luce un gioco totale che fece invidia a tutti i più grandi club mondiali. Arrivata all'apice, però, iniziò la parabola discendente, causata dapprima dalla malattia di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che lo porterà alla prematura scomparsa, e poi dall'improvvisa morte del calciatore [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]] rimasto [[La tragedia della morte di Re Cecconi|ucciso per un tragico equivoco]]. La fine degli anni settanta vide i biancocelesti navigare a metà classifica, ma la vicenda del [[Calcioscommesse 1980|calcioscommesse]], scoppiato nel marzo [[1980]] e culminato con l'arresto di alcuni giocatori, la vide precipitare in [[Serie B]] d'ufficio. Furono anni bui, ravvivati soltanto dalla promozione al termine della stagione [[1982/83]]. Le attese della presidenza di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] vennero poi disilluse ed alla fine del [[1984/85|1985]] i biancazzurri retrocessero nuovamente. |
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| ⚫ | Nel [[1958]] la Lazio vinse la sua prima [[Coppa Italia]], ma tre anni dopo conobbe l'onta della sua prima retrocessione in [[Serie B]]. Gli anni sessanta videro i biancocelesti, con gravi problemi economici, salire e retrocedere dalla massima serie. Neanche l'avvento alla presidenza dell'italoamericano [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]] sembrò cambiare le cose. Nell'estate [[1971]], dopo un'altra retrocessione tra i cadetti, venne chiamato ad allenare la squadra [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]]. Era la svolta che si attendeva da tanti lustri. |
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| ⚫ | Un altro scandalo [[Calcioscommesse 1986|scommesse]] rischiò di farla precipitare in [[Serie C]], ma la Lazio riuscì a salvarsi con una penalizzazione di 9 punti da scontare sulla classifica del campionato successivo. La squadra di [[Fascetti Eugenio|Eugenio Fascetti]] ottenne la salvezza dopo un drammatico spareggio a tre con Taranto e Campobasso giocato sul campo neutro di Napoli. Persa la [[27 giugno 1987 - Napoli, stadio San Paolo - Taranto-Lazio 1-0|prima partita per 1-0]] contro il Taranto, riusci a [[5 luglio 1987 - Napoli, - stadio San Paolo - Lazio-Campobasso 1-0|vincere con il medesimo punteggio]] contro il Campobasso salvandosi dalla retrocessione. L'anno successivo la Lazio tornò nella [[Serie A|massima serie]] e la squadra, guidata dal presidente [[Calleri Gian Marco|Gian Marco Calleri]], riuscì a navigare in acque tranquille fino all'inizio degli anni '90. Con l'acquisto del pacchetto azionario da parte del finanziere [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], la società biancoceleste fece registrare una svolta epocale. Grazie ad acquisti di grandi campioni, i biancocelesti s'imposero all'attenzione del panorama calcistico mondiale. |
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Con [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] in panchina e grazie alle reti del giovane centravanti [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], la promozione venne subito centrata e [[1972/73|l'anno successivo]] i biancazzurri sfiorarono un clamoroso [[Scudetto]], perso a 2 minuti dalla fine dell'ultima giornata in un clima di pesanti [[L'ultima giornata del campionato 1972/73, tra luci e ombre|sospetti]]. |
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| ⚫ | Nel [[1997/98|1998]] la Lazio vinse la [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|sua seconda]] [[Coppa Italia]] contro il [[Milan AC|Milan]] e conquistò la prima [[29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|Supercoppa Italiana]] contro la [[Juventus FC|Juventus]]. L'anno seguente la squadra, guidata da [[Eriksson Sven Goran|Sven Goran Eriksson]], sfiorò lo [[Scudetto]], perso nelle ultime giornate, ma vinse l'ultima edizione della [[Mercoledì 19 maggio 1999 - Birmingham, Villa Park - RCD Mallorca-Lazio 1-2|Coppa delle Coppe]] ed aprì la successiva stagione aggiudicandosi la [[Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II° - Manchester United-Lazio 0-1|Supercoppa Europea]] contro il Manchester United. La stagione [[1999/00]] vide i biancocelesti laurearsi per la seconda volta nella loro storia '''Campioni d'Italia''' e vincere la [[Giovedì 18 maggio 2000 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 0-0|sua terza]] [[Coppa Italia]], contro L'[[Internazionale FC|Inter]], centrando il '''Double''' (vittoria in [[Campionato]] e Coppa nazionale). Nel settembre dello stesso anno la Lazio si aggiudicò di nuovo la [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3|Supercoppa Italiana]] contro l'[[Internazionale FC|Inter]]. Finita l'era di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], nel [[2004]] i biancocelesti [[Mercoledì 12 maggio 2004 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 2-2|conquistarono la quarta]] [[Coppa Italia]] contro la [[Juventus FC|Juventus]]. |
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| ⚫ | Titolo rimandato di un anno, però, perché la stagione [[1973/74]] vide i biancocelesti dominare e laurearsi '''Campioni d'Italia''' il [[12 maggio]] [[1974]] dopo aver battuto in casa il [[Domenica 12 maggio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Foggia 1-0|Foggia]]. La Lazio mise in luce un gioco totale che fece invidia a tutti i più grandi club mondiali. Arrivata all'apice, però, iniziò la parabola discendente, causata dapprima dalla malattia di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che lo porterà alla prematura scomparsa, e poi dall'improvvisa morte del calciatore [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]] rimasto [[La tragedia della morte di Re Cecconi|ucciso |
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| ⚫ | Una grave crisi societaria sembrò poi sfociare nel fallimento ma alla fine, con l'acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte di [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]], la situazione si sbloccò in maniera positiva. Dopo una difficile salvezza nel campionato [[2004/05]], la Lazio raggiunse un prestigioso terzo posto al termine della stagione [[2006/07]]. La stagione ([[2007/08]]) ha visto i biancocelesti, allenati per il terzo anno consecutivo dal riminese [[Rossi Delio|Delio Rossi]], giungere al 12° posto nel campionato di [[Serie A|massima serie]]. Secondo una statistica del [[2001]] di AC Nielsen, la Lazio vanta una platea di circa 1.100.000 sostenitori, sesta squadra in Italia dopo [[Juventus FC|Juventus]], [[Milan AC|Milan]], [[Internazionale FC|Inter]], [[Roma AS|Roma]] e [[SSC Napoli]]. |
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La fine degli anni settanta vide i biancocelesti navigare a metà classifica, ma la vicenda del [[Calcioscommesse 1980|calcioscommesse]], scoppiato nel marzo [[1980]] e culminato con l'arresto di alcuni giocatori, la vide precipitare in [[Serie B]] d'ufficio. Furono anni bui, ravvivati soltanto dalla promozione al termine della stagione [[1982/83]]. Le attese della presidenza di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] vennero poi disilluse ed alla fine del [[1984/85|1985]] i biancazzurri retrocessero nuovamente. |
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Un altro scandalo [[Calcioscommesse 1986|scommesse]] rischiò di farla precipitare in [[Serie C]], ma la Lazio riuscì a salvarsi con una penalizzazione di 9 punti da scontare sulla classifica del campionato successivo. |
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La squadra di [[Fascetti Eugenio|Fascetti]] ottenne la salvezza dopo un drammatico spareggio a tre con il [[27 giugno 1987 - Napoli, stadio San Paolo - Taranto-Lazio 1-0|Taranto]] e con il [[5 luglio 1987 - Napoli, - stadio San Paolo - Lazio-Campobasso 1-0|Campobasso]] a Napoli. |
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| ⚫ | L'anno successivo la Lazio tornò nella massima serie e la squadra, guidata dal presidente [[Calleri Gian Marco|Gian Marco Calleri]], riuscì a navigare in acque tranquille fino all'inizio degli anni '90. Con l'acquisto del pacchetto azionario da parte del finanziere [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], la società biancoceleste fece registrare una svolta epocale. Grazie ad acquisti di grandi campioni, i biancocelesti s'imposero all'attenzione del panorama calcistico mondiale. |
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| ⚫ | Nel [[1997/98|1998]] la Lazio vinse la [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|sua seconda]] [[Coppa Italia]] contro il Milan e conquistò la prima [[29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|Supercoppa Italiana]]. L'anno seguente la squadra, guidata da [[Eriksson Sven Goran|Sven Goran Eriksson]], sfiorò lo |
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La stagione [[1999/00]] vide i biancocelesti laurearsi per la seconda volta nella loro storia '''Campioni d'Italia''' e vincere la [[Giovedì 18 maggio 2000 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 0-0|sua terza]] [[Coppa Italia]] centrando il '''Double'''. Nel settembre dello stesso anno la Lazio si aggiudicò di nuovo la [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3|Supercoppa Italiana]]. Finita l'era Cragnotti, nel [[2004]] i biancocelesti conquistarono la [[Mercoledì 12 maggio 2004 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 2-2|quarta Coppa Italia]]. |
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Una grave crisi societaria sembrò sfociare nel fallimento ma alla fine, con l'acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte di [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]], la situazione si sbloccò in maniera positiva. |
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| ⚫ | Dopo una difficile salvezza nel campionato [[2004/05]], la Lazio raggiunse un prestigioso terzo posto al termine della stagione [[2006/07]]. La stagione ([[2007/08]]) ha visto i biancocelesti, allenati per il terzo anno consecutivo dal riminese [[Rossi Delio|Delio Rossi]], giungere al 12° posto nel campionato di massima serie. Secondo una |
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Altre discipline nelle quali la Lazio si è fatta notare sono il [[S.S. Lazio Calcio a 5|calcio a 5]], il [[S.S. Lazio Nuoto|nuoto]], la [[Pallanuoto]], il [[S.S. Lazio Rugby 1927|rugby]], il [[Lazio Baseball|baseball]], il [[Lazio softball Lazio|softball]], il [[S.S. Lazio Paracadutismo|paracadutismo]], il [[S.S. Lazio Ciclismo A.S.D.|ciclismo]] e, in epoche meno recenti, la [[S.S. Lazio Basket|pallacanestro]]. |
Altre discipline nelle quali la Lazio si è fatta notare sono il [[S.S. Lazio Calcio a 5|calcio a 5]], il [[S.S. Lazio Nuoto|nuoto]], la [[Pallanuoto]], il [[S.S. Lazio Rugby 1927|rugby]], il [[Lazio Baseball|baseball]], il [[Lazio softball Lazio|softball]], il [[S.S. Lazio Paracadutismo|paracadutismo]], il [[S.S. Lazio Ciclismo A.S.D.|ciclismo]] e, in epoche meno recenti, la [[S.S. Lazio Basket|pallacanestro]]. |
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Versione delle 02:40, 23 nov 2008
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Società Sportiva Lazio La Società Sportiva Lazio (nota anche come S.S. Lazio o Lazio) è una società polisportiva fondata a Roma AS il 9 gennaio 1900 in Piazza della Libertà nel rione Prati. Probabilmente la sua genesi è anteriore alla data storicamente provata della sua nascita. Concepita come società podistica da Luigi Bigiarelli e dagli altri otto padri fondatori, ha visto via via aumentare le sue discipline sportive tra le quali quella che ha reso la Lazio più famosa, la calcistica (istituita nel 1902 e ufficializzata nel 1910). Grazie alla volontà di personaggi come Fortunato Ballerini e Sante Ancherani, il sodalizio biancazzurro iniziò a praticare il gioco del football che giunse nella capitale agli albori del XX secolo. I primi anni furono giocati a livello pionieristico ma numerose furono le vittorie in molti tornei, fino ad arrivare a disputare le finali nazionali nel 1913 e nel 1914 perse rispettivamente con la Pro Vercelli e il Casale. Dopo una forzata inattività dovuta alla prima guerra mondiale, i biancocelesti ripresero l'attività arrivando a sfiorare lo Scudetto nel 1923 battuti solo dal fortissimo Genoa 4-1 all'andata e 0-2 al ritorno nelle finali nazionali. Nel 1921, intanto, la società biancazzurra venne eretta ad Ente Morale per Regio decreto. Nel 1927 è grazie al Generale Giorgio Vaccaro che venne evitata la fusione con altre squadre minori della Capitale che diedero vita ad un unico sodalizio che prenderà il nome di AS Roma. I primi campionati a girone unico non portarono grandi soddisfazioni ma, a metà degli anni trenta, con l'acquisto del fortissimo centravanti Silvio Piola, la Lazio tornò a risiedere nei piani alti della classifica sfiorando di nuovo lo Scudetto al termine della stagione 1936/37. Sono gli anni del grande Presidente mecenate Remo Zenobi. Nel 1944 la Lazio vinse il Campionato Romano superando la Roma. Dopo la fine della guerra i biancocelesti si collocarono a metà classifica ma, tra il 1949 ed il 1952, centrarono per tre campionati consecutivi il quarto posto e nelle stagioni 1955/56 e 1956/57 ottennero il terzo posto. Nel 1958 la Lazio vinse la sua prima Coppa Italia contro la Fiorentina, ma tre anni dopo conobbe l'onta della sua prima retrocessione in Serie B. Gli anni sessanta videro i biancocelesti, con gravi problemi economici, salire e retrocedere dalla massima serie. Neanche l'avvento alla presidenza dell'italoamericano Umberto Lenzini sembrò cambiare le cose. Nell'estate 1971, dopo un'altra retrocessione tra i cadetti, venne chiamato ad allenare la squadra Tommaso Maestrelli. Era la svolta che si attendeva da tanti lustri. Con Maestrelli in panchina e grazie alle reti del giovane centravanti Giorgio Chinaglia, la promozione venne subito centrata e l'anno successivo i biancazzurri sfiorarono un clamoroso Scudetto, perso a 2 minuti dalla fine dell'ultima giornata in un clima di pesanti sospetti. Titolo rimandato di un anno, però, perché la stagione 1973/74 vide i biancocelesti dominare e laurearsi Campioni d'Italia il 12 maggio 1974 dopo aver battuto in casa il Foggia per 1-0. La Lazio mise in luce un gioco totale che fece invidia a tutti i più grandi club mondiali. Arrivata all'apice, però, iniziò la parabola discendente, causata dapprima dalla malattia di Maestrelli che lo porterà alla prematura scomparsa, e poi dall'improvvisa morte del calciatore Luciano Re Cecconi rimasto ucciso per un tragico equivoco. La fine degli anni settanta vide i biancocelesti navigare a metà classifica, ma la vicenda del calcioscommesse, scoppiato nel marzo 1980 e culminato con l'arresto di alcuni giocatori, la vide precipitare in Serie B d'ufficio. Furono anni bui, ravvivati soltanto dalla promozione al termine della stagione 1982/83. Le attese della presidenza di Chinaglia vennero poi disilluse ed alla fine del 1985 i biancazzurri retrocessero nuovamente. Un altro scandalo scommesse rischiò di farla precipitare in Serie C, ma la Lazio riuscì a salvarsi con una penalizzazione di 9 punti da scontare sulla classifica del campionato successivo. La squadra di Eugenio Fascetti ottenne la salvezza dopo un drammatico spareggio a tre con Taranto e Campobasso giocato sul campo neutro di Napoli. Persa la prima partita per 1-0 contro il Taranto, riusci a vincere con il medesimo punteggio contro il Campobasso salvandosi dalla retrocessione. L'anno successivo la Lazio tornò nella massima serie e la squadra, guidata dal presidente Gian Marco Calleri, riuscì a navigare in acque tranquille fino all'inizio degli anni '90. Con l'acquisto del pacchetto azionario da parte del finanziere Sergio Cragnotti, la società biancoceleste fece registrare una svolta epocale. Grazie ad acquisti di grandi campioni, i biancocelesti s'imposero all'attenzione del panorama calcistico mondiale. Nel 1998 la Lazio vinse la sua seconda Coppa Italia contro il Milan e conquistò la prima Supercoppa Italiana contro la Juventus. L'anno seguente la squadra, guidata da Sven Goran Eriksson, sfiorò lo Scudetto, perso nelle ultime giornate, ma vinse l'ultima edizione della Coppa delle Coppe ed aprì la successiva stagione aggiudicandosi la Supercoppa Europea contro il Manchester United. La stagione 1999/00 vide i biancocelesti laurearsi per la seconda volta nella loro storia Campioni d'Italia e vincere la sua terza Coppa Italia, contro L'Inter, centrando il Double (vittoria in Campionato e Coppa nazionale). Nel settembre dello stesso anno la Lazio si aggiudicò di nuovo la Supercoppa Italiana contro l'Inter. Finita l'era di Sergio Cragnotti, nel 2004 i biancocelesti conquistarono la quarta Coppa Italia contro la Juventus. Una grave crisi societaria sembrò poi sfociare nel fallimento ma alla fine, con l'acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte di Claudio Lotito, la situazione si sbloccò in maniera positiva. Dopo una difficile salvezza nel campionato 2004/05, la Lazio raggiunse un prestigioso terzo posto al termine della stagione 2006/07. La stagione (2007/08) ha visto i biancocelesti, allenati per il terzo anno consecutivo dal riminese Delio Rossi, giungere al 12° posto nel campionato di massima serie. Secondo una statistica del 2001 di AC Nielsen, la Lazio vanta una platea di circa 1.100.000 sostenitori, sesta squadra in Italia dopo Juventus, Milan, Inter, Roma e SSC Napoli. Altre discipline nelle quali la Lazio si è fatta notare sono il calcio a 5, il nuoto, la Pallanuoto, il rugby, il baseball, il softball, il paracadutismo, il ciclismo e, in epoche meno recenti, la pallacanestro. Polisportiva La sezione calcistica è compresa in una società polisportiva, una delle più antiche d'Europa e più grandi del mondo, che conta attualmente, oltre al calcio, 36 sezioni tra cui il nuoto, la Pallacanestro, la pallavolo, il rugby, il baseball, l'hockey, l'atletica leggera (derivazione della podistica) e la canoa polo. Ultime arrivate la S.S. Lazio Football americano, la S.S. Lazio Motociclismo, la S.S. Lazio Pentathlon Moderno e la S.S. Lazio sci. Queste le 36 attuali sezioni: Arti Marziali; Atletica leggera; Attività subacquee e di pesca sportiva; Baseball, Softball e Cricket; Badminton; Calcio; Calcio femminile; Calcio a 5 femminile; Calcio a 5 maschile; Canoa Polo; Canottieri Lazio; Ciclismo; Equitazione; Escursionismo; Football americano; Ginnastica; Hockey; Motociclismo; Nuoto (Nuoto, Tuffi, Pallanuoto); Pallamano; Pallavolo; Pallacanestro; Paracadutismo; Paralimpica; Pattinaggio; Pentathlon Moderno; Pugilato; Rugby; Scacchi; Sci; Tennis; Tennistavolo; Tiro con l'arco, Triathlon; Vela; Volo da Diporto o Sportivo. Il Consiglio generale della S.S.Lazio nel mese di dicembre 2007 ha approvato delle importanti modifiche statutarie, tra cui quelle che hanno introdotto, accanto alle storiche sezioni sportive, le Attività Associate. Le prime cinque ad essere ammesse sono state: Biliardo, Bowling, Golf, Surf e Boarding, Calcio Tavolo. La Polisportiva ha visto iscritti oltre 9.000 atleti. Oltre alla già citata erezione ad Ente Morale nel 1921, la S.S. Lazio è stata insignita delle due massime onorificenze sportive italiane: la Stella d'Oro al Merito Sportivo e il Collare d'Oro al Merito Sportivo. Palmares La Lazio è una Polisportiva e pertanto si enumerano i trofei vinti dai suoi atleti senza suddividerli per specialità e limitatamente alle medaglie d'oro: Giochi Olimpici: 7 medaglie d'oro - Campionati del mondo: 16 medaglie d'oro - Campionati d'Europa: 26 medaglie d'oro - Record europei: 2. Inoltre la Lazio ha vinto più di 70 titoli italiani assoluti, il più recente dei quali è stato quello del Calcio a 5 femminile nel giugno 2008, mentre i titoli individuali sono stati oltre 600. Impressionante il numero dei titoli individuali vinti a livello giovanile: circa 1000. A fronte di tali numeri è indiscutibile considerare la Lazio la società più titolata d'Italia.
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