Sabato 27 aprile 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Hellas Verona 1-0
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27 aprile 2024 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIV - inizio ore 20.45
LAZIO: Mandas, Patric, Romagnoli, Casale (60' Pedro), Isaksen (60' Zaccagni), Guendouzi, Kamada, Marusic, Felipe Anderson (86' Vecino), Luis Alberto (76' Hysaj), Castellanos (86' Immobile). A disposizione: Sepe, Renzetti, Pellegrini, Gonzalez, Lazzari, Cataldi, Rovella. Allenatore: Tudor.
HELLAS VERONA: Montipò, Tchatchoua (78' Centonze), Coppola, Magnani, Cabal, Folorunsho (86' Henry), Serdar, Mitrovic (60' Duda), Noslin, Lazovic (78' Bonazzoli), Swiderski (60' Suslov). A disposizione: Chiesa, Perilli, Belahyane, Tavsan, Vinagre, Dani Silva, Dawidowicz, Patanè, Charlys. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Sig. Massa (Imperia) - Assistenti Sigg. Costanzo e Passeri - Quarto uomo Sig. Tremolada - V.A.R. Sig. Pairetto - A.V.A.R. Sig. Doveri.
Marcatori: 72' Zaccagni.
Note: ammoniti 38' Romagnoli, 49' Casale, 71' Duda, 71' Luis Alberto, 74' Cabal, 86' Coppola, 90'+2' Noslin, 90'+4' Zaccagni. Angoli 4 a 2. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 37.000 circa.

► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio a tutta Champions”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Assist di Luis Alberto e rete di Zaccagni: i biancocelesti stendono il Verona e ora sono più vicini al quinto posto. Tudor corregge la squadra nella ripresa e Baroni si arrende: una traversa, un palo e il gol che accende le speranze nella corsa all’Europa”.
Come urla la Lazio: anche noi per la Champions. Quattro dalla fine, meno 3 dalla Roma e Atalanta scavalcata. La bellezza della notte è la classifica anche se platonica. E’ la scintillante speranza regalata dalla freccia del risuscitato Zaccagni, ex in gol al 72', 12 minuti dopo l’entrata al posto di Isaksen. La differenza tra un Arciere vero e un’ala adattata da pseudo esterno di fascia. Una sberla per il Verona che la vittoria l’ha fatta sudare. La bellezza della notte non può non essere l’assist di Luis, sua esclusiva, limited edition (8º in Serie A). Ha vinto la Lazio in un finale wagneriano di emozioni e di occasioni sprecate da tutti (Luis, Felipe, Kamada, Pedro, Taty), dopo una partita dai sentieri tortuosi, resa confusa dall’arbitro Massa, e che il Verona quasi pareggiava con una carambola di Coppola. Gattone Mandas, miracolo incalcolabile all’82'. Tudor l’ha stritolato abbracciandolo. Che faticaccia.
I temi. Sforzi supplementari per i laziali dopo la Coppa, solo tre cambi: Patric, Kamada e Isaksen. Il danese in via eccezionale cursore di destra. Guendouzi-Kamada strana coppia. Baroni ha cambiato disegno sulla trequarti: Mitrovic a destra, Swiderski centrale, Lazovic a sinistra, tridente tuttofare dietro Noslin. Intensità contro densità. Il 3-4-2-1 di Igor contro un 4-2-3-1 a fisarmonica pronto a diventare 4-4-2. Noslin e Swiderski su Guendouzi e Kamada. Tudor ha impostato la partita chiedendo a Patric di aprire su Isaksen. Ma il giro palla dei difensori è stato lento, linee di passaggio intercettate. Indole bisbetica, la Lazio ha provato a fare tesoro del genio di Isaksen, ora regista, ora mezzala e trequartista. Partito a sinistra, s’è infilato spesso a destra provando a disturbare Cabal e Coppola sempre per liberare Isaksen. Inutile. Le pedalate di Kamada, dallo scatto scaltro, hanno favorito inserimenti. Isaksen è arrivato al tiro solo dopo un angolo-carambola: piattone sinistro respinto da Montipò. Baroni è intervenuto dopo il 30'. Baricentro più alto. Noslin su Patric, Swiderski su Romagnoli, Mitrovic su Casale. Ma ancora Lazio in avanti: errore di Folorunsho dopo un corner, ribaltamento di Castellanos, assist di Luis a campo aperto per Isaksen, terribile stop a... inseguire e palla sul fondo. Lo score parziale: 77,3 per cento di possesso per la Lazio. Ma la mossa di Baroni ha iniziato a dare frutti. Mandas ha sfarfalleggiato, da un’uscita kamikaze è nato il colpo di Swiderski, fuori a porta spalancata.
La Lazio ha reagito con Guendouzi, lanciato nello spazio da Castellanos. È finito giù in area, spintarella di Serdar. Niente per Massa, che da qui in poi ha iniziato a fischiare a catafascio. Giallo a Romagnoli, fallo su Swiderski. Isaksen abulico. Castellanos solo combattente. Lazio senza profondità. Carica di zavorra emotiva, la squadra di Tudor ha lanciato assalti. Kamada murato. Traversa ciclonica di Felipe (Montipò con un’unghia). Giallo anche per Casale. Rabona di Castellanos, Isaksen fuori a giro. Ancora proteste per Massa, Castellanos infuriato per un fallo fischiato. Lazovic s’è divorato un gol passando... a Mandas. Tudor ha cambiato per primo: dentro Zaccagni (a sinistra) con Felipe a destra. Pedro accanto a Isaksen. Marusic centrale di destra. Baroni ha fatto fuori Swiderski e Mitrovic. Duda a centrocampo. Folorunsho largo a sinistra, Suslov a destra. Noslin di nuovo punta. Verona a tre (3-4-2-1). Colossale il gol divorato da Pedro su assist di Kamada. Poi Guendouzi ha lanciato Castellanos, doppia occasione. Giallo per Isaksen dopo una scorrettezza di Duda (ancora Massa). Infine il gol. Suslov aggredito da Kamada e Zaccagni. Ripartenza fulminea. Finale con Pedro atterrato da Cabal, già ammonito e graziato dall’arbitro. Palo di Pedro su punizione. Il volo di Mandas. L’errore di Casale, Henry alle stelle. Le rivede la Lazio.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Igor Tudor ha convocato i seguenti calciatori:
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