Domenica 21 maggio 2023 - Udine, Dacia Arena - Udinese-Lazio 0-1

Da LazioWiki.

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21 maggio 2023 – Udine, Dacia Arena - Campionato di Serie A, XXXVI giornata - inizio ore 20.45


UDINESE: Silvestri, Perez, Bijol, Masina, Pereyra, Arslan (71` Nestorovski), Walace, Lovric, Udogie (71` Zeegelaar); Samardzic (87` Thauvin), Beto (87` Vivaldo). A disposizione: Padelli, Piana, Abankwah, Buta, Guessand, Centis, Russo, Bassi. Allenatore: Sottil.

LAZIO: Provedel, Lazzari (75' Marusic), Casale, Romagnoli, Hysaj, Milinkovic, Vecino, Luis Alberto, Felipe Anderson (46` Pedro), Immobile, Zaccagni (87` Basic). A disposizione: Maximiano, Adamonis, Patric, Gila, Radu, Bertini, Cancellieri, Gonzalez. Allenatore: Sarri.

Arbitro: Sig. Pairetto (Nichelino) - Assistenti Sigg. Lombardo e Pagliardini - Quarto uomo Sig. Baroni - V.A.R. Sig. Guida - A.V.A.R. Sig. Giua.

Marcatori: 62` Immobile (rig).

Note: ammonito 21` Felipe Anderson, 39` Udogie, 72` Pereyra, 90`+1` Bijol. Angoli 3 a 8. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 21.834 per un incasso di 235.143,58 euro.


Un'azione d'attacco biancoceleste
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Alessio Romagnoli
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Nicolò Casale
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Sergej Milinkovic-Savic
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Pedro
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Ciro Immobile
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Felipe Anderson
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Il calcio di rigore trasformato da Ciro Immobile
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Luis Alberto
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Matias Vecino
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La squadra sotto la curva dei tifosi biancocelesti in trasferta a fine gara
Foto sslazio.it

I calciatori convocati per la partita odierna

• Il Corriere dello Sport titola: “Ciro di vite sulla Champions”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “La Lazio si scuote, domina il secondo tempo, passa quando Immobile si procura il rigore e lo trasforma: prima big a violare la Dacia Arena. Sarri scavalca l’Inter e blinda la partecipazione al torneo europeo più importante: può diventare sicura già oggi se la Juve verrà penalizzata. Buona Udinese ma soltanto per mezza partita”.

Forse non è un miracolo, ma un’impresa di sicuro. L’alba di un nuovo Rinascimento, sofferto e atteso come nella storia e nella tradizione del club. Basterà aspettare qualche altra ora per gridarlo forte: la Lazio di Sarri giocherà in Champions nella prossima stagione. Mancherebbero altri due punti per tenere il Milan (quinto) a distanza di sicurezza, ma oggi la Corte d’Appello della Figc riscriverà la classifica e la penalizzazione scontata della Juve metterà al sicuro almeno la quarta piazza a quota 68 per il doppio derby vinto con la Roma. Mau non ha fatto strada in Europa, ma ha preceduto Mou per il secondo anno di fila. La Lazio, anche nelle ultime due stagioni di Inzaghi, si era piazzata davanti ai giallorossi.

La vittoria decisiva, nel segno di Ciro, vale il sorpasso sull’Inter, fermata a Napoli. Sarri e Lotito guardano in alto: potrebbero chiudere il campionato al secondo posto, ma intanto hanno rimesso a posto la storia. Traguardo Champions raggiunto a Udine, dove era sfumato per due volte di fila, tra tanti rimpianti, ai tempi di Reja. Questa impresa, invece, deve essere la pietra angolare di un nuovo corso, ancora da progettare e puntellare con un tecnico in grado di garantire un cambio di passo e di mentalità. L’ultimo sforzo prodotto grazie ad un’altra prova super della difesa formata da Casale, Romagnoli e Provedel, al ventesimo clean sheet: un altro record. È stata anche la notte in cui Immobile è tornato pericoloso e Luis Alberto, il 10 più completo e ispirato della Serie A, ha disegnato una partita da star per intensità, palleggio e concretezza. Poca Udinese.

Pazienza. Ordinata ma lenta, alla Lazio del primo tempo è mancato il colpo per sbloccarla. Controllava il gioco, cercando l’imbucata, ma i ritmi erano troppo bassi e l’Udinese coperta bene: il 60% di possesso palla e 14 ingressi nell’area friulana hanno prodotto 6 tiri, di cui solo uno nello specchio. Silvestri si è fatto trovare pronto sul colpo di testa di Immobile, servito da Zaccagni. L’ex Verona, murato in avvio, faticava a liberarsi dalla morsa di Perez e Pereyra. Anche Felipe creava poco e strappava ancora meno, sbattendo sul muro di Udogie. Ciro pattinava in folle, come succede quando si trova circondato e con poco campo per scattare. L’occasione più limpida è toccata a Luis Alberto, il cui destro a giro si è spento a un soffio dall’incrocio.

Poco spazio. Sottil restava in attesa. Tema tattico chiarissimo: palla lunga per Beto, controllato bene da Casale e Romagnoli. Unico riferimento il portoghese con Samardzic (su Vecino) e Lovric in appoggio, Arslan incollato a Luis Alberto e Wallace nella zona di Milinkovic: di fatto sei centrocampisti. Lazzari non riusciva a finalizzare i suoi raid. Milinkovic, con una spalla dolorante, perdeva la solita valanga di palloni. Felipe, subito giallo, si era innervosito. Sarri lo ha tolto nell’intervallo, sganciando Pedro. Lo spagnolo ha creato subito un’occasione per Immobile, respinto da Silvestri. L’Udinese ha tremato per un inserimento di Luis Alberto e per la sassata di Vecino da fuori, modello Napoli.

Ciro a segno. La Lazio stava producendo il massimo sforzo. Il gol era nell’aria, dettato dalla logica e dalla qualità degli interpreti. Imbucata di Zaccagni, tocco del Mago e Immobile, nel tentativo di far sfilare la palla sul destro, è stato steso da Masina. Proteste friulane. Ciro ha spiazzato Silvestri, dodicesimo gol in campionato, meno 4 da quota 200 in biancoceleste. La Lazio, di colpo, si è accesa, si è liberata di ogni tensione. Ha riacquistato entusiasmo, palleggio e sicurezze. Luis incantava, Vecino è cresciuto, Pedro sgommava, Zaccagni ha ripreso quota. Palo di Romagnoli, Milinkovic ha fallito il raddoppio. Modesta reazione dell’Udinese, solo il gol di Nestorovski annullato per fuorigioco. Un brivido e basta. La qualificazione Champions in cassaforte.


Il Messaggero titola: . Prosegue il quotidiano romano: .

Il Tempo titola: . Prosegue il quotidiano romano: .

La Gazzetta dello Sport titola: . Continua la "rosea":


• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.

Immobile d’Europa “Meritiamo di sognare”. Gol numero 12 in campionato per il bomber: “Noi perfetti. È tornata la vera Lazio”. Ciro: “Era una partita da dentro o fuori. Il rigore? Netto”. Udinese furiosa: “Chiara simulazione”.

Ciro il solito. Si sblocca e poi si ripete: che il gol con il Lecce valesse doppio s'era capito già una settimana fa. A Udine ha fatto tutto da solo, non ha avuto nemmeno bisogno dell'assist perfetto, di un Mago ispirato a lanciarlo verso la porta avversaria. Rigore è, quando arbitro fischia: e il timbro decisivo, quando il tiro dal dischetto te lo guadagni con una giocata individuale, vale ancora di più. Il contatto con Masina, il rigore aprendo la conclusione con il destro, Silvestri da una parte e pallone dall'altra. Una decisione contestata dall'Udinese a fine partita: "Ho parlato con Pairetto, se la palla passa e il difensore no perché il difensore mi viene addosso, è rigore in qualsiasi caso. Masina mi ha colpito col ginocchio, la gente parla da fuori ma non sa cosa significa essere in campo". Ciro ha spiegato lo scambio di battute con l'arbitro dopo il penalty concesso: "Lui rideva, scherzando mi ha detto che non ho neanche accentuato il contatto come faccio di solito. Il rigore è netto, non mi sono lasciato cadere o altro".

Risolutivo. Immobile è salito a 12 reti in campionato, quella di ieri ha infilato mezza Champions (anche di più) nella tasca della Lazio: "Era il nostro sogno, ci abbiamo sempre creduto da quando è arrivato il mister, nei periodi difficili vissute e anche nei momenti belli. Abbiamo sempre lavorato bene, siamo migliorati tantissimo, a Udine serviva una gara così, qui è sempre difficile vincere, farlo in questo modo è veramente bello". Prima della partita la squadra ha formato un cerchio, l'ha chiuso al triplice fischio con una vittoria pesantissima: "Ho parlato ai compagni, ho detto che era una partita da dentro o fuori, che dovevamo dare tutto. Gare che ti lasciano il rammarico se non riesci a vincere. Invece è stata perfetta sotto tutti i punti di vista, anche a livello difensivo, siamo tornati agli standard del nostro campionato. È stato bello anche l'abbraccio con i calciatori in panchina al momento del gol, li ho visti gasati, meritavamo di festeggiare tutti insieme". Ha ringraziato i tifosi accorsi alla Dacia Arena, un altro settore ospiti sold out: "Li abbiamo voluti ringraziare, sono venuti fino a qui per sostenerci, era una sfida importante per noi. Ci hanno spinto fin da inizio stagione, abbiamo fatto una bella cavalcata insieme".

Proteste. La gioia di Immobile da una parta, la rabbia di Pierpaolo Marino dall'altra. Il direttore tecnico dell'Udinese ha protestato per le decisioni arbitrali nelle interviste post-partita: "Siamo arrabbiati, anzi, inferociti. Una gara era in bilico, in equilibrio, ed è stata decisa da un rigore concesso per una chiara simulazione di Immobile. Il rigore non esiste nei canoni, nei regolamenti. Ci dispiace che tra arbitro in campo e VAR non s'è riuscito a correggere l'errore". Marino se l'è presa con l'atteggiamento della panchina biancoceleste: "Nell'intervallo gli staff si rivolgono al direttore di gara, che dovrebbe procedere alle espulsioni di rito. Invece tutti rimangono in panchina. Pairetto è andato verso lo spogliatoio della Lazio e ha provato a discutere con chi lo stava insultando apertamente. Poi, nel secondo tempo, la direzione arbitrale è andata a senso unico. Mi è rimasta l'impressione che questo episodio abbia condizionato la gara".

Sarri e la Lazio contro l’Udinese “Sono frasi inaccettabili”. Reazione biancoceleste alla polemica di Marino. Mau intanto tiene tutti sulla corda: “Domenica una gara scivolosa”. Il tecnico: “Non solo era rigore su Ciro, ma ci stava anche l’espulsione. Luis Alberto? Ora è completo, vorrei che restasse”.

La Champions potrebbe essere festeggiata oggi a tavolino, ma Sarri sul campo ancora non si sente al traguardo e poi chissà, cercherà di non mollare il secondo posto negli ultimi centottanta minuti. "La realtà è che dobbiamo fare altri due punti per qualificarci in Champions, poi penseremo al resto. Non vorrei facessimo passare un messaggio malato per la squadra". La bufera scatenata dal dg Marino non lo ha toccato. Respinta ogni accusa. "Nessuno di noi ha parlato con l’arbitro. Non so a quali membri dello staff tecnico si riferiscono. Neppure l’ho visto l’arbitro. Tirino fuori le immagini". Immobile è stato accusato di simulazione. "Se tutti hanno una valutazione di parte, rispondo che non solo era rigore ma ci stava l’espulsione". In sala stampa ha argomentato. "Masina non lo butterei fuori, oltre al rigore, l’espulsione e la squalifica... Ma si trattava di una chiara occasione da gol. Non so come Ciro possa aver simulato: con la palla sul destro al limite dell’area piccola, avrebbe tirato". Ci sono stati altri due episodi dubbi, sostiene il tecnico. "C’era un altro rigore e mezzo per noi. Uno su Immobile, post tiro in porta, ma poteva andare sulla ribattuta. E Pedro, sbilanciato sulla corsa. Non lo avrei dato, lo dico perché non possiamo ogni volta fare delle valutazioni di parte. Resta la sostanza della partita, potevamo vincere largamente, non con un solo gol di scarto". Roberto Rao, responsabile della comunicazione, ha chiosato: "Come società riteniamo inaccettabili le dichiarazioni di Marino".

Prudenza. Tornando al tema principale, Sarri si preoccuperà nelle prossime ore di tenere la Lazio sul pezzo. "Non so cosa succederà alla Juve e se poi continueranno la battaglia legale, ma non ci riguarda. Pensiamo a battere la Cremonese. Sono partite scivolose. Il miracolo si fa o non si fa, altrimenti c’è una bella differenza, gli obiettivi vanno centrati. Non dobbiamo ascoltare nessuno, errori di questo tipo sono già stati fatti. Vorrei festeggiare la qualificazione nel mio stadio, con la mia gente. Ci mancano due punti, andiamo avanti. Domani (oggi per chi legge, ndi) non festeggio. Al secondo posto, se dovesse essere, ci penseremo a Empoli. Siamo a Roma, sono preoccupato, non vorrei rischiassimo di andare incontro a una figura di merda. Scusate, ma non so come esprimermi in maniera diversa".

Futuro. Luis Alberto è stato ancora illuminante. Sarri ha fatto intendere un’ombra relativa al suo futuro. "Lo dimostrano le mie scelte, da novembre in poi è diventato un altro giocatore. Ora è totale, completo. Non ne farei a meno. È un giocatore che vorrei tenere, se Luis vuole restare. Come principio generale non si trattiene mai un giocatore che non rimane volentieri, ma sono molto contento di lui". I rimpianti principali della stagione sono due. "Se Ciro, a livello di salute, fosse stato bene avrebbe realizzato 25 o 26 gol, come ha fatto ogni anno. Milinkovic ha pagato il post Mondiale. Qualche punto lo abbiamo lasciato per strada". Chiusura sul vice Immobile da catturare. "Il giocatore esperto è Ciro, mi piacerebbe un giovane da affiancargli, ma poi la distinzione lascia il tempo che trova. Sarebbe meglio arrivasse uno forte".




La formazione biancoceleste:
La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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