Martedì 2 aprile 2024 - Torino, Allianz Stadium - Juventus-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

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2 aprile 2024 – Torino, Allianz Stadium - Coppa Italia, Semifinale di andata - inizio ore 21.00


JUVENTUS: Perin, Gatti, Bremer, Danilo, Cambiaso (80' Weah), McKennie (89' Alcaraz), Locatelli, Rabiot, Kostic (89' Alex Sandro), Chiesa (80' Yildiz), Vlahovic (86' Kean). A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Iling-Junior, Miretti, Rugani, Embalo, Nicolussi Caviglia. Allenatore: Allegri.

LAZIO: Mandas, Patric (46' Casale), Romagnoli, Gila (80' Hysaj), Marusic, Guendouzi, Vecino, Zaccagni (14' Isaksen), Felipe Anderson, Luis Alberto (72' Kamada), Immobile (72' Castellanos). A disposizione: Sepe, Renzetti, Cataldi. Allenatore: Tudor.

Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti Sigg. Meli e Alassio - Quarto uomo Sig. Rapuano - V.A.R. Sig. Di Paolo - A.V.A.R. Sig. Abisso.

Marcatori: 50' Chiesa, 64' Vlahovic.

Note: ammonito 37' Gatti, 85' Weah. Angoli 6 a 6. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 39.056 (di cui 1.349 nel settore ospiti).


Colpo di testa di Danilo ad anticipare Felipe Anderson
Foto Getty Images
Guendouzi inseguito da Chiesa
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Zaccagni contrasta McKennie
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Zaccagni affrontato dai bianconeri
Foto ANSA
L'infortunio a Zaccagni
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Luis Alberto braccato da Cambiaso
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Il gol di Chiesa
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Federico Chiesa
L'esultanza dei bianconeri
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Un tentativo di Immobile
Casale tenta di fermare Vlaovich, autore del raddoppio
Vlaovich tra i difensori laziali
Fotonotizia
Tudor pensieroso
Fotonotizia

I calciatori convocati per la partita odierna

• Il Corriere dello Sport titola: “Pieno di Juve, crollo Lazio”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “I bianconeri si prendono la rivincita dopo il ko in campionato e ipotecano la finale. Passo indietro per Tudor: male in attacco e difesa sbadata. Dopo un primo tempo complicato (anche un rigore su Cambiaso prima concesso e poi tolto), la squadra di Allegri si scatena nella ripresa: Chiesa e Vlahovic decisivi. Adesso ai biancocelesti serve un’impresa”.

Ci voleva Fede. Servivano calma e il rientro di Vlahovic alla Juve per tirarsi su e uscire dalla crisi. Un gol di Chiesa e il raddoppio del centravanti serbo, Allegri vede la finale di Coppa Italia. La nuova Lazio allo Stadium ha retto solo un tempo. Ora servirà un’impresa, nel ritorno del 23 aprile all’Olimpico, per ribaltare il risultato. Mica facile rimontare la Juve. Max l’ha vinta con pazienza e astuzia, una squadra più robusta e rimediando agli errori compiuti sabato nella sfida in campionato. Ha aspettato che la Lazio calasse di intensità e si scoprisse per colpire. Per Tudor è un ko pesante, forse salutare. Era dura ripetersi e non ha avuto le stesse risposte, un passo indietro rispetto al debutto. Il nuovo sistema impone dei rischi nella fase difensiva, si sapeva, era strano non fossero venuti fuori all’Olimpico. Serve abitudine, non va smarrito il coraggio, anche se fa male pagare il conto in una partita a eliminazione diretta. Resta il solito dubbio legato all’attacco: puoi rigirare modulo e uomini, ma la Lazio fa fatica a entrare in area di rigore e tirare. L’eclisse di Immobile è conclamata, Castellanos (se segna solo al Frosinone) non sembra per ora il suo erede, Luis Alberto è un regista e non un trequartista, come sosteneva Sarri.

Equilibrio. Tutta in salita la partita della Lazio. Si è anche fatto subito male Zaccagni. Isaksen non era ancora entrato e Cambiaso ha anticipato Vecino, finendo a terra. Il rigore, concesso dall’arbitro Massa, è stato cancellato al Var per fuorigioco. La Juve meglio rispetto all’Olimpico come intensità e attenzione. Allegri aveva chiesto di perdere meno palloni. Il rientro di Kostic e l’ingresso di McKennie lo hanno aiutato ad allestire un centrocampo più robusto. Tudor, cambiando cinque uomini, ha provato a replicare la stessa prestazione senza la medesima brillantezza. È successo per due motivi. La Signora, in casa, stava giocando con una personalità superiore. Luis Alberto, bravo nel palleggio, ha tolto un riferimento offensivo. Lo spagnolo arretrava, tornava indietro a toccare e giocare il pallone, come se stesse giocando ancora dentro il sistema di Sarri. Deve abituarsi e trovare la posizione: possiede l’assist e l’imbeccata del trequartista, non la rapidità e il cambio di passo della mezza-punta. Romagnoli aveva preso in consegna Vlahovic. La vivacità del serbo, quasi sempre braccato e isolato nel traffico, non è bastata all’inizio per sfondare. Chiesa girava invano alla ricerca di un corridoio in cui infilarsi, Locatelli dava equilibrio, ma la Juve non ha costruito azioni pericolose. Un paio di mischie, niente di più.

Lampo. Vecino e Guendouzi a turno si abbassavano tra i centrali per impostare, la Lazio ripartiva poco: negli ultimi trenta metri, mancavano lo spunto di Immobile e l’ultimo passaggio. Solito difetto. Felipe, traslocato a sinistra, duellava con Cambiaso. Isaksen non ingranava. Primo tempo brutto, senza vere occasioni. Luis Alberto, con una palombella di testa, ha colpito la traversa. Il tiro di Rabiot, l’unico della Juve a un sospiro dall’intervallo, è stato bloccato da Mandas. Un lampo di Chiesa ha invece aperto il secondo tempo. Più cattiva Madame. Troppo morbida e scoperta la Lazio. Non si può prendere un gol così. È bastato un lancio centrale di Cambiaso, ricevuta palla da Perin, per spaccare in due la difesa e mandare in porta l’ex viola. Casale, appena entrato, si è fatto sorprendere, ma sono totali le responsabilità del nuovo sistema, esposto molto più di prima. Si è visto benissimo, un quarto d’ora dopo, nell’azione del raddoppio. La Lazio, seminando il campo di duelli individuali, si stava scollando. Romagnoli ha lasciato la linea difensiva, si è aperto il corridoio in cui ha messo palla McKennie, Vlahovic ha puntato Casale, ha preso la mira e di sinistro ha infilato nell’angolo. Quei due gol hanno liberato la Juve. La Lazio ha reagito troppo tardi. Ora c’è il derby. Qualche rischio in meno è consigliato. .


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .


Il Tempo titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .


La Gazzetta dello Sport titola: .

Continua la "rosea":




La formazione biancoceleste:
La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Igor Tudor ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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