Cronache ed eventi prima della finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 - p. 1

Da LazioWiki.


Una veduta di Norcia (PG)
21/05/2013 - Stefan Radu "mascherato"
21/05/2013 - Una fase degli allenamenti svolti a Norcia (PG)
21/05/2013 - Miroslav Klose
21/05/2013 - Stefan Radu e Lorik Cana
21/05/2013 - Stefan Radu con la mascherina protettiva
21/05/2013 - Una fase della seduta di allenamento
21/05/2013 - Un momento degli allenamenti
21/05/2013 - Una fase dell'allenamento
21/05/2013 - Antonio Manicone e Vladimir Petkovic
21/05/2013 - André Dias, Hernanes e Libor Kozak
21/05/2013 - Senad Lulic, Cristian Ledesma, Antonio Candreva, Abdoulay Konko

Stagione

La gara Roma-Lazio 0-1 del 26 maggio 2013

La conquista della Coppa Italia 2012/13


Cronache ed eventi prima della finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 - p. 2

Cronache ed eventi prima della finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 - p. 3

Cronache ed eventi prima della finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 - p. 4


In questa pagina riportiamo gli articoli concernenti la cronaca, gli eventi ed i commenti pubblicati dagli organi di stampa nelle giornate di lunedì 20 e martedì 21 maggio 2013 antecedenti la storica finale di Coppa Italia disputata in data 26 maggio 2013 tra Roma e Lazio allo stadio Olimpico di Roma.


Lunedì 20 maggio 2013 [modifica | modifica sorgente]

Dal Corriere della Sera:

Neanche un minuto è durata la Grande Speranza della Lazio, subito frantumata da Giampiero Pinzi — un ex biancoceleste — in gol per l'Udinese dopo appena 60 secondi a San Siro contro l'Inter. La corsa per il 5˚ posto in classifica e l'Europa League si è definitivamente chiusa al 10', quando i friulani hanno raddoppiato con Domizzi, un altro prodotto del vivaio biancoceleste, e la partita di Trieste contro il Cagliari per la Lazio è diventata solo prova d'esercizio in vista della finale di Coppa Italia di domenica 26 con la Roma. Prova peraltro non positiva e che lascia, al contrario, piuttosto perplessi. Per lo spirito con cui questa trasferta è stata affrontata, quasi con una sorta di rassegnazione. E per la sconfitta maturata in seguito al colpo di testa di Dessena, alla mezz'ora del secondo tempo. Per la terza stagione consecutiva preceduta dalla squadra di Guidolin (che nel 2011 le "rubò" persino i preliminari di Champions League per la differenza reti), la Lazio si aggrappa disperatamente — come i giallorossi — all'appuntamento del derby per ripiantare le tende in Europa e impreziosire una stagione dai due volti. Entusiasmante nel girone d'andata, quando girò addirittura al secondo posto, alle spalle della Juventus, la formazione di Petkovic è crollata in quello di ritorno. Rendimento disastroso, da zona retrocessione, e scivolamento inesorabile al 7˚ posto (scavalcata proprio dai giallorossi, ieri sera) che l'ha messa, per ora, fuori dalla scena internazionale.

La Lazio — riguardo al solo fronte campionato — ha pagato conti salati a un organico qualitativamente non adeguato agli impegni, a decisioni societarie incomprensibili (Cavanda e Diakité emarginati in piena stagione), a uno scadimento di forma impressionante e alle assenze prolungate che da gennaio l'hanno privata di tre elementi-cardine: Klose, Hernanes e Mauri. La reazione finale – 10 punti in 4 partite, prima del ko di ieri, frutto di tre vittorie e un pareggio – è risultata tardiva e non sufficiente a recuperare il terreno lasciato agli avversari. Ora tutto è nelle mani della partita peggiore: il derby. Chi lo vince si aggiudica nello stesso tempo la Coppa Italia e il diritto di entrare in Europa League dalla porta principale: vale a dire fase a gironi senza passare per il supplizio dei preliminari. Petkovic sembra arrivarci con una squadra sulle gambe e con precaria lucidità di idee. Rispetto a ieri sera riavrà elementi che hanno pesato e pesano nell'intelaiatura del tecnico biancoceleste. Hernanes, Floccari, Radu e forse anche Mauri, sono recuperi pesanti, che garantiscono personalità, qualità ed esperienza. Ma basteranno? La sfida a Roma più attesa perché storicamente la più temuta, è un'arma a doppio taglio. E perderla, calcisticamente parlando, sarebbe una mezza catastrofe.


Dalla Gazzetta dello Sport:

Avanti adagio, molto adagio. La prevendita per il derby, s'intende. La prima giornata piena con le nuove modalità — biglietti di tribuna acquistabili senza fidelity card per over 60, under 14 e nuclei familiari — ha fatto registrare 800 tagliandi staccati: ora il totale è di 37.800. La vendita procede a rilento, questo s'è capito. Tanto che la Lega calcio ha di fatto anticipato la terza fase, inizialmente in programma a partire da domani. E molto probabilmente a metà settimana scatterà addirittura una quarta fase: Lega e Osservatorio faranno il punto nelle prossime ore, ma di fronte al rischio di vedere un Olimpico vuoto per larghi tratti si potrà dare il via alla vendita totalmente libera. Al momento un tifoso senza fidelity card, per andare a vedere la finale di Coppa Italia, deve farsi "garantire" da un possessore della tessera. Intanto prende forma lo show che anticiperà l'inizio della finale: l'esibizione del rapper sudcoreano Psy, la cui scelta è stata da molti contestata, venti minuti. Nelle prossime ore sarà svelato il nome della giovane italiana che canterà l'inno di Mameli. Le due società, invece, preparano la visita al Papa di mercoledì e quella al Quirinale di venerdì. Da oggi è derby vero. Le distrazioni sono finite.


Dal Corriere dello Sport:

L'idea del ritiro a Norcia aveva già attraversato lo spogliatoio della Lazio qualche giorno fa ed è tornata a farsi largo nei pensieri dei dirigenti subito dopo la sconfitta con il Cagliari: oggi si attende l'ufficialità di una decisione ormai molto probabile. L'appuntamento per la squadra biancoceleste era fissato per domani pomeriggio (ore 17) al centro sportivo di Formello, Petkovic non sembrava intenzionato a cambiare abitudini, stravolgendo l'avvicinamento al derby. Forse, però, qualche giorno di tranquillità, a 170 chilometri da Roma, potrebbe servire alla squadra per riacquistare serenità, ricompattarsi e allenarsi bene in vista di una partita che ha il sapore dello spareggio per salvare il bilancio della stagione e garantirsi l'ingresso in Europa League, considerato dalla società l'obiettivo minimo. Il presidente e il direttore sportivo della Lazio ieri sera, dopo le interviste di rito, si sono confrontati con il tecnico di Sarajevo e di sicuro anche questo argomento, a parte l'analisi di una sconfitta difficile da spiegare, è stato toccato e dibattuto. Pochi minuti prima, in conferenza stampa, Petkovic era stato sorpreso dalla domanda sul ritiro e aveva risposto in modo diplomatico, facendo intuire il suo orientamento. "Ci rivedremo martedì a Formello. Non penso ci saranno stravolgimenti o cambi di abitudini. Dobbiamo stare sereni, pensare positivo, e tornare in campo, domenica prossima nel derby con la Roma, molto più decisi e orgogliosi. Sono convinto che la Lazio avrà tanta voglia di dimostrare il suo valore" ha spiegato il tecnico di Sarajevo, tentando di svicolare.

Un dato è certo. La sconfitta di Trieste ha appesantito gli umori e cambiato gli scenari, producendo un primo effetto. Petkovic pensava di far staccare la spina alla squadra per 48 ore e aveva fissato la ripresa della preparazione per mercoledì. Al rientro negli spogliatoi, ha tolto un giorno di vacanza alla squadra e ha anticipato la ripresa a domani pomeriggio. Dopo il colloquio con la società, avvenuto a mezzanotte in aeroporto e in attesa di imbarcarsi sul charter di rientro a Roma, ha preso quota l'ipotesi del ritiro a Norcia, organizzato dalla Media Sport Event all'hotel Salicone della famiglia Bianconi, che già in passato aveva ospitato (con successo e portando fortuna) la Lazio. Lotito e il ds Tare hanno parlato a lungo anche con il team manager Manzini per mettere a punto l'operatività del piano. Per oggi sono attese novità e una decisione definitiva. Se verrà confermata l'idea del ritiro, la Lazio raggiungerà Norcia nella serata di domani dopo un primo (leggero) allenamento a Formello.

Ci sono due precedenti beneauguranti per la Lazio di Lotito, che era già stata a Norcia due volte nel recente passato. La prima risale al 2009. Delio Rossi aveva perso a Siena ed era arrivato sul punto di dimettersi. Il presidente lo dissuase. La squadra biancoceleste partì subito per Norcia e nella domenica successiva vinse il derby con la Roma per 4-2. Era l'inizio di aprile. Un mese dopo sarebbe arrivato il trionfo in Coppa Italia. Il secondo precedente risale al marzo 2010 e alla gestione Reja, subentrato quaranta giorni prima a Ballardini. Dopo la sconfitta all'Olimpico con il Bari, Lotito e il tecnico friulano per scuotere la Lazio convocarono il mental coach Popolizio e portarono la squadra in ritiro a Norcia. Proprio in quei giorni, rifiutando l'intervento di uno psicologo, la squadra si ricompattò e reagì, creando i presupposti per la salvezza. Una rincorsa avviata con il successo in trasferta al Sant'Elia con il Cagliari. Questa volta la partita con i sardi è arrivata prima e ha portato una sconfitta pesantissima, non tanto per la classifica, ma dal punto di vista del morale.


In un altro articolo del quotidiano sportivo romano:

Pensa solo alla Coppa Italia, a come battere la Roma nel derby ed entrare in Europa League, salvando una stagione iniziata alla grande e finita scivolando sempre più giù in campionato. Il suo progetto è lungo una settimana. Poi guarderà negli occhi Lotito e il ds Tare, perché il primo a non essere soddisfatto di come sono andati questi ultimi mesi è proprio Vladimir Petkovic. Magari s'è svegliato in ritardo e avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo quando era il momento di farlo, oppure sarà lui stesso a mettersi in discussione, chiedendo maggiori garanzie e possibilità di intervenire in prima persona sul nuovo progetto. Ha voglia di restare, è sotto contratto, ma è convinto che questa squadra debba essere profondamente rinnovata. Con un occhio molto attento a come rinforzare staff tecnico, medico e fisioterapico. Mosse più decisive degli acquisti da concordare. Così, alla domanda di Sky sul suo futuro, Petkovic ha lasciato la risposta in sospeso. Resterà? "Ora sono concentrato esclusivamente sulla finale di Coppa Italia". E poi? "Andremo in vacanza". E dopo le ferie? "Ricominceremo a lavorare". Un sorriso. Tante pause, la voglia di confrontarsi (sul serio) con i suoi dirigenti. E un dubbio grande così, restando sul filo, perché la parola Lazio non è mai uscita dalla sua bocca, se non per parlare del derby in calendario domenica prossima.

Qualche dubbio c'è e sarebbe sciocco negarlo, viene dal tecnico e non dalla società. I punti di domanda riguardano una strategia da condividere e da concordare bene a bocce ferme. Ed è altrettanto ovvio, nonostante le dichiarazioni di Lotito, decisissimo a confermarlo, che un'eventuale eliminazione dall'Europa League indebolirebbe il tecnico di Sarajevo, ieri sera apparso molle e poco reattivo esattamente come i suoi giocatori sul campo. La Lazio ha finito nel modo peggiore il campionato e Petkovic, un minuto dopo, ha cercato di spostare l'obiettivo. "Nel primo tempo siamo partiti bene e abbiamo costruito alcune occasioni. E' mancato il gol e il cinismo per mettere discesa la partita. Poi le notizie che arrivavano da San Siro hanno finito per condizionare la squadra. Non doveva succedere. Avrei voluto vedere la stessa Lazio concentrata per novanta minuti. Così non è stato e il risultato ci ha portato una delusione. Neppure siamo stati aiutati dalla fortuna, prendendo il gol su calcio piazzato". E' scivolato al settimo posto, scavalcato anche dalla Roma. Una vittoria non avrebbe cambiato il destino del campionato, ma di sicuro la Lazio si sarebbe avvicinata in un altro modo alla finale di Coppa Italia. "Il sorpasso della Roma mi dispiace, ma non influirà psicologicamente sulla partita di domenica prossima. Ora dobbiamo essere bravi a cancellare tutto dalla memoria, a pensare positivo e guardare avanti. Sono convinto che la Lazio si rialzerà. Tante volte la mia squadra ha dimostrato orgoglio, cattiveria e carattere nei momenti più complicati. Abbiamo le risorse per preparare una bella partita". Il concetto lo ha ripetuto più volte nel tentativo di convincersi e convincere l'ambiente. "Vinceremo la Coppa Italia. Ne sono convinto".

Vlado è sorretto dalla fiducia. Si vuole riprendere in fondo ciò che la stagione sinora gli ha negato. "Non parlo di posizione, perché non pensavo al settimo posto. Ma penso che il nostro campionato, in termini di punti e di prestazioni, sia stato nel complesso positivo. Nel girone di ritorno abbiamo perso terreno. Hanno influito gli impegni, hanno pesato, questa con il Cagliari era la cinquantaseiesima partita della stagione". Ha tolto un giorno di riposo ai suoi giocatori, cercherà di evitare un lungo ritiro prima del derby. "Ci rivedremo martedì a Formello. Non penso a stravolgimenti o cambi di abitudini. Cerchiamo di stare sereni. Sono convinto che la Lazio si rialzerà e tornerà a dimostrare il suo valore. Vinceremo la Coppa Italia".


Martedì 21 maggio 2013 [modifica | modifica sorgente]

Dal Corriere della Sera:

Tutti in ritiro. La decisione è del presidente Lotito: l'ha presa a Trieste dopo l'afflosciamento della Lazio contro il Cagliari e l'ha imposta nonostante le resistenze di Petkovic e della squadra, che volevano mantenere un clima di normalità nella settimana che porta al derby di domenica. Ma è anche vero che intorno alla Lazio di normale c'è rimasto ben poco. Il flop in campionato, suggellato dal sorpasso della Roma, ha spinto i tifosi a lanciare a Petkovic l'aut-aut: o vinci la Coppa o te ne vai. Così, un po' per proteggere la squadra dalle pressioni, un po' per la concentrazione, Lotito ha deciso: oggi si parte per Norcia (come Rossi nel 2009 e Reja nel 2010) e si torna a Roma venerdì o sabato. E gli impegni istituzionali in avvicinamento al derby? Mercoledì dal Papa e venerdì da Napolitano andranno due delegazioni: Marchetti, Candreva, Ledesma e Mauri, oltre al tecnico. Questo perché il derby si prende tutto, determina il bilancio della stagione e detta la linea per il futuro. "Abbiamo perso punti nel ritorno, ora siamo concentrati sulla finale — ha detto Lotito ieri a Milano —: perdere significherebbe vanificare tutto. Siamo arrivati ai quarti di Europa League e in finale di Coppa Italia, ma in campionato non siamo arrivati in un posto idoneo. Il raggiungimento degli obiettivi comporta l'allestimento di una squadra atta alle competizioni che devi giocare. Via Hernanes senza Europa? Non è sul mercato". E Petkovic? Che succede se buca anche l'ultimo obbiettivo? "Ha un contratto e non è in discussione. Qualcuno può avere interesse per lui, ma anche io vorrei tante cose nella vita. Eppure...".


Dalla Gazzetta dello Sport:

Nel giorno in cui la curva Sud della Roma viene chiusa per un turno dopo gli ennesimi cori razzisti rivolti a Balotelli e nella stagione in cui la Lazio ha giocato due turni a porte chiuse in Europa per i saluti di matrice fascista di alcuni tifosi, la Lega Calcio — e di conseguenza le due società — si trova a dover fronteggiare il flop dei biglietti per la finale di Coppa Italia. Ieri si è arrivati a quota 38.500, escluse le due curve c'è ancora disponibilità in ogni settore e per questo la Lega sta studiando come fare a riempire l'Olimpico domenica alle 18, quando centinaia di paesi in tutto il mondo si collegheranno con Roma per il derby. Se la Questura, la Prefettura e il Gos daranno l'ok, c'è la concreta possibilità che nelle prossime ore venga disposta una sorta di vendita libera dei tagliandi, magari non totale ma solo in alcuni settori, utile a replicare il successo di un anno fa quando napoletani e juventini praticamente non lasciarono un seggiolino libero.

A via Rosellini, dove già non avevano preso bene l'anticipo alle 18 rispetto alle 21, temono uno stadio vuoto nelle tribune. Finora sono stati venduti circa 2000 biglietti di Tevere, destinata ai laziali, e 2.500 di Monte Mario, destinata ai romanisti. La nuova modalità di vendita, a cinque giorni dalla finale, segue i tre step decisi il mese scorso: in un primo momento c'era stata la classica prelazione per gli abbonati, poi era stata disposta la vendita ai soli tesserati (senza abbonamento) e infine si era deciso di aprire le tribune anche a "due amici dei possessori di tessere Top" — Privilege e Home per la Roma e SS Lazio 1900 per i biancocelesti — agli Over 60 e ai nuclei familiari. Alla volontà della Lega di riempire lo stadio, fa da contraltare il timore delle forze dell'ordine per l'ordine pubblico. Dopo gli scontri del derby di campionato, si teme che la chiusura della curva della Roma possa aver esasperato ulteriormente gli animi. A Trigoria non si aspettavano una decisione così dura: dopo aver sentito i cori di una parte della curva, comunque fischiati dal resto dello stadio, si pensava a una multa, magari anche salata, ma non alla chiusura del settore.

Tanti gli incontri previsti in questa settimana: si comincia stamattina con una riunione tra Lega e società (dove potrebbe esserci anche un rappresentante dell'Osservatorio), si prosegue poi col Gos e via così fino a sabato. Mercoledì i capitani, i presidenti e una delegazione delle due società incontreranno il Papa, venerdì invece sarà il turno del presidente della Repubblica che domenica non potrà essere presente all'Olimpico. Al suo posto dovrebbe esserci il presidente del Senato, Grasso.


In un altro articolo della "rosea":

Cinque giorni alla partita dell'anno e la tensione è già alle stelle. Allora meglio non correre rischi: tutti in ritiro. La Lazio partirà oggi per Norcia e vi resterà fino a venerdì. Preparerà il derby nel suo rifugio preferito, il posto dove negli ultimi anni ha fatto riparo nei momenti difficili. L'ultima volta nella primavera del 2010: era con un piede e mezzo in B, la rimonta-salvezza partì proprio dalla località umbra. Che aveva fatto bene ai biancocelesti pure un anno prima, quando (in crisi palese) vi si isolarono alla vigilia di un derby che poi vinsero per 4-2. Prendendo lo slancio per chiudere la stagione alla grande: con la vittoria della Coppa Italia...

Sì, c'è anche una componente scaramantica nella decisione presa dal club. Ma la tensione è reale, la necessità di stemperarla pure. Lotito non ha preso affatto bene l'epilogo del campionato e, più in generale, il girone di ritorno della squadra. "Abbiamo chiuso in un piazzamento non idoneo. Ora ci resta la Coppa Italia: perderla significherebbe vanificare tutto". Lotito pretende il trofeo, per salvare la stagione e approdare in Europa: "Vogliamo potenziare l'organico (quasi fatta per l'argentino Biglia, ndr), ma l'allestimento dipende dalle competizioni da affrontare". Senza Europa c'è il rischio-ridimensionamento. E pure la posizione di Petkovic verrebbe messa in discussione. "Ha un altro anno di contratto con noi, il problema non esiste", lo ha blindato Lotito. Che ha fatto muro pure su Hernanes: "Non è sul mercato". Ma è chiaro che il panorama cambierebbe completamente in caso di sconfitta nel derby e il destino di entrambi diventerebbe un punto interrogativo. A proposito di Petkovic. Ha chiuso il campionato in una posizione peggiore e con un punteggio inferiore alle ultime due Lazio targate Edy Reja. E l'ex tecnico ieri non ha mancato di sottolinearlo: "E avevo anche un organico meno ricco". La rinascita della Lazio di Reja, che prima si salvò, poi andò per due volte vicinissima alla Champions, scattò proprio a Norcia. Sarà così pure per Petkovic?


Dal Corriere dello Sport:

Subito in ritiro. Per ritemprarsi, per meditare, per ricompattarsi. Cinque giorni, gli ultimi del 2012/13, per proiettarsi verso il derby con la Roma. La finale di Coppa Italia, l'ingresso ai gironi di Europa League, una stagione da chiudere e salvare in novanta minuti oppure centoventi se finirà ai supplementari. La Lazio ha voglia di centrare il traguardo, lo merita perché sarebbe il premio a dieci mesi di lavoro compromessi nelle ultime settimane. Male nel girone di ritorno del campionato, fuori ai quarti di Europa League per colpa dell'arbitro scozzese Collum più che del Fenerbahce, e ora l'eterna sfida con Totti e De Rossi, ma anche Sabatini, l'ex direttore sportivo di Lotito.

Pesa tanto questa Coppa. Soldi da mettere in cassa: 2,5 milioni di euro il premio ai vincitori e 1,7 ai perdenti. Prestigio perché si tratterebbe del terzo trofeo alzato sotto la gestione Lotito. Garanzie per la prossima stagione con la qualificazione europea senza passare dai preliminari estivi. E il coronamento di una fatica che deve essere finalizzata. Pesa perché in campionato c'è stato anche il sorpasso della Roma, pagato con un conto salato: 400 mila euro di mancati introiti. Lotito non ha digerito. Non gli è piaciuto l'atteggiamento della squadra, s'è confrontato con Petkovic subito dopo la sconfitta con il Cagliari ed è maturata l'idea del ritiro, che peraltro era già nell'aria da qualche giorno. Il risultato dell'ultima partita di campionato ha soltanto accelerato e reso inevitabile il piano, che per la verità non ha fatto contenta la squadra. Ma è l'ultimo sforzo, niente può essere lasciato al caso. Il campo dirà se è stata la scelta giusta e se la Lazio arriverà con la tensione giusta all'appuntamento.

Petkovic, subito dopo la partita con il Cagliari, aveva deciso di togliere un giorno di riposo ai giocatori e di anticipare la ripresa a martedì. La squadra biancoceleste si ritroverà al centro sportivo di Formello e nel pomeriggio raggiungerà Norcia, dove è previsto un primo (leggero) allenamento. La preparazione vera e propria scatterà domani. La Lazio si fermerà in Umbria per tutta la settimana. Non è ancora certo il giorno del rientro: la squadra biancoceleste potrebbe tornare venerdì in serata oppure sabato dopo la rifinitura. Nel pomeriggio Petkovic e un giocatore dovranno presentarsi allo stadio Olimpico per la conferenza stampa organizzata dalla Lega.

La squadra biancoceleste arriverà a Norcia nel giorno in cui si consumeranno i festeggiamenti per Santa Rita, patrona della vicinissima Cascia. Il quartier generale fissato all'hotel Salicone. Petkovic e i suoi giocatori si alleneranno nel campo in erba sistemato vicino all'albergo. E' la terza volta, sotto la gestione Lotito, che la Lazio torna a Norcia al campo Salicone. E sono stati tutti precedenti beneauguranti. Nell'estate 2006 Delio Rossi portò la squadra in Umbria per la seconda parte del ritiro estivo nella stagione che poi avrebbe condotto al terzo posto e alla qualificazione Champions. Nel 2009 il tecnico romagnolo e i biancocelesti tornarono a Norcia per una settimana di ritiro pre-derby: la Lazio veniva dalla sconfitta di Siena e riuscì a battere la Roma 4-2. E l'ultima volta risale all'inverno 2011, quando Reja ricompattò il gruppo creando i presupposti per l'operazione salvezza: in fondo alla settimana arrivò la vittoria svolta di Cagliari. Precedente favorevole anche durante la gestione Capitalia. Mancini portò la Lazio a Norcia nell'estate 2003 per prepararsi ai preliminari Champions in cui eliminò il Benfica. Altri tempi. Altro calcio.


Altri articoli tratti dal quotidiano sportivo romano:

Dovrebbe essere (sarà) Daniele Orsato l'arbitro della finale di coppa Italia di domenica all'Olimpico. Una scelta che passa dalla finale di Champions (a Londra andranno Rizzoli, Rocchi e Tagliavento), dalle ultime designazioni e dalle prestazioni degli arbitri a disposizione di Stefano Braschi. Non è un caso che il designatore abbia tenuto "nascosto" l'arbitro internazionale di Schio nelle scorse giornate di campionato. Con lui in campo, seguendo la linea dell'internazionalità pare molto cara ai vertici dell'Aia, dovrebbero agire (agiranno) Di Liberatore e Tonolini come assistenti. Orsato ha due precedenti in questa stagione con la Roma, imbattuta: vittoria a Genova contro i rossoblù, pari in casa con l'Inter. Tre, invece, le gare dirette alla squadra di Petkovic: un ottimo Juve-Lazio 0-0, poi le vittorie con Cagliari (2-1 e il pari col Napoli (1-1).

Più complicata la scelta degli addizionali. In principio dovevano essere Bergonzi e De Marco (per una cinquina tutta abilitata dal badge della Fifa). Il disastro di Siena consiglierà – ci auguriamo – Braschi (che domenica sera si dice fosse letteralmente imbufalito) a rivedere questa scelta. Al posto di Bergonzi (che l'Uefa a gennaio scorso ha retrocesso in Third category e che potrebbe perdere la patente da internazionale dall'inizio del 2014) restano Banti – non malissimo nelle ultime giornate – e Damato, sempre per non derogare dai desiderata di Nicchi, ovvero avere una finale tutta "internazionale". Altrimenti, Braschi potrebbe concedere la "passerella" a Giannoccaro (Nicchi ieri ha escluso deroghe, l'avrebbe meritata) e Romeo.

Tre in lizza per il posto di quarto uomo, da scegliere fra chi lascerà a fine stagione per limiti d'età. Maggiani vorrebbe, ha avanzato la candidatura, ma nel suo curriculum stagionale c'è qualche macchia pesante. Era lui, tanto per citare, l'assistente numero uno in Catania-Juve, quando fu annullato un gol buono a Bergessio (dopo 44 secondi di consultazioni) e convalidato un gol in off side di Bendtner. Ci sarà stato lo zampino di Rizzoli (era arbitro d'area), ma il momento di black out è stato suo. Lo meriterebbe (pure lui, per questo, non è stato molto esposto da Stagnoli, che cura gli assistenti per Braschi) Michele Giordano da Caltanissetta come omaggio alla carriera, lo meriterebbe – per quello che ha fatto, per le prestazioni di livello e le gare che gli hanno affidato, Giorgio Niccolai da Livorno.


Prezzi alti, vendite limitate, spazi confinati, paura di incidenti. Il risultato? Sono stati venduti poco meno di 40 mila biglietti per il derbyssimo di Coppa Italia e mancano 5 giorni alla sfida, una partita del genere merita una cornice diversa. E' allarme stadio vuoto, c'è malumore tra i tifosi romanisti e laziali rimasti senza titolo di ingresso. Tanti supporter sperano nell'apertura della vendita libera, in caso contrario rimarranno fuori. Si attendono nuove decisioni dell'Osservatorio, nella giornata di oggi sono in programma riunioni determinanti. Le autorità potrebbero dare il via alla terza fase di distribuzione dei tagliandi per favorire i tifosi sprovvisti di tessere e per riempire l'Olimpico. La data del 20 maggio è stata superata, era stata fissata per tracciare un bilancio sui biglietti residui. La Lega resta in attesa, lo stesso fanno i club. I posti dei possessori delle fidelity card sono stati occupati, s'è raggiunta così quota 39 mila. La capienza prevista è 62 mila spettatori, restano almeno ventimila biglietti da piazzare. L'Osservatorio, secondo certe indiscrezioni, dovrebbe liberalizzare la vendita nonostante i timori legati al rischio incidenti. Una piccola apertura era stata decisa nel week-end: la seconda fase della distribuzione era stata estesa agli over 60, agli under 14 (accompagnati da un genitore) e alle famiglie, inoltre i titolari delle fidelity card hanno avuto la possibilità di invitare allo stadio due amici non abbonati. Quest'ultima iniziativa avrebbe dovuto aumentare la quota delle presenze, non ci sono stati grossi riscontri. Nelle prossime ore si saprà di più.

La velocità con la quale era andata esaurita la Curva Sud faceva sperare in un rapido riempimento dell'Olimpico giallorosso. E invece ci sono ancora tre-quattromila Distinti Sud invenduti, per non parlare della Monte Mario, ancora semivuota in prelazione. La Roma ha venduto ai suoi tifosi circa la metà dei 39mila tagliandi e oggi avanzerà alcune proposte per cercare di riempire comunque lo stadio evitando o riducendo al minimo la possibilità di avere gruppi di tifosi avversari fianco a fianco, la cosa più temuta in relazione alla possibile vendita libera. Tra l'altro la decisione verrà presa in un clima di forte nervosismo tra i fan giallorossi, colpiti (per colpa di pochi) dalla decisione del giudice sportivo di far disputare la prima in casa del prossimo campionato della Roma, con la Curva Sud chiusa al pubblico.

I tifosi della Lazio hanno occupato la Nord (è esaurita da giorni), restano posti vuoti nei Distinti e in Tevere. I ragazzi della Curva hanno lanciato un'idea, hanno invitato tutti i laziali a indossare una maglia celeste domenica prossima, vogliono creare un colpo d'occhio coloratissimo. E tra oggi e domani si inizierà a lavorare sulla coreografia, il tema della rappresentazione è top secret. Nell'ultimo derby, Disegnello, l'artista della Nord, aveva tratteggiato una coreografia bellissima, emozionante. Il disegno raffigurava un padre che allacciava gli scarpini ad un bambino con la maglia della Lazio. Disegnello e i ragazzi della Curva sono pronti ad entrare in azione. Sarà la coreografia più bella di sempre, è questo l'annuncio fatto di recente dai rappresentanti del tifo organizzato. La coreografia coinvolgerà tutti i settori riservati ai laziali, riguarderà circa 30mila persone. I biancocelesti si sono autotassati, vogliono vincere il derby degli spalti. E a Formello potrebbe essere installato un maxischermo per seguire il derby in diretta, si aspettano decisioni ufficiali.


Prima di affrontare il tema tattico Petkovic dovrà confrontarsi a lungo con i medici e capire come stanno i suoi giocatori. Hernanes ha saltato il Cagliari perché era a rischio stiramento e doveva smaltire un affaticamento agli adduttori della coscia sinistra. Radu, che otto giorni fa si è rotto il setto nasale ed è stato operato, soltanto sabato è tornato ad allenarsi con il gruppo e ha evitato contatti in partitella: con l'aiuto di una mascherina, con cui prenderà confidenza nel ritiro di Norcia, riuscirà a giocare il derby. Oggi alla ripresa Petkovic dovrà verificare le condizioni di Konko e Biava, sostituiti a Trieste durante il secondo tempo. Il francese è uscito a scopo precauzionale, Petkovic non lo voleva stressare dopo una settimana in cui si era allenato poco. Biava ha chiesto il cambio per un fastidio alla tibia (lo stesso che lo aveva costretto a una risonanza magnetica la scorsa settimana) e per una contusione alla caviglia. Come se non bastasse a completare il quadro, Gonzalez si trascina la fascite plantare dall'inizio di aprile e Onazi a Trieste ha viaggiato con le marce basse per un affaticamento alla coscia.

Più che un ritiro servirebbero massaggi, fisioterapia e riposo. Petkovic dovrà lavorare sulla testa dei suoi giocatori e ricaricare le pile in termini di energie fisiche e mentali. Dal punto di vista tattico la formazione non è mai stata in dubbio. E nonostante la vena di Floccari (che peraltro si trascina un fastidio al polpaccio), Vlado tornerà al modulo più equilibrato con una sola punta. La Lazio giocherà con il 4-1-4-1 e sulla carta, salvo imprevisti, potrebbe esserci soltanto un dubbio da sciogliere nei prossimi giorni. Petkovic ha in animo di ripresentare la difesa titolare. Konko e Radu sulle corsie esterne, Marchetti tra i pali e poi la coppia dei difensori centrali. Dovrà sceglierne due tra Biava, Dias e Cana. I primi due, se al top, sono più collaudati e affidabili. Ma l'albanese sta meglio, esprime temperamento e personalità: oggi ha una condizione migliore, è più brillante. Petkovic dovrà scegliere chi è meglio mettere in marcatura su Osvaldo.

A centrocampo è fondamentale il recupero di Hernanes. Dopo qualche settimana Petkovic conta di riallestire il suo terzetto titolare con Gonzalez e il Profeta nel ruolo di interni più Ledesma in cabina di regia. Candreva e Lulic correranno sulle fasce laterali, Klose guiderà l'attacco. Mauri è annunciato in panchina. A Parma neppure è entrato, si è appena scaldato qualche minuto e Petkovic gli ha preferito Ederson. Da escludere che possa entrare in corsa per un posto da titolare, ma di sicuro potrebbe tornare utile durante una partita in cui conta l'esperienza e che dura cento minuti. Lui e Floccari, più Onazi e uno dei difensori centrali, saranno i primi cambi a disposizione di Petkovic, che si augura di rivedere una Lazio molto più tonica e scattante rispetto a Trieste.



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