Martedì 10 agosto 1999 - Fiuggi, stadio Campo i Prati - Fiuggi-Lazio 0-12

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10 agosto 1999 - 8^ Amichevole Precampionato 1999/00

FIUGGI: Pellegrino, Girolami (46' Terrinoni), Giordano (46' Garbetta), Bonanni (46' Pietrogiacomi), Zangrilli (46' Mariani P.), Bertucci (46' Saccucci), Mariani D. (46' Diamanti E.), Colarossi (46' Bonanni D.), Incocciati M. (46' Borghetti), Incocciati D. (46' Benassi), Diamanti D. (46' Cardinali). All. Agnoli e Pirazzi.

LAZIO: Ballotta (46’ Concetti), Gottardi, Favalli (59’ Negro), Marcolin (46’ Nesta, Pancaro, Lombardo, Almeyda (60’ Sensini), Simeone (60’ Veron), Cinelli (46’ Nedved), Andersson, Mancini (46’ S.Inzaghi). All. Eriksson.

Arbitro: Sig. De Angelis di Frosinone.

Marcatori: 17' K.Andersson, 21' Pancaro, 46' Simeone, 49' S.Inzaghi, 50' S.Inzaghi, 57' K.Andersson, 68' Nedved, 73' S.Inzaghi (rig), 76' Nedved, 84' S.Inzaghi, 87' K.Andersson.

Note: assenti perché a disposizione della Nazionale serba Mihajlovic e Stankovic, mentre Marchegiani, Couto, Conceição, Boksic sono assenti per infortunio e Salas perché ancora non in condizione.

Spettatori: 8.000 circa.

La formazione del 1° tempo

Il Corriere dello Sport riporta: E Inzaghino fa poker nella festa della Lazio. Grande entusiasmo e ottomila tifosi per la tranquilla galoppata biancoceleste. Lazio, gli argentini vanno. Note positive dagli ultimi arrivati: Simeone gioca bene e segna un incredibile gol da 50 metri, Almeyda sta tornando la solita diga. Ma è soprattutto Inzaghi junior, autore di quattro reti tutte nella ripresa, a far felice Eriksson.

Mentre Il Tempo riporta: Show di Inzaghino, la Lazio seduce i tifosi. Ottomila persone in delirio. Dodici reti e il previsto bagno di folla hanno fatto da cornice all'amichevole con i dilettanti del Fiuggi. Eriksson alza il muro argentino. Il “Cholo” si presenta: un gol da antologia e splendida intesa con Almeyda. Il tecnico svedese entusiasta: “Due giocatori fondamentali, Diego ha dimostrato di essere un professionista serio facendosi trovare già in forma”. L'ex interista ringrazia: “Siamo grandi, con Matias al fianco diventa tutto facile”.


Da Il Messaggero:

Una rete da metà campo, un tocco di Simone Inzaghi e Diego Simeone realizza la terza rete dell'amichevole della Lazio contro il Fiuggi. Una rete segnata da circa 50 metri, un capolavoro balistico degno del miglior Maradona, ma lui il nuovo acquisto biancoceleste vuole addirittura sminuire: «Ho avuto solo fortuna. Ho visto il portiere un po' fuori e ho detto a Simone di toccarmi la palla. Nulla di eccezionale». Bravo è giusto anche mostrare un pizzico di modestia, ma alla fine la gente era pazza di lui. Un solo gol, nella partita che vede per la prima volta dopo tre anni la squadra biancoceleste andare in doppia cifra, ma sufficiente a dare tante certezze. L'argentino c'è, lo sta dimostrando e pronto a lottare per uno dei posti a centrocampo, lui vuole uno dei due centrali («Ho sempre giocato in quella posizione»). Importantissimo l'accordo con gli altri argentini, in particolare con Almeyda («Abbiamo giocato sempre in nazionale insieme, siamo una coppia affiatata») e la differenza la Lazio l'ha fatta proprio nel secondo tempo di questa amichevole che Eriksson ha definito comunque solo «un buon allenamento». Il Fiuggi ha resistito un tempo ha cercato di giocare alla pari con i rincalzi della Lazio e alla fine gli undici locali hanno strappato anche applausi e complimenti. Nel secondo tempo si vedeva subito che la situazione sarebbe stata diversa. Gol a freddo di Simeone, e questo è un discorso a parte. Poi saliva in cattedra Simone Inzaghi, sua una quaterna. L'ex del Piacenza non molla mai, di fronte non si trova il Fiuggi, per lui sembra ci sia sempre in palio lo scudetto. Tre reti su azione, assist e soprattutto un rigore calciato con incredibile freddezza.

Anche Kenneth Andersson vuole dire la sua. Su tutte le palle del primo tempo c'è, segna anche su tocco del Mancio, ma spreca anche tantissimo. Volendo fare della filosofia si potrebbe dire che il tecnico dei padroni di casa lo fa marcare con pressing, ma sarebbe troppo. In realtà la torre che viene da Bologna deve anche trovare spazi più ampi che solo nel secondo tempo si riescono a vedere. E' forse merito delle aperture di Sensini, delle progressioni di Veron, delle pressioni sulla fascia di Nedved. Certo resta il fatto che lo svedese riesce a trovare sempre più facile avvicinarsi a Pellegrino (il portiere del Fiuggi) e questa volta le cose cambiano due reti e di bella fattura. Un momento non diamo solo meriti ai biancocelesti, si deve anche dire che i padroni di casa danno spazio a tutti e per tutti c'è divertimento ed applausi. L'importante è anche che la gente si diverta e gli oltre 8.000 presenti, per ragioni di sicurezza sono state aperte anche le tribune non ancora pronte (c'è solo terrapieno) e il tifo è alle stelle. Qualche striscione di cattivo gusto, ma tantissima gente che è venuta da tutta la regione, vengono da Latina, da Gaeta. Applausi a scena aperta per due grandi punizioni di Veron. Splendida la prima e solo la traversa respingeva la botta. La seconda veniva intuita dal portiere del Fiuggi che meritava i complimenti sia da parte dei compagni che dai laziali. Un buon allenamento, dicevamo che serve comunque a far valutare lo stato di salute di tutti. Ottimo il recupero di Almeyda, felicissimo all'uscita degli spogliatoi, ma anche di Simeone.

Alla fine il pullman biancoceleste si allontana tra le urla dei tifosi, sembra ci siano ancora le Spice Girl al Palazzo delle Fonti, l'albergo di Fiuggi scelto dalla Lazio e che aveva già ospitato le star inglesi. Il vero test sarà quello di domani a Terni alle 20,00. Contro la Ternana Eriksson non potrà lasciare tanto spazio alle seconde linee, dovrà subito provare la formazione migliore e sarà un'altra musica, forse più simile a quella vista nel secondo tempo di ieri.


La Gazzetta dello Sport titola: "A Simeone fa bene la cura di Fiuggi. L'argentino segna un gol con un tiro da 40 metri. Diego si è presentato con una giocata alla Maradona: "Ci ho provato e sono stato fortunato. E' comunque importante il fatto che ho già giocato e sto inserendomi bene in un gruppo che ha già una sua fisionomia. Non sono ancora al massimo, ma per ora va bene così".

Continua la "rosea": Diego come Maradona. Simeone si presenta alla sua nuova tifoseria regalando un gol fantastico, quei colpi che riescono solo ai grandi campioni. Come Maradona appunto. L'arbitro fischia l'inizio del secondo tempo, sul cerchio del centrocampo, Diego Simeone vede il portiere un po' troppo avanti: la parabola calciata di destro è deliziosa e si infila nell'angolino dopo una corsa di oltre 40 metri, con la gente entusiasta ad applaudire. Niente da dire, un bel biglietto da visita, anche se Simeone cerca di minimizzare: "C'ho provato e sono stato fortunato, tutto qui. Molto più importante il fatto che ho già giocato e sto inserendomi in un gruppo che ha già una sua fisionomia. Certo sono lontano dal grado di forma che voglio, ma in questo periodo va bene così". Da Eriksson ai suoi compagni, tutti sono rimasti stupiti di come Simeone si sia presentato asciutto, senza un grammo in più e già abbastanza tonico: "Sono un professionista ed ho seguito fedelmente la tabella che mi avevano dato i preparatori atletici. E poi non mi piace presentarmi in ritiro e ritrovarmi in ritardo sui miei compagni". E' fatto così, Diego, non gli va mai di restare indietro e si propone già come uno dei sicuri leader di questa nuova Lazio. In questi giorni gli sono arrivati messaggi d'amore dall'Atletico Madrid, sua ex squadra, il tecnico Claudio Ranieri lo vorrebbe di nuovo con i "colchoneros": "Sono molto contento di questo. A Madrid ho lasciato dei bei ricordi e sono molto legato a quella società, ma ora sono alla Lazio e qui voglio rimanere per vincere".

Simeone si trova già a suo agio con Matias Almeyda: "Ci conosciamo bene e insieme diventa tutto più semplice. Credo che noi argentini possiamo dare una bella mano alla Lazio, insieme con gli altri compagni. Al tempo stesso giocando bene potremmo diventare un punto di riferimento per il nostro commissario tecnico Bielsa". Qualcuno gli chiede se rinuncerebbe alla nazionale, la risposta di Diego non lascia spazio ad interpretazioni: "Non lascerò mai la nazionale". L'altro argentino protagonista della giornata è Matias Almeyda, al suo esordio stagionale, dopo che la pubalgia lo ha costretto a svolgere una preparazione differenziata per quasi un mese: "E' bellissimo giocare e sono felice di essere rientrato - dice con l'entusiasmo di un bambino - avevo tanta voglia e poi sono contento perché non avverto dolore e non ho altri problemi. Certo, per entrare in forma ci vorrà tempo, ma va bene così. Poi con Diego accanto mi trovo bene. Possiamo fare grandi cose in questa Lazio". Entusiasmo alle stelle sul piccolo campo di Fiuggi, con le forze dell'ordine che hanno qualche difficoltà nel trattenere la foga dei propri...parenti entrati chissà come nell'area degli spogliatoi.

A fare da spettatori anche Alen Boksic e Sergio Conceicao che ieri a Roma hanno svolto degli esami di controllo alle gambe infortunate. Per fortuna nessuna complicazione per cui l'attaccante si recherà nei prossimi giorni in Croazia per rispondere alla convocazione della nazionale, anche se non giocherà visto che avrà bisogno di qualche giorno ancora di riposo. Discorso simile per il portoghese Conceicao che Eriksson spera di riavere, insieme a Boksic, per l'amichevole del 20 contro il River Plate, esordio stagionale all'Olimpico della Lazio.


Tratte dal quotidiano sportivo, alcune dichiarazioni post-gara:

"Un buon allenamento, niente di più", così Eriksson definisce questa sorta di sagra che è servita ad avvicinare i tifosi alla squadra. Gli unici dati rilevanti li riassume così: "Sono soddisfatto per il rientro di Almeyda e per l'esordio di Simeone che si è presentato in buone condizioni qui in ritiro. Inzaghi ? Non mi sorprende, lui segnerà sempre tanto". Ancora una volta il goleador di giornata è lui: Simone Inzaghi. Quattro gol in un tempo, uno ogni 11' e la solita grinta, senza mai risparmiare una stilla di sudore. Il centravanti si presenta nella ripresa subito con due gol di testa, poi realizza un rigore, infine è bravo a dare profondità ad un'azione di Lombardo, concludendo di destro. Simone ha sempre il fiuto del predatore, di quello che non molla mai la presa. Più che una buona credenziale per la stagione alle porte. Da segnalare anche una tripletta di Andersson e una doppietta del pimpante Nedved. Il gol di Simeone merita un discorso a parte.