Venerdì 19 aprile 2024 - Genova, stadio L. Ferraris - Genoa-Lazio 0-1
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19 aprile 2024 – Genova, stadio L. Ferraris - Campionato di Serie A, XXXIII - inizio ore 18.30
GENOA: Martinez, De Winter, Vogliacco (79' Sabelli), Vasquez, Spence, Frendrup (88' Thorsby) , Strootman (68' Badelj) , Gudmundsson, Martin, Ekuban (68' Ankeye), Retegui. A disposizione: Leali, Sommariva, Bohinen, Cittadini, Papadopoulos,, Pittino, Haps. Allenatore: Gilardino.
LAZIO: Mandas, Patric, Casale (46' Romagnoli), Gila, Marusic, Vecino, Kamada, Lazzari (36' Hysaj), Felipe Anderson (68' Cataldi), Luis Alberto (85' Rovella), Castellanos (68' Pedro). A disposizione: Sepe, Renzetti, Pellegrini, Isaksen. Allenatore: Tudor.
Arbitro: Sig. Feliciani (Teramo) - Assistenti Sigg. Zingarelli e Scarpa - Quarto uomo Sig. Marinelli - V.A.R. Sig. Abisso - A.V.A.R. Sig. La Penna.
Marcatori: 67' Luis Alberto.
Note: ammoniti 16' Casale, 86' Cataldi. Angoli 2 a 9. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 30.697.



► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio cuore ribelle”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Sul campo del Genoa Tudor punta anche su chi ha già fatto altre scelte per il futuro e incassa tre punti preziosi nella corsa per l’Europa. Decisivi i colpi di tre giocatori che hanno la valigia in mano: tocco di Felipe, assist di Kamada e gol firmato da Luis Alberto”.
Cuori ribelli e ingrati. Il piantagrane Luis, degradato da capitano, arrivato in porta grazie ad una genialata dell’infedele Felipe. Gli ultimi baci di due quasi ex hanno regalato un gol e una vittoria che sono un inno alla natura dispettosa di questa Lazio. Tudor non ci ha rinunciato, li ha cooptati e ha sbancato Genova gestendo una squadra sconvolta da casi, reduce da una settimana vissuta pericolosamente. Rapinoso il gol del Mago, sontuosa l’apertura del brasiliano, magico l’assist di Kamada. Tris d’autori con la valigia in mano. Tudor è stato premiato, il colpo lo fa balzare al sesto posto aspettando le partite di oggi. Non è un miraggio la Champions a 5 stelle, calendario alla mano (considerando combinazioni e intrecci) forse può crederci. E’ una Lazio che sempre più vuole cambiare pelle e anima, che gioca assaltando, rischiando, con la difesa al limite e a volte oltre il centrocampo. I principi si vedono, nel bene e nel male. Tudor ha corso rischi nel primo tempo concedendo gli uno contro uno dietro, la squadra si è bilanciata nel secondo. Ha vinto con un tiro nello specchio, un’unica conclusione. Continua a essere disarmante l’impotenza davanti, Castellanos non colpisce. Si sbatte, è perso tra spazi impossibili e insicurezze al tiro.
Le assenze. Gilardino ha messo Vogliacco sul centrodestra e De Winter perno centrale della difesa a 3. Centrocampo: Spence a sinistra, Frendrup play, Strootman e Gudmundsson mezzali. Ekuban vicino a Retegui. Chiamata di responsabilità per tutti nella Lazio. Stessa formazione anti-Salernitana con Marusic capitano e non Luis. Fuori le grandi firme Guendouzi, Immobile, Zaccagni con Romagnoli in panchina. La Lazio nel primo tempo si è basata più sul muscolo che sul possesso, su aggressione e riaggressione. Il tirocinio era sembrato precario. Pressando, mordendo, non graffiando, s’era esposta al contropiede. Casale, ruvido su Retegui, ha beccato un giallo speronandolo a centrocampo (giallo al 16'). Il Genoa è stato bifronte: Gudmundsson, avanzando, trasformava il 3-5-2 in un 3-4-2-1. Su di lui andava Patric. L’islandese è stato inoffensivo come Retegui (un tiro nello specchio su 4). Le pressioni forti ordinate da Tudor uomo contro uomo iniziavano da Castellanos, mai prodigo di sponde preziose. La costruzione di Vecino o Kamada attivava poco gli esterni (Lazzari sperduto a sinistra e Marusic innocuo a destra). Era esasperante la macchinosità nel dettare il lancio alto o basso. Felipe e Luis non ingranavano. Il Genoa assorbiva.
Contabilità spicciola: al 22' zero tiri nello specchio per entrambe, il primo è stato di Ekuban al 34'. Tudor ha perso Lazzari (stirato), ha inserito Hysaj spostando Marusic a sinistra. Si è giocato un po’ qua e un po' là fino a quando l’imprudenza della difesa alta ha provocato due amnesie di Casale: pallone a Retegui, fuoricampo da brivido. Schioppettata dai 30 metri, da un rimpallo è nato il contropiede coast-to-coast di Ekuban. Tre contro uno: Gudmundsson, Retegui ed Ekuban contro il trafelatissimo Casale. Ekuban ha sparato fuori per la disperazione dei compagni. Tudor, scampato il gol, ha tolto Casale, dentro Romagnoli. La Lazio è partita meglio, è stata padrona. Rotazioni fuori area, più gioco, Luis e Kamada accesi. Patric e Gila ad attaccare gli spazi. Felipe è stato murato da Martin (16'st). Il gol era nell’aria. Lungo giro palla da dietro dopo un angolo che aveva portato la Lazio a ricominciare l’azione: triangolo Kamada-Felipe, chiuso da un’imbucata visionaria del brasiliano (pallone sotto le gambe di Spence), raid del giapponese, velo rapinoso di Vecino e tap-in di Luis. Igor aveva già deciso il doppio cambio Castellanos-Felipe e l’ha confermato (dentro Pedro e Cataldi, non Isaksen). Lo spagnolo falso nueve. Gila ha chiuso con il 4-4-2, senza spaventare mai. Tudor con i pugni al cielo.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Igor Tudor ha convocato i seguenti calciatori:
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