Domenica 10 marzo 2019 - Firenze, stadio Artemio Franchi - Fiorentina-Lazio 1-1

Da LazioWiki.

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10 marzo 2019 – Firenze, stadio Artemio Franchi - Campionato di Serie A, XXVII giornata - inizio ore 20.30


FIORENTINA: Terracciano, Milenkovic, Pezzella, Ceccherini (80' Hugo), Biraghi, Edimilson (46' Mirallas), Veretout, Benassi, Gerson, Muriel, Chiesa (36' Simeone). A disposizione: Lafont, Brancolini, Hancko, Laurini, Dabo, Norgaard, Graiciar. Allenatore: Pioli.

LAZIO: Strakosha, Patric, Acerbi, Radu (83' Bastos), Marusic, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto (74' Romulo), Lulic (67' Badelj), Correa, Immobile. A disposizione: Proto, Guerrieri, Luiz Felipe, Durmisi, Jordao, Cataldi, Parolo, Neto, Caicedo. Allenatore: S. Inzaghi.

Arbitro: Sig. Orsato (Schio - VI) - Assistenti Sigg. Lo Cicero e Ranghetti - Quarto uomo Sig. Aureliano - V.A.R. Sig. Mazzoleni - A.V.A.R. Sig. Paganessi.

Marcatori: 23' Immobile, 61' Muriel.

Note: ammonito al 41' Ceccherini, al 45' Veretout, al 52' Immobile, al 90'+1' Simeone tutti per gioco falloso. Angoli 4-7. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 28.727 per un incasso di Euro 419.029,00.


Romulo al cross
Foto sslazio.it
Luis Alberto
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Senad Lulic
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Patric
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Adam Marusic
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Sergej Milinkovic-Savic
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Stefan Radu
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Francesco Acerbi
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Joaquin Correa
I due tecnici: Stefano Pioli e Simone Inzaghi
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio sprint con Immobile. Ma la Fiorentina l’acciuffa. I biancocelesti in vantaggio, mancano il raddoppio e si fanno raggiungere da Muriel: rallenta la corsa europea. Infortunio a Chiesa".

Continua la "rosea": Il sogno Champions si allontana ma il pareggio al Franchi consente comunque alla Lazio di restare agganciato alla zona Europa. La squadra di Inzaghi ha bruciato una buona opportunità per fare un salto di qualità in classif‌ica. Per un’ora ha avuto la partita in pugno grazie a una supremazia assoluta in mezzo al campo e a una grande freschezza atletica. I biancocelesti hanno sbloccato il risultato con una micidiale conclusione di Immobile (tredicesimo centro in campionato) ma, dopo il vantaggio, hanno bruciato una serie di importanti occasioni da gol. L’1-1, invece, serve poco a una Fiorentina che resta decima in classifica. La zona Coppa è lontana sette punti. Tanti, troppi. Tra le cattive notizie per la squadra viola anche l’infortunio a Federico Chiesa che ha riportato un problema al retto addominale. Una Fiorentina fuori dall’Europa renderebbe ancor più infuocato l’assalto estivo al suo gioiellino. Ieri l’ultima voce di mercato è arrivata dall’Inghilterra: il Tottenham sarebbe pronto a mettere sul piatto 60 milioni. Il primo tempo è solo Lazio. La squadra di Inzaghi conquista il centrocampo e come affonda mette in crisi la barcollante difesa viola. Al 21’ Immobile centra il palo. E due minuti dopo il bomber biancoceleste, servito da Correa, va a segno con un siluro che sorprende Terracciano, al debutto con la Fiorentina.

I viola sembrano avere poche gambe e poche idee. In più, al 36’, perdono Chiesa. Al suo posto entra Simeone. Terracciano compie due grandi parate su conclusioni di Correa e Immobile. La Lazio non chiude la partita e la Fiorentina la riapre nella ripresa. Pioli inserisce Mirallas al posto di uno spento Fernandes. Cambia anche il modulo: dal 4­-3­-1­-2 al 3­-5­-2. E la squadra viola al 16’ pareggia. Bella iniziativa sulla corsia di destra di Mirallas che brucia Radu e serve al centro per Muriel che anticipa Acerbi e batte Strakosha. Un dato curioso: i viola sono andati a segno con l’unico tiro indirizzato nella porta difesa da Strakosha. Mirallas avrebbe anche la palla giusta per portare in vantaggio la Fiorentina ma la sua conclusione vola alta. E’ una Fiorentina diversa. Più aggressiva. Anche Inzaghi prova a cambiare spartito inserendo Badelj e Romulo e passando al 4­-2­-3­-1. Simeone sfiora il vantaggio con un colpo di testa. Gli ultimi assalti sono dei biancocelesti e si appoggiano a un combattivo Correa. Ci prova anche Milinkovic ma la Lazio non riesce a rimettere le mani sulla partita. E deve accontentarsi di un punto che tiene vivo il suo campionato. Nel prossimo turno non avrà Immobile squalificato. Per la Fiorentina è il tredicesimo pareggio in campionato. Nessuno ne ha ottenuti di più. Ma la "pareggite" non porta in Europa.


► Il Corriere dello Sport titola: "Muriel frena Ciro. Immobile protagonista nella prima mezzora (un palo e uno splendido gol) poi le parate di Terracciano e una prodezza del colombiano salvano Pioli. Grande Lazio nel primo tempo, riscatto Viola nella ripresa: è pareggio".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Un colpo Champions mancato. Rabbia e rimpianti per la Lazio, si è spenta alla distanza, doveva chiuderla in anticipo: un palo e un gol di Immobile, altre quattro occasioni senza spedire al tappeto la Fiorentina, che aveva perso prima dell’intervallo Chiesa per infortunio e ha trovato le energie per crederci e restare dentro la partita. Rimonta firmata da un guizzo di Muriel. Un solo tiro nello specchio e la rete del pareggio. La Viola è infinita, non si arrende mai e alla resa dei conti, con orgoglio e convinzione, si è presa un punto buono per tenere vivo l’obiettivo Europa League: lontana, non impossibile. E’ stato decisivo l’ingresso di Mirallas, ma le prodezze di Terracciano, al debutto per sostituire Lafont, hanno fatto la differenza e tenuto in piedi la Viola. Uno scherzo del destino disegnato dall’ex portiere dell’Empoli che in passato, nella Salernitana di Lotito, aveva costretto Strakosha alla panchina. Due punti buttati per la Lazio, primo tempo da applausi, ripresa con il fiatone. Inzaghi è stato staccato da Torino e Atalanta, ora è ottavo, ma deve recuperare con l’Udinese e il pareggio del Franchi non lo estromette dalla corsa Champions.

Dopo il derby con la Roma, Simone aveva studiato benissimo anche la Fiorentina. Non voleva concedere campo e profondità a due velocisti come Chiesa e Muriel e per scelta in avvio ha consegnato il possesso palla ai viola. Baricentro basso, nel primo quarto d’ora la Lazio non ha superato o quasi il centrocampo. Indovinata l’idea Patric. Lo spagnolo, più di Bastos, si poteva adattare alla rapidità delle punte viola e ha il pregio di saper accompagnare l’azione, una mossa opportuna per uscire anche a destra e non solo con Radu. Inzaghi immaginava la pressione iniziale della Fiorentina. Pioli aveva optato per i duelli individuali e ritoccato l’assetto (4-3-1-2) con Gerson su Leiva, Veretout incrociava Milinkovic e Benassi contrastava Luis Alberto. Quindici-venti minuti non sono bastati per sfondare nonostante cinque viola si ritrovassero spesso "alti" e in attesa di una palla buona lungo la linea arretrata biancoceleste. Correa era incisivo nel dialogo con i centrocampisti, a cui dava l’appoggio. Immobile ha sbagliato i primi 4-5 palloni, ma il suo risveglio è stato decisivo per trasformare e griffare il monologo della Lazio, scatenata sino all’intervallo: 25 minuti di calcio entusiasmante, pieno di qualità, di fraseggio elegante e ripartenze assassine. Il palo colpito da Ciro sull’assist di Milinkovic ha fatto da prologo al gol.

Luis Alberto ha ribaltato l’azione, doppio scambio con Correa e destro folgorante da 22 metri. Altre quattro occasioni per il raddoppio sono state costruite dalla Lazio. Un contropiede divorato da Immobile senza passare la palla a Marusic, poi è salito in cattedra Terracciano: ha respinto il destro di Milinkovic, il sinistro ravvicinato di Correa e la botta di Immobile. Poca Viola, anzi scena muta. Chiesa non aveva il solito passo. Due allunghi cattivi e al 35' si è rotto, crollando a terra. E’ uscito tra la lacrime per un infortunio serio all’addome. Salterà la nazionale. Pioli l’ha sostituito con Simeone e nell’intervallo ha richiamato Edimilson per inserire Mirallas, largo a destra. La Fiorentina è tornata al 4-3-3 con Veretout vertice basso. Lulic nel primo tempo aveva goduto di una libertà eccessiva nell’attaccare e dietro rientrava per sostenere Radu su Chiesa. L’ingresso del belga ex Everton ha consentito a Pioli di ritrovare l’ampiezza, imprimendo la svolta. Formidabili le accelerazioni di Mirallas. Si è bevuto Lulic più di una volta e nell’azione del pareggio anche Radu. Cross velenoso, Muriel di piatto sinistro ha anticipato Acerbi e infilato Strakosha. La Lazio stava calando. Immobile e Luis Alberto spariti, Lulic esausto. Inzaghi ha tentato la difesa a quattro inserendo Badelj, non aveva più gli appoggi giusti sulle fasce e per qualche minuto è stato smarrito l’ordine tattico. La Fiorentina continuava a correre, dando la sensazione di poter raddoppiare. Acerbi ha rischiato su Simeone, era entrato Romulo, si è fatto male Radu. Con l’ingresso di Bastos, negli ultimi minuti la Lazio ha riacquistato la solita fisionomia (3-5-2) e si è rituffata in attacco. Troppo tardi per trovare il colpo del ko.


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:


► Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Rose e spine, complimenti e sfuriate, è felice e scontento. Inzaghi non ci sta, di questo pareggio non se ne fa nulla. E il gol rifilato dalla Fiorentina l’ha mandato in bestia: "Non esiste pareggiare una partita del genere! Nel secondo tempo siamo calati, abbiamo avuto poca forza. Dobbiamo capire perché non s’è vinto. Tutte le concorrenti Champions corrono, questo pareggio non serve a nulla, è tanto doloroso, è un peccato! Sono molto arrabbiato. Dovremo analizzare la partita e il gol preso, siamo usciti frettolosamente a sinistra, dovevamo marcare meglio Muriel su quel cross! Non bisogna più perdere punti". Il "pizzino". Poche volte s’è sentito un Inzaghi così deluso, avvilito. Non sono bastati i cambi di copione. Non è bastato neppure il colpo di scena, il "pizzino" messo nelle mani di Bastos prima che entrasse, consegnato dall’angolano ad Acerbi per ridisegnare la Lazio a forma di 3-5-2 nel finale: "Perché il "pizzino"? In partite con tanto pubblico è sempre più difficile comunicare, devi cercare di farlo". Non è bastato nulla per svoltare, per conquistare una vittoria che nell’intervallo sembrava in pugno, sfiorita nel secondo tempo. Inzaghi non riesce a meritare più il sorriso della sorte e non riesce ad avere continuità di forma, gioco e attenzione dai suoi. E’ sempre una Lazio a metà: "Recriminare con i difensori, comunque, mi viene difficile dopo aver affrontato Muriel, Chiesa e Mirallas. Giocando così, come nel derby, come col Milan, di partite ne perderemo poche. Ma dobbiamo crederci di più. Questo pareggio ci farà crescere".

Il futuro. E’ stata una vittoria spezzata. Lo sbalordimento è per i gol salvati da Terracciano, ex portiere della Salernitana di Lotito, che aveva costretto alla panchina [[Strakosha Thomas|Strakosha]. Lo sbalordimento è per il sesto palo di Immobile, è per il pareggio beffardo subito con l’unico tiro nello specchio scagliato dalla Fiorentina. Ogni palla-gol sfumata è un rimpianto, è un rimorso così come i due punti persi. Inzaghi non sa di cosa parlare prima, se della Lazio bella o di quella brutta: "Vedendo la squadra giocare un primo tempo così bello un allenatore dovrebbe essere contento, ma sono deluso dal risultato. Avremmo meritato di vincere, le altre corrono, non c’è tempo per fermarci. Abbiamo affrontato una squadra in forma, abbiamo tenuto il campo. Nel secondo tempo abbiamo perso palleggio, ma Strakosha non ha fatto una parata. Terracciano, poi, era in serata di grazia". Inzaghi è incredulo: "Nel primo tempo ci siamo presentati 4-5 volte davanti a Terracciano, abbiamo preso un palo interno, il pallone è uscito dall’altra parte. Abbiamo chiuso solo sull’1-0, ne ho parlato con la squadra a fine primo tempo. Avevamo 50 minuti a disposizione, ho messo il doppio regista, la Fiorentina è salita. Ho scelto Badelj per recuperare palleggio, siamo calati, non siamo stati lucidi come nei primi 45 minuti, abbiamo perso fluidità". Simone ha parlato più volte del gol preso: "E’ nato da un contrasto con Radu, non siamo stati bravi a tornare in vantaggio. Ho visto la squadra giocare bene, ma c’è molta delusione". Inzaghi chiede di più alla Lazio. Anche a Correa, imprendibile, uomo-assist, ma in crisi di gol: "Correa è molto giovane, serio, cerca di imparare. Deve migliorare in fase realizzativa, deve alzare le medie-gol, sono basse per le sue qualità. Ma crescerà ancora tanto".


Non c’è Lazio senza Immobile. Un palo, un gol, l’occasione del raddoppio sventata da Terracciano a un soffio dall’intervallo. Inzaghi chiede a Correa di trovare la porta, a Caicedo girava la testa per un virus intestinale e così è rimasto in panchina novanta minuti. Mancano i gol alternativi. Non è bastato il destro letale di Ciro, al tredicesimo gol in campionato, per sbancare il Franchi. Una sberla dai 22 metri dopo aver sbilanciato Ceccherini con una finta di corpo, Pezzella era uscito a vuoto su Correa. Terracciano non era piazzato benissimo, ma due minuti prima aveva toccato sul palo un’altra bomba di Ciro e si è ripetuto quando stava finendo il primo tempo. Quel gol ha illuso la Lazio, troppo morbida e poco spietata, incapace di assestare il colpo del ko. Tredici gol per il bomber di Torre Annunziata, apparso in zona mista dopo le 23. Era arrabbiato, deluso per il risultato, non certo per la prestazione. Altri due punti persi nella corsa verso la Champions. Il pareggio di Muriel ha alimentato i rimpianti della Lazio. Un tiro nello specchio e un gol. "Abbiamo pagato alla prima occasione, questo è il calcio. Potevamo chiuderla prima per gestire il risultato" ha sospirato Immobile, di nuovo a segno su assist di Correa. Ha preso un altro palo, il sesto del suo campionato, con Insigne vanta il record della Serie A.

Spera di aggiustare la mira. Sta dimenticando l’infortunio muscolare che ne ha condizionato il rendimento a febbraio, aiuterà la Lazio a inseguire il quarto posto sino all’ultima giornata. Ne è convinto. Ieri la squadra biancoceleste è scivolata in ottava posizione, è stata staccata da Torino e Atalanta, ma deve recuperare la partita con l’Udinese e domenica prossima cercherà di approfittare del derby tra Milan e Inter per accorciare le distanze. Inzaghi dovrà battere il Parma senza Immobile. Era in diffida. Orsato lo ha ammonito e scatterà la squalifica di un turno. Lo sostituirà Caicedo. "Ora siamo indietro in classifica, ma restiamo ottimisti. Abbiamo giocatori forti che possono dare una mano e sostituirmi contro il Parma, bisogna dare tutto e vincere domenica prossima perché c’è lo scontro tra Inter e Milan e possiamo accorciare lo svantaggio". Dovrà migliorare nelle prossime settimane la condizione fisica di qualche giocatore. La Lazio nella ripresa era stanca, non è riuscita a tenere il ritmo del primo tempo, quando aveva giocato con grandissima qualità. "Fraseggiamo molto, dipende dalle nostre caratteristiche, ci piace giocare veloce con la palla a terra. Dobbiamo rimanere lucidi e giocando come al Franchi, correggendo qualche sbavatura, con un po’ di fortuna possiamo ancora fare tanto" ha risposto Immobile, convinto che questa sia la strada giusta. Si è complimentato con Terracciano, decisivo almeno in tre o quattro interventi. "Il palo? Ha fatto una paratona, ma ci sta. Dispiace soprattutto per l’occasione sul finire del primo tempo perché potevo incrociare meglio il tiro, troppo centrale". La rabbia di Immobile e della Lazio perché Muriel, alla prima occasione, ha timbrato il pareggio. "Non possiamo subire gol al primo tiro, abbiamo avuto un po’ di sfiga". Il pensiero, alla fine, è scivolato verso la famiglia e sua moglie Jessica, in dolce attesa. "Il figlio in arrivo? E’ sempre un’emozione, è maschio e sarà tutto diverso. Non ci sembra vero dover prendere tutto azzurro... Sono felice anche se a casa mi sento ancora in inferiorità numerica, due maschietti contro tre femminucce. Il nome non l’abbiamo deciso, ci stiamo pensando e le bimbe vogliono partecipare alla scelta".



Galleria di immagini sulle reti della gara
Ciro Immobile sigla la rete del vantaggio biancoceleste
Il pareggio viola che fissa il risultato sull'1-1



La formazione biancoceleste:
Strakosha, Immobile, Acerbi, Milinkovic-Savic, Correa;
Radu, Marusic, Leiva, Patric, Luis Alberto, Lulic
La formazione iniziale biancoceleste in grafica





► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica




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