Mercoledì 3 maggio 2023 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sassuolo 2-0

Da LazioWiki.

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3 maggio 2023 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIII giornata - inizio ore 15.00


LAZIO: Provedel, Lazzari, Casale, Patric, Marusic (67` Hysaj), Vecino (45` Milinkovic), Marcos Antonio (73` Basic), Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile (67` Pedro), Zaccagni. A disposizione: Maximiano, Adamonis, Pellegrini, Radu, Fares, Gila, Bertini, Romero, Cancellieri. Allenatore: Sarri.

SASSUOLO: Consigli, Zortea (72` Toljan), Tressoldi (88` Erlic), Ferrari, Rogerio, Frattesi, Obiang (82` Thorstvedt), Matheus Enrique, Berardi, Defrel (72` Alvarez), Laurienté (46` Bajrami). A disposizione: Pegolo, Russo, Marchizza, Harroui, Alvarez, Konradsen, Romagna. Allenatore: Dionisi.

Arbitro: Sig. Irrati (Pistoia) - Assistenti Sigg. Bindoni e Moro - Quarto uomo Sig. Massimi - V.A.R. Sig. Massa - A.V.A.R. Sig. Muto.

Marcatori: 14` Felipe Anderson, 90`+2` Basic.

Note: ammonito 27` Laurienté, 40` Luis Alberto, 41` Berardi, 51` Tressoldi, 60` Zortea, 62` Marusic, 82` Toljan, 84` Lazzari. Angoli 1 a 2. Recuperi: 4' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 35.000 circa.


Luis Alberto
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Manuel Lazzari
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Adam Marusic
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Matias Vecino
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Ciro Immobile
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Felipe Anderson
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Mattia Zaccagni
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Il tocco vincente di Felipe Anderson
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Ciro Immobile tenta la via della rete
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L'esultanza di Toma Basic dopo la marcatura
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I calciatori convocati per la partita odierna

• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio, rilancio Champions”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “I biancocelesti tornano alla vittoria. Grande avvio e gol di Felipe Anderson, poi il Sassuolo reagisce (traversa di Frattesi). Nel finale il sigillo di Basic. Sarri tiene a distanza le rivali e rinvia la festa del Napoli con una partita iniziata bene ma terminata con grande sofferenza. Immobile furioso per la sostituzione”.

Sarri ha ripreso la corsa Champions rinviando la festa del Napoli, campione d’Italia stasera se non perderà a Udine. Lampo di Felipe e raddoppio di Basic in fondo alla notte dell’Olimpico per allontanare la paura, respingendo gli ultimi assalti del Sassuolo. Successo pesantissimo. La Lazio resta seconda davanti alla Juve e con un vantaggio di sei lunghezze su Milan e Roma, quinte e agganciate dall’Atalanta a quota 58. Mau potrà gestire con tranquillità superiore il confronto diretto di San Siro con Pioli e il caso Immobile, furioso per la sostituzione a venti minuti dalla fine. Qualche rischio se l’è preso, ma contano la gestione del gruppo (di cui Ciro è capitano) e il risultato: il 2-0 è arrivato, dopo indicibili sofferenze, a capo di un contropiede finalizzato a porta vuota da Basic che aveva rubato palla a Henrique. La vittoria, nel complesso, è meritata. Il Sassuolo, senza arrendersi, ci ha provato.

Super Marcos. Cambiare qualcosa si può, come ha dimostrato la partenza fiammeggiante della Lazio. La reazione attesa dopo la rimontona dell’Inter, ma anche una buona dose di freschezza. Senza Cataldi e Romagnoli, Sarri ha lasciato fuori Milinkovic. Vecino voleva farsi perdonare l’errore di San Siro e Marcos Antonio ha sfruttato l’occasione, salendo presto in cattedra. Un play a tutto campo e di grande fantasia, in grado di velocizzare il fraseggio ma anche di aggiungere l’ultimo passaggio, proiettandosi in avanti, come si è visto nei primi venti minuti, travolgenti. Il brasiliano ha tentato la conclusione dopo la respinta di Consigli su Felipe e poi ha ispirato, con una geniale apertura in controtempo, il gol di Immobile non concesso da Irrati, convalidato dal Var (Vecino non era in fuorigioco) e poi annullato per la posizione irregolare di Ciro in partenza. Indovinata la scelta di Lazzari. Sovrapposizioni e duetti con Felipe. Laurienté e Rogerio si sono ritrovati sotto pressione, come tutto il Sassuolo. La Lazio, al quarto d’ora, aveva già tirato sei volte e sbloccato il risultato. Marcos Antonio, dopo un giro palla in cui sembrava il centro di gravità, ha letto l’inserimento verticale di Felipe e lo ha liberato davanti a Consigli indovinando un lancio con il contagiri: stop in corsa e destro in diagonale per l’ex Santos, al nono centro in campionato.

Traversa. Quel ritmo non era sostenibile a lungo e la squadra di Sarri, è risaputo, tende a gestire. Il Sassuolo, un po’ alla volta, ha cominciato a giocare. Poca regia di Obiang, scelto al posto di Maxime Lopez (squalificato). Henrique cuciva bene tra le linee, Frattesi stava ingranando, Berardi dalla parte di Marusic creava apprensioni. Comprensibili le pause di Marcos Antonio, solo quattro volte titolare in campionato, e la flessione di Zaccagni. Vecino ha pagato lo sforzo con un infortunio muscolare e Sarri è stato costretto a inserire Milinkovic, rischiando il pareggio a un sospiro dall’intervallo, quando Frattesi ha fatto tremare l’Olimpico, scuotendo la traversa con un destro potentissimo. La partita era tornata in equilibrio.

Sicurezza. Dionisi ha tolto Laurienté, impalpabile, e ha tentato la carta Bajrami, assai più insidioso. La Lazio faticava a ripartire e si è chiusa, forse troppo, anche perché si è ritrovata senza il riferimento offensivo. Sarri ha richiamato Ciro, sbottato in panchina come una furia. Dentro Pedro e Hysaj, poi anche Basic al posto di Marcos Antonio, sfinito dai crampi. Luis Alberto è diventato regista. Defrel ha fallito il gol del pari, Provedel si è superato su Berardi e Patric ha tirato fuori un salvataggio prodigioso al novantesimo. La Lazio, con le ultime energie, è riuscita a chiuderla, assist di Zaccagni e tocco a porta vuota di Basic (primo gol in A), scatenando il delirio dell’Olimpico.


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

Il Tempo titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

La Gazzetta dello Sport titola: .

Continua la "rosea":


• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.

Sarri fa mercato: “Gran collettivo ma con limiti”. Mau tiene alta la guardia per il gran finale. Il tecnico: “A livello di organico non siamo i più forti, ci mancano dei cambi nel reparto d’attacco. Ciro non al meglio va gestito quando si gioca così tanto. C’è bisogno di lui”.

Di collettivo, senza più "intoccabili" per necessità. Partendo senza Milinkovic, poi dentro per Vecino infortunato. Togliendo Immobile, perché "non può giocare 90 minuti nella settimana delle tre partite". Maurizio Sarri bada al sodo, meno ai nomi. Missione riuscita: secondo posto difeso e doppio allungo su Milan e Roma: "A livello di organico non siamo tra le più forti e dobbiamo far valere il gruppo in campo. Non abbiamo grossi ricambi davanti, spesso chi entra al 70esimo fa la differenza, lo abbiamo visto con Lautaro a San Siro. Per noi non è così e quindi dobbiamo sopperire con altre cose. C'è da soffrire ancora molto", ha detto il tecnico al triplice fischio. Altro avviso ai naviganti, questa corsa Champions prevede scalate inaspettate e scivoloni sorprendenti. Guai ad abbassare la guardia. A differenza di Milano, però, non ha notato arrendevolezza. Anzi, la Lazio si è compattata nel finale e ha colpito in ripartenza: "I primi 30-35 minuti sono stati tra i più belli della stagione, peccato il solo gol di vantaggio all'intervallo. Il Sassuolo è forte nel palleggio, sapevamo ci avrebbe messo in difficoltà. Eppure siamo rimasti uniti e abbiamo fatto l'ultimo quarto d'ora a buoni livelli".

Solida. Centrato il 19esimo clean sheet in Serie A, un dato incredibile: "Abbiamo preso talmente tanti gol l'anno scorso che ci sono bastati per questo campionato. Abbiamo comprato qualche calciatore diverso per caratteristiche, più adatto, ma è cresciuta l'intera squadra. Contro il Sassuolo abbiamo giocato senza neanche un incontrista, vuol dire che è migliorata tutta la fase difensiva. Dietro si può lavorare di linea, davanti i problemi invece aumentano se ci sono giocatori stanchi. Lì servirebbe qualcosa in più per reggere sui diversi fronti". Gli hanno chiesto del possesso palla inferiore rispetto al passato: "Per questa squadra è meglio difendersi 10 metri più bassa, ha tanti giocatori che strappano, che partono subito in avanti senza pensare troppo al palleggio. Non vale la pena stravolgere le loro caratteristiche togliendo gli aspetti più belli". Sulle vedute discordanti con il ds Tare: "Come ho sempre detto io ho una testa e penso con la mia. Non mi interessa più di tanto".

Ambizioni. Immobile s'è infuriato una volta uscito: "Lo sto facendo giocare per vedere se torna in condizione totale, abbiamo bisogno di lui al 100%, ora è impossibile che lo sia. Si è fermato troppe volte. In questa settimana non poteva fare sempre 90 minuti. Gli dispiace uscire, però con il Sassuolo ha fatto meglio rispetto alle ultime due". L'arbitraggio gli ha fatto storcere il naso: "Dal campo non potevo sapere il motivo del primo gol annullato, però mi ha disturbato il mancato check sul fallo di mano". Sarri ha centrato la 150esima vittoria in Serie A: "Non mi ricordo nemmeno contro chi ho vinto la prima", ha scherzato. Il Napoli deve guadagnarsi da solo lo Scudetto matematico: "Sono contento, mi dà gusto, ma un minimo di giramento c'è. Volevo vincerlo io al Napoli. Se ci riuscirò con la Lazio? Sarà lunga, vediamo se ce la farò ad allenare abbastanza". Su Marcos Antonio e Felipe Anderson: "Marcos è cresciuto, ha qualità immense se hai in mano la partita, altrimenti può soffrire dal punto di vista fisico. Felipe ha fatto bene in entrambi i ruoli".




La formazione biancoceleste:
La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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