Mercoledì 6 gennaio 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Livorno 4-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

6 gennaio 2010 - 3.360 - Campionato di Serie A 2009/10 - XVIII giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Muslera, Siviglia, Diakitè (34' Rocchi), Radu, Lichtsteiner, Firmani, Baronio, Kolarov, Matuzalem (65' Brocchi), Floccari (68' Mauri), Zarate. A disposizione: Berni, Scaloni, Makinwa, Inzaghi. Allenatore: Ballardini.

LIVORNO: De Lucia, Perticone, Rivas, Miglionico (18’ Knezevic), Marchini (65’ Tavano), A.Filippini, Bergvold (13' Pulzetti), Mozart, Vitale, Candreva, Danilevicius. A disposizione: Benussi, Cellerino, Diniz. Allenatore: Cosmi.

Arbitro: Sig. Giannoccaro (Lecce) - Guardalinee Sigg. Comito e Stallone - Quarto Uomo Sig. Stefanini.

Marcatori: 7' Bergvold, 48' Floccari, 55' Floccari, 72' Rocchi, 91' Kolarov (rig).

Note: espulso al 90' Perticone. Ammoniti: Firmani, Knezevic, Marchini e Danilevicius tutti per gioco falloso. Calci d'angolo: 6-3. Recuperi: 4' p.t., 3' s.t. Osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa dell'ex tecnico biancoceleste Giulio Corsini. La Lazio ha giocato con il lutto al braccio e con la maglia celebrativa dei 110 anni della Polisportiva. Debutto nella Lazio di Floccari.

Spettatori: 28.000 circa.


La maglia celebrativa dei 110 anni con cui la Lazio ha giocato la gara
Un fotogramma della gara di Sergio Floccari (Foto Ap)
Sergio Floccari, al debutto in biancoceleste, in azione (Foto LaPresse)
La prima rete di Sergio Floccari per il pareggio biancoceleste (Foto Ansa)
La seconda rete di Sergio Floccari per il sorpasso biancoceleste (Foto Ansa)
Abbraccio tra bomber (Foto Ansa)
Tommaso Rocchi scocca il tiro vincente per il 3-1 (Foto LaPresse)
Gli attimi prima del calcio di rigore: "Batto io!", "No! Batto io" (Foto Ansa)
Aleksandar Kolarov calcia il rigore del definitivo 4-1 (Foto Ap)
Pagina del "Topolino" uscito il 12/01/2010

La Gazzetta dello Sport titola: "Floccari, debutto col bis. Poker laziale al Livorno. L'attaccante realizza una doppietta (e colpisce una traversa) all'esordio con la maglia biancoceleste e ribalta il vantaggio di Bergvold. Di Rocchi e Kolarov il 4-1 finale".

Continua la "rosea": Sergio Floccari, con una sola partita, può aver risolto i problemi della Lazio? Difficile da dirsi, ma per il momento il popolo biancoceleste può godersi la doppietta del suo nuovo attaccante, che vale tre punti fondamentali (e il sorpasso sul Livorno). Il tutto condito da quattro gol in un colpo solo, quando sin qui la Lazio aveva segnato 10 gol in 17 partite. Un bel regalo, insomma, per i 110 anni della società e per i 46 compiuti da Ballardini. Ballardini ha trovato Floccari sotto l'albero e gli dà subito spazio: non nel tridente annunciato, ma accanto a Zarate. Con Rocchi seduto e Matuzalem in appoggio. Dietro è tutto confermato. Cosmi risponde con una squadra abbottonata. Davanti c'è Danilevicius, supportato da Candreva. Nel riscaldamento c'è il forfait di Pieri, sostituito da Vitale. Lucarelli non va neanche in panchina. Si comincia col botto e un protagonista su tutti: Martin Bergvold. Il danese si scontra in avvio con Lichtsteiner e lascia il campo per qualche minuto. Appena rientrato si trova sulla linea verticale tracciata dall'assist di Marchini e batte Muslera con un destro preciso. Giusto il tempo per festeggiare il vantaggio zoppicando, e poi lasciare il posto a Pulzetti. La Lazio si trova così a partire con l'handicap ma reagisce bene.

Al 14', su un'azione d'angolo, Floccari centra la traversa con un colpo di testa a porta sguarnita. L'incontro è spezzettato. Gli ospiti perdono anche Miglionico per infortunio (dentro Knezevic) e perderanno Marchini contro il Parma (ammonito, era in diffida). Ballardini corre ai ripari e torna all'idea della vigilia, con Rocchi che va a comporre il tridente (al posto di un Diakitè molto contrariato). Zarate è il più vivo e sfiora il pari in un paio di occasioni da fuori. Ma il più pericoloso è Siviglia, che colpisce un'altra traversa allo scadere del tempo, sempre di testa. Nella ripresa, il ribaltone. La sfortuna abbandona la squadra di Ballardini e in neanche dieci minuti il risultato è capovolto. Merito di Sergio Floccari, che realizza due gol molto simili, anticipando i centrali livornesi sugli inviti di Zarate prima e Rocchi poi. L'ex attaccante del Genoa lascia il campo dopo una grande gara, sfinito e con i crampi. Cosmi perde anche Marchini e prova ad affidarsi a Tavano, ma i suoi hanno finito la benzina.

E così la Lazio dilaga. Rocchi festeggia la sua buona prova con un gol su assist di Mauri e poi si procura un calcio di rigore (fallo da ultimo uomo di Perticone, espulso). Giusto il tempo per una scena evitabile: Zarate cerca di portar via il pallone a Kolarov per calciare dagli ultimi metri; il serbo non cede e firma il poker. Una sua eventuale mancata partenza sarebbe un altro bel regalo per Ballardini.


Il Messaggero così racconta la gara:

L'uomo che rimette al mondo (almeno in quello della Serie A) la Lazio si chiama Sergio Floccari ed è il primo - ma forse anche l'ultimo, tenuto conto della scarsa propensione del presidente Lotito alle spese - rinforzo del mercato invernale della Lazio. Potrebbe essere lui l'uomo della svolta, il finalizzatore di cui aveva bisogno Ballardini. La sua doppietta, nel giro di pochi minuti, gli è servita per entrare nel cuore dei tifosi laziali ed per modificare l'indirizzo dei cori offensivi della curva nord, cuore del tifo biancoceleste: sul banco degli imputati, Ballardini lascia solo Lotito, al quale bisogna comunque riconoscere il merito di avere portato a Roma un giocatore di assoluto valore, dotato di un coefficiente realizzativo elevatissimo. Floccari, con Zarate ed il ripescato Rocchi, può diventare il giocatore in grado di restituire peso, pericolosità, ma anche dignità offensiva ad una squadra che ha cominciato l'anno solare come meglio non avrebbe potuto, aggiudicandosi il confronto con una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il Livorno ci aveva messo solo 420 secondi per trovare il primo gol del 2010. L'azione è ben congegnata, ma la difesa della Lazio pecca d'ingenuità nella circostanza. Curioso ed emblematico (per la stagione della Lazio) il fatto che a segnare sia Bergvold, finito ko qualche istante prima per una botta al ginocchio e, dopo l'1-0, costretto ad uscire dal campo. La reazione dei biancocelesti, tuttavia, è rabbiosa: pur palesando una sostanziale mancanza di fosforo, la Lazio ci prova e per poco non fa centro proprio con Floccari che, di testa, timbra la traversa da pochi metri. La Lazio cerca di tenere quantomeno alto il ritmo, i cori offensivi per Lotito e Ballardini si sprecano e spreca pure il Livorno che, al 16' ed al 31', rispettivamente con Candreva e Rivas, impegna Muslera. La Lazio dà l'impressione di cercare la giocata ad effetto, mentre la paura di sbagliare - segno tangibile del momento di scarsa serenità - fa il resto. Ballardini, nel finale di tempo, cambia tutto: via Diakitè, dentro Rocchi e squadra che passa dal 3-4-1-2 ad un molto più spregiudicato 4-2-1-3, con Rocchi, Floccari e Zarate sulla linea d'attacco. La montagna offensiva del nuovo dispositivo partorisce il topolino di una traversa colpita da un difensore, Siviglia, su angolo. Non è fortunata, la Lazio. Ma nemmeno il Livorno ha di che rallegrarsi, visto che perde per infortunio prima Bergvold, poi Miglionico.

Nel secondo tempo bastano una decina di minuti alla Lazio per ribaltare una partita che sembrava stregata: l'uomo della provvidenza si chiama Sergio Floccari. L'uno-due è micidiale e manda al tappeto un Livorno da combattimento. Rocchi (che poi esulta polemicamente con urlacci verso Ballardini) fa assumere al match i connotati del trionfo, anche se la sua posizione di partenza nell'azione del 3-1 era probabilmente irregolare. Nel finale la Nord esulta prima per il pari di Conti a Cagliari contro la Roma, poi per il 4-1 di Kolarov che si inserisce fra i "litiganti" Rocchi e Zarate e realizza dal dischetto. Negli spogliatoi insolito Ballardini: spiega il litigio con qualche tifoso, chiede rinforzi ed attacca Zarate.


In un altro articolo il quotidiano romano riporta:

Come un viaggio all'inferno e ritorno. Può essere definita così la prima del 2010 per Davide Ballardini che, nel giorno del suo 46/o compleanno, dopo un primo tempo da tregenda, ha ritrovato il bandolo della matassa. Ha rischiato, l'allenatore della Lazio. Ha scelto la via dell'azzardo, del tutto per tutto, ed ha avuto ragione. Tre attaccanti ed un rifinitore per domare un Livorno con 5 centrocampisti, volenteroso ed aiutato dalla buona sorte. Ma soprattutto con un gol di vantaggio dopo 7'. Quando i palloni di Floccari e Siviglia si sono stampati sulla traversa, in pochi credevano di poter venire a capo di una situazione disastrosa. "La Lazio ha avuto il giusto atteggiamento, ha coperto bene il campo, perché la squadra stava bene, il risultato è giusto", ammette Ballardini.

Eppure, quel suo sfogo in panchina, immortalato dalle talecamere, aveva posto in evidenza una certa vena polemica. "Il mio sfogo in panchina era rivolto ad un paio di persone che stavano alle mie spalle, tra il pubblico. Offendere la mia persona ed i miei cari, non ci sta. Io accetto tutto, ma queste cose mi danno fastidio", ha tagliato corto il tecnico. Ballardini ha poi spiegato che "Rocchi da solo non può legare il gioco ed andare in profondità".

"Avevamo bisogno di un giocatore che, con la sua fisicità, desse profondità, e fornisse a Rocchi la possibilità di andare in appoggio - aggiunge Ballardini, riferendosi all'inserimento di Floccari -. Sono ancora tante le cose da risolvere: chi non vuole rimanere vada a giocare altrove e poi ci servono 4-5 giocatori. Da quando sono arrivato, non ho scelto un solo giocatore, adesso le scelte vanno fatte. Il rigore? Il designato era Zarate, anche se non meritava di calciarlo, perché ha giocato una brutta partita. Il suo atteggiamento mi ha ferito. Un esempio? È partito per le vacanze prima del previsto ed è tornato il 29. Non è stato giusto nei confronti dei compagni. La società non gli aveva dato alcun permesso, nei suoi confronti probabilmente verranno presi dei provvedimenti".


Galleria di immagini: