Chinaglia Giorgio: differenze tra le versioni

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==Biografia Carriera==
[[Image:Chinaglia scudetto.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Chinaglia]]
[[File:giochinagl.jpg|thumb|right|180px|Giorgio Chinaglia]]
[[Image:Chinaglia 30.jpg|thumb|right|180px|Una figurina di Giorgio Chinaglia]]
[[Immagine:chinaglia1964.jpg|thumb|left|180px|Chinaglia impegnato con la maglia dello Swansea]]
[[Immagine:ChinagliaCardiff.jpg|thumb|right|180px|Chinaglia (il penultimo a destra) alla Cardiff School's<br>dal [[Corriere dello Sport]]]]
[[Image:Chinaglia1.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Chinaglia con la maglia della Massese]]
[[image:Chinaglia_Massese65.jpg|right|180px|thumb|Chinaglia nella Massese]]
[[image:mattino69.jpg|left|180px|thumb|Dal Mattino di Napoli: l'annuncio della cessione alla Lazio]]
[[File:chimil.jpg|thumb|right|180px|Giorgio Chinaglia soldato]]
[[Image:Chinaglia19.jpg|thumb|left|180px|Con la casacca dell'Internapoli]]
[[Image:13giu69.jpg|thumb|right|180px|Il titolo del Corriere dello Sport]]
[[Image:Chinaglia2.jpg|thumb|left|180px|Dopo la gara con il Milan (28/9/1969)]]
[[Image:Chinaglia3.jpg|thumb|right|180px|Oggetto di desiderio del calciomercato]]
[[image:chinaglia_lorenzo71.jpg|left|thumb|180px|Chinaglia con Lorenzo]]
[[File:chinariva.JPG|thumb|right|180px|Due tra i più grandi attaccanti del Calcio italiano: Gigi Riva e Giorgio Chinaglia]]
[[File:lj69.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Chinaglia nel ritiro estivo 1969]]
[[Image:damchin.jpg|thumb|left|180px|Un diciassettenne D'Amico stringe, emozionato, la mano a Giorgio Chinaglia. Al centro Umberto Lenzini. E' il 1971]]
[[File:chinagliasanpietro.jpg|thumb|right|180px|Giorgio Chinaglia a bordo di una tipica carrozzella romana a Piazza San Pietro]]
[[image:Chinaglia allenamento.jpg|left|thumb|180px|Chinaglia in allenamento al Flaminio]]
[[File:esordioChinaglia.jpg|thumb|right|180px|Da "Il Calcio e Ciclismo Illustrato" (febbraio 1965)]]
[[File:chinaglia con tromba.jpg|thumb|left|180px|Chinaglia negli spogliatoi di Tor di Quinto si esibisce alla tromba mentre Fortunato e Oddi lo ascoltano]]
[[File:gch.jpg|thumb|right|180px|Una copertina dedicata a Giorgio Chinaglia]]
[[Image:Chinaglia4.jpg|thumb|left|180px|Nel 1972 fra i cadetti]]
[[File:Chinaglia Juve.png|thumb|left|200px|Una bufala di mercato da Stadio 25/4/1972]]
[[Image:Chinaglia nazionale.jpg|thumb|right|180px|Con la maglia della Nazionale]]
[[image:chinaglia_maglia74.jpg|thumb|180px|left|Maglia originale di Chinaglia. <br> (Gent.conc. Sig. Guido Bezzi)]]
[[Image:Chinaglia17.jpg|thumb|right|180px|Entusiasmo a Tor di Quinto mentre firma autografi ai tifosi]]
[[Image:Chinaglia5.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Chinaglia insieme a Tommaso Maestrelli]]
[[File:gich.jpg|thumb|right|180px|Giorgio Chinaglia sulla rivista Lazio '70]]
[[Immagine:13mag73j.jpg|thumb|180px|left|Il calcio di rigore battuto e trasformato contro il Verona (13/5/1973)]]
[[Image:Chinaglia6.jpg|thumb|right|180px|Un'immagine storica: il calcio di rigore battuto e segnato al Foggia che vale lo scudetto della stagione 1973/74, il primo del Sodalizio biancoceleste]]
[[Image:Chinaglia_moschino.jpg|thumb|left|180px|1973 Chinaglia con Moschino <br> (Gent.conc. Sig. Giorgio Chinaglia Junior)]]
[[Immagine:Lb73d.jpg|right|180px|thumb|Giorgio Chinaglia, un leone indomabile durante una partita contro il Milan]]
[[Immagine:Lznap73c.jpg|thumb|180px|left|La gioia dopo una rete]]
[[Immagine:07apr74f.jpg|180px|thumb|left|Il famoso gesto delle corna al pubblico napoletano dopo la sconfitta decisiva che costa lo scudetto alla compagine biancoceleste nel 1972/73]]
[[image:allenamenti_1974_tdq.jpg|right|180px|thumb|Chinaglia in allenamento (14/2/74)]]
[[image:allenamenti_chinaglia.jpg|left|180px|thumb|Giorgio Chinaglia durante una fase degli allenamenti]]
[[Immagine:21apr74w.jpg|right|180px|thumb|Contro il Milan nell'aprile 1974]]
[[Immagine:Colorjuv3.jpg|left|180px|thumb|Chinaglia in azione contro la Juventus]]
[[Immagine:Chinaglia disco.jpg|thumb|right|180px|La copertina del disco inciso da Giorgio Chinaglia, brano utilizzato nel film "L'arbitro"]]
[[File:RIVA E CHINAGLIA.jpg|thumb|left|180px|Chinaglia e Riva in Nazionale <br> Gentile concessione [http://www.bustocco.it/news.asp?IDNews=4098 www.bustocco.it]]]
[[Image:Chinaglia7.jpg|thumb|left|180px|Il momento della sostituzione ai mondiali]]
[[Immagine:Chinaglia Mondiali.jpg|thumb|right|180px|Il gesto polemico verso la panchina azzurra]]
[[image:stoccarda74a.JPG|thumb|left|180px|Sconsolato contro l'Argentina per l'esclusione dalla squadra]]
[[Image:Chinaglia8.jpg|thumb|right|180px|Con lo Scudetto sul petto]]
[[File:chinreglau.jpg|thumb|left|180px|Giorgio, al centro, con i piloti di Formula 1 Clay Regazzoni, a sinistra, e Niki Lauda, a destra]]
[[Immagine:Chinaglia e scritta.jpg|thumb|right|180px|Una significativa immagine di Giorgio Chinaglia. Questa iconica foto è stata scattata presso il bar Fiocchetti alla Collina Fleming]]
[[Image:Chinaglia9.jpg|thumb|left|180px|Assieme a Maestrelli malato]]
[[Image:25aprile1976.jpg|thumb|right|180px|L'ultima partita con la maglia della Lazio]]
[[image:chinagliabanks.jpg|left|180px|thumb|Chinaglia palleggia con Banks portiere Inglese]]
[[File:ChinagliaRitorno.jpg|thumb|left|180px|L'Unità, agosto 1975]]
[[File:ChinagliaR.jpg|thumb|right|180px|L'Unità, agosto 1975]]
[[Image:calciomercato1975a.jpg|thumb|right|180px|La diatriba con Lenzini]]
[[Image:Chinaglia10.jpg|thumb|left|180px|Il ritorno a Roma]]
[[Image:ChinGior.jpg|thumb|right|180px|Chinaglia in allenamento con [[Giordano Bruno|Giordano]] al [[Stadio Flaminio - Roma|Flaminio]]]]
[[Image:Chinaglia21b.jpg|thumb|left|180px|L'Addio dato dal Messaggero]]
[[image:chipelebeck.jpg|left|180px|thumb|Chinaglia assieme a Pelé e Becknbauer]]
[[File:Chinaglia Pelè2.png|right|180px|thumb|Esulta con Pelè dopo una rete]]
[[Image:Chinaglia12.jpg|thumb|left|180px|Con la maglia dei New York Cosmos]]
[[Image:14luglio1983.jpg|thumb|right|180px|13 luglio 1983 Chinaglia è nominato Presidente]]
[[Image:giocas.jpg|thumb|left|180px|Giorgio Chinaglia con Gian Casoni]]
[[Image:Chinaglia13.jpg|thumb|right|180px|Chinaglia Presidente della Lazio]]
[[File:Giorgio e il suo doppio.jpg|thumb|left|180px|Giorgio e il suo doppio: l'aquila]]
[[Image:Gioaug.jpg|thumb|right|180px|Biglietto d'auguri]]
[[Image:Chinaglia14.jpg|thumb|left|180px|L'elezione a Presidente della Lazio]]
[[Image:chi1.jpg|thumb|right|180px|La copertina di Sports Illustrated del 21 maggio 1979 è dedicata a Giorgio Chinaglia]]
[[Image:Chinaglia elezioni.jpg|thumb|left|180px|Candidato alle elezioni]]
[[Image:Chinaglia panchina.jpg|thumb|right|180px|Chinaglia in panchina]]
[[Image:Chinaglia16.jpg|thumb|left|180px|In conferenza nel 2006]]
[[Image:Chinaglia15.jpg|thumb|right|180px|La notizia del mandato di cattura]]
[[Immagine:Messaggero-chinaglia.JPG|thumb|left|180px|Il sito web de Il Messaggero annuncia la morte di Giorgio Chinaglia]]
[[File:chinmaglia.jpg|thumb|right|180px|L'ultimo omaggio del Calcio a Chinaglia: l'[[8 giugno]] [[2014]] i New York Cosmos, nel suo stadio e alla presenza dei familiari e di suoi vecchi compagni di squadra, ritira per sempre la maglia numero 9 di Giorgio]]
[[file:tomba2013.jpg|left|180px|thumb|La tomba dove riposano Maestrelli e Chinaglia]]
[[file:giorgio_chinaglia_atto_nascita.jpg|thumb|right|180px|L'atto di nascita di Giorgio Chinaglia <BR> (Gent. conc. Sig. Samuele Z.)]]
[[Immagine:25mag2017CDS1.jpg|thumb|left|180px|Un divertente aneddoto su Giorgio Chinaglia raccontato dal Corriere dello Sport del 25 maggio 2017]]


► <html> <a href="#Correlati"> Articoli correlati </a> </html>
Giorgio Chinaglia nasce a Carrara il [[24 gennaio]] [[1947]] in una famiglia povera ma dignitosa che dimora in Pontecimato, frazione di Carrara. Il padre Mario emigra nel Galles dove svolge un duro lavoro in fonderia, mentre la mamma Giovanna, casalinga, aiuta la famiglia completata anche dalla sorella Rita.


► [[Galleria immagini su Giorgio Chinaglia]]

==Biografia Carriera==


Attaccante, nato a Pontecimato, frazione di Carrara, il [[24 gennaio]] [[1947]] e deceduto in Florida a Naples il [[1 aprile|1° aprile]] [[2012]] in seguito ad un attacco cardiaco che lo aveva colpito il [[30 marzo]] [[2012]] e per il quale era stato operato per l'applicazione di quattro stent. Giorgio Chinaglia nasce in una famiglia povera ma dignitosa che dimora in Pontecimato, frazione di Carrara. Il padre Mario emigra nel Galles dove svolge un duro lavoro in fonderia, mentre la mamma Giovanna, casalinga, aiuta la famiglia completata anche dalla sorella Rita.
[[Image:Chinaglia30.jpg|thumb|left|150px|Giorgio Chinaglia]]
[[Immagine:chinaglia64.jpg|thumb|left|150px|Chinaglia impegnato nello Swansea]]
[[Image:Chinaglia1.jpg|thumb|left|150px|Con la maglia della Massese]]
[[Image:Chinaglia19.jpg|thumb|left|150px|Con la casacca dell'Internapoli]]
[[Image:Chinaglia2.jpg|thumb|left|150px|Dopo la gara con il Milan 1969]]
[[Image:Chinaglia3.jpg|thumb|left|150px|Oggetto del calciomercato]]
[[Image:Chinaglia4.jpg|thumb|left|150px|Nel 1972 fra i cadetti]]
[[Image:Chinaglia5.jpg|thumb|left|150px|Insieme a Maestrelli]]


===Dalla nascita ad emigrante nel Galles===
===Dalla nascita ad emigrante nel Galles===


Giorgio vive con la nonna Clelia fino all'età di 6 anni, quando si riunisce alla famiglia a Cardiff in Galles, dopo un viaggio con un cartello legato al collo che riportava l'indirizzo della famiglia nel caso si fosse perso.
Giorgio vive con la nonna Clelia fino all'età di 6 anni quando si riunisce alla famiglia a Cardiff in Galles, dopo un viaggio con un cartello legato al collo che riportava l'indirizzo della famiglia nel caso si fosse perso. In Galles la famiglia Chinaglia non se la passa bene e il padre con il proprio lavoro riesce a stento a sfamare la famiglia che vive in due piccole stanze con un affitto molto caro da pagare. Il piccolo Giorgio frequenta la scuola cattolica "St.Peter's", e poi la "Lady Mary Grammar School"; qui fa la conoscenza con l'allenatore della squadra di rugby della "Lady Mary" che gli propone di allenarsi dopo aver avuto buone referenze dal professore di educazione fisica. E' il padre a respingere la proposta affermando che ''un Italiano deve giocare solo al calcio''. Con questo presupposto Giorgio inizia a dare i primi calci al pallone con profitto sicuramente migliore di quello scolastico. Molto presto il ragazzo è inserito sia nella squadra scolastica di calcio che in quella di rugby, malgrado il categorico divieto espresso dal padre.
In Galles la famiglia Chinaglia non se la passa bene e il padre con il suo suo lavoro riusciva a stento a sfamare la famiglia che viveva in due piccole stanze con un affitto molto caro da pagare.
Il piccolo Giorgio frequenta la scuola cattolica "St.Peter's", e poi la "Lady Mary grammar school"; qui fà la conoscenza con l'allenatore della squadra di rugby della "Lady Mary" che gli propone di allenarsi dopo aver avuto buone referenze dal professore di educazione fisica.


E' il padre a respingere la proposta affermando che ''un Italiano deve giocare solo al calcio''.
Con questo presupposto Giorgio inizia a dari i primi calci al pallone e con profitto sicuramente migliore di quello scolastico. Molto presto il ragazzo è inserito sia nella squadra scolastica di calcio che in quella di rugby, malgrado il categorico divieto espresso dal padre.


===Dallo Swansea alla Massese===
===Dallo Swansea alla Massese===


Intanto la famiglia Chinaglia è riuscita a traslocare in una casa più comoda e il padre, dopo anni di sacrifici, abbandonata la fabbrica e divenuto apprezzato chef, apre un ristorante, il "Mario's Bamboo Restaurant", con ottimi profitti economici. Il piccolo Giorgio alterna la scuola al campo di allenamento e la sera dà una mano nel locale facendo il cameriere o lavando i piatti. Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta: segna reti a grappoli e viene notato da un osservatore del [[Cardiff City|Cardiff City]] che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi sul campo della società. Ma il giovane Chinaglia rifiuta di fare il provino ed l'opportunità salta.
Intanto la famiglia Chinaglia riesce a traslocare in una casa più comoda e il padre, dopo anni di sacrifici e abbandonata la fabbrica, diviene un apprezzato chef ed apre un ristorante, il "Mario's Bamboo Restaurant", con ottimi profitti economici. Il piccolo Giorgio alterna la scuola al campo di allenamento e la sera dà una mano nel locale facendo il cameriere o lavando i piatti. Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta: segna reti a grappoli e viene notato da un osservatore del Cardiff City che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi sul campo della società. Ma il giovane Chinaglia rifiuta di fare il provino ed l'opportunità salta. Entra allora in scena la seconda squadra di Cardiff, lo Swansea che lo arruola nelle giovanili e così Giorgio inizia la gavetta di calciatore. Gli inizi non sono facili perché, pur segnando e giocando bene, Chinaglia non riesce ad entrare in prima squadra. La sorte gli viene in aiuto a causa di una decimazione dei titolari, dovuta ad infortuni e squalifiche, e Giorgio viene convocato esordendo in una gara di Football League Cup contro il Rhotheram quando non ha neanche 16 anni. La sua seconda apparizione si registra solo un anno dopo contro il forte Portsmouth, in una gara in cui il giovane non tocca molti palloni, stretto dalla difesa avversaria formata da giocatori esperti e molto forti.


E' il [[1966]] quando il neo presidente dello Swansea, Glen Davis, non credendo in lui gli concede lo svincolo gratuito che, nel calcio inglese, significa sostanzialmente la bocciatura definitiva di un calciatore. Per Chinaglia è un colpo durissimo. Il padre, nel frattempo, trovandosi in vacanza a Massa, era riuscito a trovare un accordo con la locale squadra della Massese che aveva acconsentito ad ingaggiare il giocatore con la promessa che dopo tre anni, se avesse sfondato, sarebbe stato ceduto ad una squadra di [[Serie A]]. La regola prevedeva infatti che ogni giocatore italiano, tesserato all'estero in precedenza, dovesse giocare 3 [[Campionato|campionati]] di [[Serie C]] prima di poter essere tesserato come professionista. L'arrivo alla squadra toscana non è dei più sereni perché Giorgio, non abituato alle severe regole comportamentali delle squadre italiane, abbandona il ritiro lasciando basiti compagni e dirigenza. E' il padre a riportarlo in ritiro ricordandogli i suoi doveri e il rispetto delle regole ed il giocatore, convinto, lentamente si adatta alla nuova vita. L'esordio avviene in una calda giornata di settembre proprio contro la Lazio, [[14 settembre 1966 - Massa, - Massese-Lazio 2-2|in una gara amichevole terminata 2-2]], in cui l'attaccante segna una rete per i toscani addirittura con un colpo di tacco. Il primo anno in terza serie è per Chinaglia un'ottima esperienza maturata con 32 presenze, ma solo 5 reti all'attivo. Nel frattempo arriva anche la chiamata alle armi e il giocatore viene aggregato alla compagnia atleti di Roma alla Cecchignola. Una mattina, mentre è in cella di punizione per essere fuggito dopo il contrappello ed aver avuto uno scontro fisico con un tenente, apprende di essere stato ceduto alla neonata [[Internapoli]] per ben 100 milioni di lire.
Entra allora in scena la seconda squadra di Cardiff, lo [[Swansea FC|Swansea]] che lo arruola nelle giovanili e inizia a fare la gavetta di calciatore. Gli inizi non sono facili perchè, pur segnando e giocando bene, Chinaglia non riesce ad entrare in prima squadra. La sorte gli viene in aiuto a causa di una decimazione dei titolari, dovuta ad infortuni e squalifiche, e Giorgio viene convocato esordiendo in una gara di Football League Cup contro il Rhotheram quando non ha neanche 16 anni. La sua seconda apparizione si registra solo un anno dopo contro il forte Portsmouth, in una gara in cui il giovane non tocca molti palloni, stretto dalla difesa avversaria formata da giocatori esperti e molto forti.


E' il [[1966]] quando il neo presidente dello Swansea, Glen Davis, non credendo in lui gli concede lo svincolo gratuito che, nel calcio inglese, significa sostanzialmente la bocciatura definitiva di un calciatore. Per Chinaglia è un colpo durissimo. Il padre, nel frattempo, trovandosi in vacanza a Massa, era riuscito a trovare un accordo con la locale squadra della [[Massese|Massese AC]] che aveva acconsentito ad ingaggiare il giocatore con la promessa che dopo tre anni, se avesse sfondato, sarebbe stato ceduto ad una squadra di [[Serie A]].
La regola prevedeva infatti che ogni giocatore italiano, tesserato all'estero in precedenza, dovesse giocare 3 campionati di [[Serie C]] prima di poter essere tesserato come professionista.

L'arrivo alla squadra toscana non è dei più sereni perchè Giorgio, non abituato alle severe regole comportamentali delle squadre italiane, abbandona il ritiro lasciando basiti compagni e dirigenza. E' il padre a riportarlo in ritiro ricordandogli i suoi doveri e il rispetto delle regole ed il giocatore, convinto, lentamente si adatterà alla nuova vita. L'esordio avviene in una calda giornata di Agosto proprio contro la Lazio, in una gara amichevole terminata 2-2, in cui l'attaccante segna le due reti per i Toscani. Il primo anno in terza serie è per Chinaglia un'ottima esperienza maturata con 32 presenze, ma solo 5 reti all'attivo.
Nel frattempo era arrivata anche la chiamata alle armi e il giocatore viene aggregato alla compagnia atleti di Roma alla Cecchignola. Una mattina, mentre è in cella di punizione per essere fuggito dopo il contrappello ed aver avuto uno scontro fisico con un tenente, apprende di essere stato ceduto alla neonata [[Internapoli]] per ben 100 milioni di lire.


===L'esperienza all'Internapoli===
===L'esperienza all'Internapoli===


Appena appresa la notizia Chinaglia, che sperava di essere ingaggiato da una squadra di nome, va su tutte le furie, ma poi capisce ed accetta il trasferimento allettato anche da un ingaggio superiore e da dei bonus per ogni punto e rete segnata. Nella nuova squadra incontrerà un altro giocatore di origini inglesi, [[Wilson Giuseppe|Wilson]] con cui legherà subito. Anche a Napoli gli inizi non sono facili, poi Chinaglia riesce a sbloccarsi, chiudendo la stagione [[1967/68]] con 10 reti, meritandosi la convocazione nella Nazionale di serie C, dove colleziona 2 presenze. A questo punto mancava una sola stagione per finire il "purgatorio" a cui la Lega costringeva prima di compiere il grande salto, e quindi Chinaglia si prepara al meglio desideroso di mettersi in vetrina per gli osservatori delle grandi squadre di [[Serie A]].
Appena appresa la notizia Chinaglia, che sperava di essere ingaggiato da una squadra di nome, va su tutte le furie, ma poi capisce ed accetta il trasferimento allettato anche da un ingaggio superiore e da bonus per ogni punto e rete segnata. Nella nuova squadra incontrerà un altro giocatore di origini inglesi, [[Wilson Giuseppe|Giuseppe Wilson]] con cui legherà subito. Anche a Napoli gli inizi non sono facili, poi Chinaglia riesce a sbloccarsi, chiudendo la stagione [[1967/68]] con 10 reti, meritandosi la convocazione nella Nazionale di serie C, dove colleziona 2 presenze. A questo punto manca una sola stagione per finire il "purgatorio" a cui la Lega costringeva i calciatori tesserati all'estero prima di compiere il grande salto, e quindi Chinaglia si prepara al meglio desideroso di mettersi in vetrina per gli osservatori delle grandi squadre di [[Serie A]]. Fra gli osservatori che lo avevano seguito con più assiduità c'è [[Galli Carlo|Carlo Galli]], Direttore Generale della Lazio, che scrive continue note benevole su questo ragazzo a [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]], allenatore dei biancocelesti. Ad aprile parte da Roma l'offerta di 200 milioni per Chinaglia e [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e la società partenopea accetta senza esitazioni. Per il giocatore e il suo compagno si aprono improvvisamente le porte della [[Serie A|massima serie]]. L'[[Internapoli]] intanto si piazza al terzo posto dopo un [[Campionato|campionato]] estenuante e Chinaglia è protagonista con 14 reti che gli valgono altre 2 partite nella Nazionale di serie C.

Giorgio si aggiudica al termine della stagione [[1969]] il Premio come ''Calciatore esemplare'' per la serie C, assegnato dal quotidiano Stadio al calciatore distintosi per qualità atletiche, tecniche, morali. Per il giovane attaccante, già felice per il trasferimento, arriva anche l'amore in quanto conosce una ragazza italo-americana sul lungomare di Napoli: Connie Eruzione, figlia di un ufficiale della Nato. Fra i due scoppia una simpatia sempre più crescente che, in breve, sfocia in in un amore intenso.


Fra gli osservatori che lo avevano seguito con più assidiutà c'è [[Galli Carlo|Carlo Galli]], Direttore Generale della Lazio, che scrive continue note benevole su questo ragazzo a [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]], allenatore dei biancocelesti. Ad Aprile parte da Roma l'offerta di 200 milioni per Chinaglia e [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e la società partenopea accetta senza esitazioni. Per il giocatore e il suo compagno si aprono improvvisamente le porte della [[Serie A|massima serie]]. L'[[Internapoli]] intanto si piazzava al terzo posto dopo un [[Campionato|campionato]] estenuante e Chinaglia fu protagonista con 14 reti, che gli valgono altre 2 partite nella Nazionale di serie C. Per il giovane attaccante, già felice per il trasferimento, arriva anche l'amore in quanto aveva conosciuto una ragazza italo-americana sul lungomare di Napoli, figlia di un ufficiale Nato: Conny Eruzione. Fra i due era scoppiata una simpatia sempre più crescente, sfociata in breve in un amore intenso.


===L'arrivo alla Lazio===
===L'arrivo alla Lazio===


La scelta della Lazio è assolutamente gradita a Chinaglia in quanto rappresenta l'ingresso nella [[Serie A]] e anche per la vicinanza di Roma a Napoli, città che può raggiungere facilmente per andare a trovare la sua fidanzata. L'impatto con l'allenatore biancoceleste [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] è abbastanza felice, in quanto il mister crede in lui ma intende farlo crescere tatticamente e disciplinarlo maggiormente.
La scelta della Lazio è assolutamente gradita a Chinaglia in quanto rappresenta l'ingresso nella [[Serie A]] e anche per la vicinanza di Roma a Napoli, città che può raggiungere facilmente per andare a trovare la sua fidanzata. L'impatto con l'allenatore biancoceleste [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]] è abbastanza felice in quanto il tecnico crede in lui ma intende farlo crescere tatticamente e disciplinarlo maggiormente. La stoffa del grande attaccante si vede subito e in molti si stupiscono del suo temperamento in campo dove lotta su ogni palla e cerca la via della rete da ogni posizione. L'esordio in [[Campionato]] avviene alla seconda giornata, nella [[Domenica 21 settembre 1969 - Bologna, stadio comunale - Bologna-Lazio 1-0|trasferta persa a Bologna per 1-0]], quando all'inizio della ripresa rileva [[Mazzola (II) Ferruccio|Ferruccio Mazzola]]. Ma è la domenica successiva, davanti al proprio pubblico, che il giovane attaccante gioca la sua prima [[Domenica 28 settembre 1969 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 1-0|gara da titolare]], con il numero 10 sulle spalle, contro il [[Milan AC|Milan]]. Ed è un esordio travolgente, perché al 62' riesce a segnare la sua prima rete in [[Serie A]] e per giunta è il gol che fissa il risultato finale. Praticamente diventa titolare inamovibile dell'attacco biancoceleste e il [[19 ottobre]] [[1969]] nella [[Domenica 19 ottobre 1969 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 5-1|gara vinta clamorosamente]] contro la [[Fiorentina Ac|Fiorentina]], [[Campione d'Italia|campione d'Italia]] uscente per 5-1, segna la sua prima doppietta in [[Campionato|campionato]] e manda i tifosi in estasi.
La stoffa del grande attaccante si vede subito e in molti si stupiscono del suo temperamento in campo dove lotta su ogni palla e cerca la via della rete da ogni posizione. L'esordio in [[Campionato]] avviene alla seconda giornata, nella [[Domenica, 21 settembre 1969 - Bologna, - Bologna-Lazio 1-0|trasferta persa a Bologna per 1-0]], quando all'inizio della ripresa rileva [[Mazzola (II) Ferruccio|Ferruccio Mazzola]].


La partenza bruciante della Lazio comporta una flessione atletica a metà stagione e anche Chinaglia ne risente ma, alla fine del torneo, il suo "score" è di 28 presenze e 12 reti. Per un esordiente è un ottimo biglietto da visita, tant'è che viene convocato nella nazionale Under 23 dove gioca una partita valevole per la Coppa Latina ed il C.T. della Nazionale [[Valcareggi Ferruccio|Ferruccio Valcareggi]] lo seleziona fra i 40 giocatori che possono aspirare ad andare a giocare i [[IX^ Coppa del Mondo - Messico 1970|Mondiali del Messico]]. Purtroppo il giocatore non viene selezionato fra i 22, ma si consola sposando la sua fidanzata Connie.
Ma è la domenica successiva, davanti al proprio pubblico che il giovane attaccante gioca la sua prima [[Domenica, 28 settembre 1969 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 1-0|gara da titolare]], con il numero 10 sulle spalle, contro il [[Milan AC|Milan]]. Ed è un esordio travolgente, perchè al 62', riesce a segnare la sua prima rete in [[Serie A]] e per giunta è il gol che fissa il risultato di 1-0 per i biancazzurri. Praticamente diventa titolare inamovibile dell'attacco biancoceleste e il [[19 ottobre]] [[1969]] nella [[Domenica, 19 ottobre 1969 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 5-1|gara vinta clamorosamente]] contro la [[Fiorentina Ac|Fiorentina]], campione d'Italia uscente per 5-1, segna la sua prima doppietta in [[Campionato|campionato]] e manda i tifosi in estasi.


La partenza bruciante della Lazio comporta una flessione atletica a metà stagione e anche Chinaglia ne risente ma, alla fine del torneo, il suo "score" è di 28 presenze e 12 reti. Per un esordiente è un ottimo biglietto da visita, tant'è che viene convocato nella nazionale Under 23, dove gioca una partita valevole per la Coppa Latina ed il C.T. della Nazionale [[Valcareggi Ferruccio|Ferruccio Valcareggi]] lo seleziona fra i 40 giocatori che possono aspirare ad andare a giocare i [[IX^ Coppa del Mondo - Messico 1970|Mondiali del Messico]].
Purtroppo il giocatore non viene selezionato fra i 22, ma si consola sposando la sua fidanzata Conny.


===Lorenzo e la retrocessione in serie B===
===Lorenzo e la retrocessione in serie B===


L'esplosione di Chinaglia nel panorama del calcio italiano si deve in gran parte al fiuto di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] nel lanciare il giocatore e questo l'attaccante lo apprezza ripagando l'allenatore con una grande stima. La stagione [[1970/71]], che doveva essere quella della definitiva consacrazione, parte male e la squadra si trova a combattere subito per non retrocedere. Viene convocato nella Lega Nazionale, dove disputa una partita. In [[Campionato]] Chinaglia lotta come un leone ma la squadra non gira e alla fine arriva penultima con l'inevitabile retrocessione in [[Serie B]] e soprattutto con l'esonero, peraltro già più volte preannunciato durante la stagione e poi sempre ritirato per le pressioni della tifoseria, di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]].
L'esplosione di Chinaglia nel panorama del calcio italiano si deve in gran parte al fiuto di [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]] nel lanciare il giocatore e questo l'attaccante lo apprezza ripagando l'allenatore con una grande stima. La stagione [[1970/71]], che doveva essere quella della definitiva consacrazione, parte tuttavia male e la squadra si trova a combattere subito per non retrocedere. Viene convocato nella Lega Nazionale dove disputa una partita. In [[Campionato]] Chinaglia lotta come un leone ma la squadra non gira e alla fine arriva penultima con l'inevitabile retrocessione in [[Serie B]] e soprattutto con l'esonero, peraltro già più volte preannunciato durante la stagione e poi sempre ritirato per le pressioni della tifoseria, di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]].

Per il giovane attaccante è un duro colpo tanto da arrivare a chiedere alla società di essere ceduto ma si ritrova deferito e multato dalla Lega, dove il neo Direttore Sportivo [[Sbardella Antonio|Antonio Sbardella]] lo ha deferito per le dichiarazione rese alla stampa. Non si sente di giocare nel [[Serie B|campionato cadetto]] ma soprattutto sente la mancanza di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], sostituito nel frattempo dal giovane allenatore [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]]. Intanto [[Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea, stadio Saint Jacob - Basilea-Lazio 1-3|incombe la finale]] della [[Coppa delle Alpi]] e i giocatori raggiungono la Svizzera per giocare le partite conclusive di questo torneo, mentre i giornali sportivi parlano di un'offerta della [[Juventus FC|Juventus]], del [[Torino AC|Torino]] e del [[Milan AC|Milan]] per l'attaccante biancoceleste che sembra sul punto di essere ceduto per ricostruire, col ricavato, una squadra capace di ritentare subito la promozione nella [[Serie A|massima serie]].


Per il giovane attaccante è un duro colpo tanto da arrivare a chiedere alla società di essere ceduto ma si ritrova deferito e multato dalla Lega, dove il neo Direttore Sportivo [[Sbardella Antonio|Antonio Sbardella]] lo ha deferito per le dichiarazione rese alla stampa. Non si sente di giocare nel [[Serie B|campionato cadetto]] ma soprattutto sente la mancanza di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], sostituito nel frattempo dal giovane allenatore [[Maestrelli Tommaso|TommasoMaestrelli]]. Intanto incombe la [[Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea-Lazio 1-3|finale]] della [[Coppa delle Alpi]] e i giocatori raggiungono la Svizzera per giocare le partite conclusive di questo torneo, mentre i giornali sportivi parlano di un'offerta della [[Juventus FC|Juventus]], del [[Torino AC|Torino]] e del [[Milan AC|Milan]] per l'attaccante biancoceleste che sembra sul punto di essere ceduto per ricostruire, col ricavato, una squadra capace di ritentare subito la promozione nella [[Serie A|massima serie]].


===L'incontro con Maestrelli, la serie A, la Nazionale===
===L'incontro con Maestrelli, la serie A, la Nazionale===
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Una sera di giugno a Chinaglia si presenta [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che, con modi affabili, gli illustra tutto di un fiato il suo progetto per riportare la Lazio nell'olimpo del calcio e gli confessa che di quel progetto l'attaccante sarebbe stato il cardine principale. Chinaglia non replica, non ne ha il tempo, ma è molto colpito dal modo di fare del nuovo allenatore biancoceleste. Durante la fase finale della [[Coppa delle Alpi]], Chinaglia è afflitto da una forte influenza e da mal di gola. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] lo sprona e, spremendogli del succo di limone in gola, lo convince a scendere in campo e Giorgio segnerà una tripletta in 45 minuti.
Una sera di giugno a Chinaglia si presenta [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che, con modi affabili, gli illustra tutto di un fiato il suo progetto per riportare la Lazio nell'olimpo del calcio e gli confessa che di quel progetto l'attaccante sarebbe stato il cardine principale. Chinaglia non replica, non ne ha il tempo, ma è molto colpito dal modo di fare del nuovo allenatore biancoceleste. Durante la fase finale della [[Coppa delle Alpi]], Chinaglia è afflitto da una forte influenza e da mal di gola. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] lo sprona e, spremendogli del succo di limone in gola, lo convince a scendere in campo e Giorgio segnerà una tripletta in 45 minuti.


La Lazio [[Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea-Lazio 1-3|vince il torneo]] mentre [[Lenzini Umberto|Lenzini]] rifiuta tutte le offerte per l'attaccante che si prepara a giocare la terza stagione in maglia biancazzurra, la prima in seconda divisione. Chinaglia è felice di essere rimasto, perchè i metodi di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] lo entusiasmano e soprattutto apprezza la sua umanità nel trattare con la squadra. In [[Coppa Italia]] Chinaglia e compagni [[Domenica, 29 agosto 1971 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0|battono]] la [[Roma AS|Roma]] 1-0 e passano il turno.
La Lazio [[Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea, stadio Saint Jacob - Basilea-Lazio 1-3|vince il torneo]] mentre [[Lenzini Umberto|Lenzini]] rifiuta tutte le offerte per l'attaccante che si prepara a giocare la terza stagione in maglia biancazzurra, la prima in seconda divisione. Chinaglia è felice di essere rimasto perché i metodi di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] lo entusiasmano e soprattutto apprezza la sua umanità nel trattare con la squadra. In [[Coppa Italia]] Chinaglia e compagni [[Domenica 29 agosto 1971 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0|battono]] la [[Roma AS|Roma]] 1-0 e passano il turno. Il [[Campionato]] [[Serie B|cadetto]] si rivela duro e [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è alle prese con soventi contestazioni capitanate da tifosi nostalgici di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] costituitisi in un gruppo chiamato "Coscienza della Lazio". Chinaglia, giocatore dalla correttezza cristallina, conosce anche la prima espulsione, a Reggio Emilia, in una [[Domenica 28 novembre 1971 - Reggio Emilia, stadio Mirabello - Reggiana-Lazio 1-0|gara persa 1-0]] ma non ne ha colpa in quanto l'arbitro è ingannato da una sceneggiata del portiere Boranga. Comunque il centrattacco laziale segna molte reti e scende in campo anche con otto punti di sutura a una tibia per dimostrare il suo attaccamento alla maglia. Viene convocato nella Lega Nazionale di [[Serie B]] Under 25, dove disputa una partita.


La Lazio riesce infine a centrare il secondo posto e la promozione in [[Serie A]] e per Giorgio (vincitore del premio Chevron ''Sportsman dell'anno'' per la [[serie B]]), inaspettatamente, arriva anche la convocazione della Nazionale in tournée nei Balcani. Chinaglia raggiunge la Nazionale la sera della matematica promozione in [[Serie A]] e il [[21 giugno]] [[1972]] [[Mercoledì 21 giugno 1972 - Sofia, Stadion V. Levski, Bulgaria-Italia 1-1|esordisce segnando la rete]] del definitivo pareggio contro la Bulgaria. Per un giocatore di [[Serie B]] è un record esordire e segnare in maglia azzurra. Naturalmente si scatenano di nuovo le grandi squadre per ingaggiarlo e arrivano ad offrire quasi un miliardo di lire, cifra stratosferica per l'epoca, ma ormai Chinaglia ha nella pelle questa squadra e questa maglia ed il Presidente [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]] rispedisce al mittente tutte le offerte.
Il [[Campionato]] cadetto si rivela duro e Maestrelli è alle prese con soventi contestazioni capitanate da tifosi nostalgici di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] costituitisi in un gruppo chiamato "Coscienza della Lazio".
Chinaglia, giocatore dalla correttezza cristallina, conosce anche la prima espulsione, a Reggio Emilia, in una [[Domenica, 28 novembre 1971 - Reggio Emilia, stadio Mirabello - Reggiana-Lazio 1-0|gara persa 1-0]] ma non ne ha colpa in quanto l'arbitro è ingannato da una sceneggiata del portiere Boranga. Comunque il centrattacco laziale segna molte reti e scende in campo anche con otto punti di sutura a una tibia per dimostrare il suo attaccamento alla maglia. Viene convocato nella Lega Nazionale di [[Serie B]] Under 25, dove disputa una partita.


La Lazio riesce infine a centrare il secondo posto e la promozione e per Giorgio, inaspettatamente, arriva anche la convocazione della Nazionale in Tournèe nei Balcani. Chinaglia raggiunge la Nazionale la sera della matematica promozione in [[Serie A]] e il [[21 giugno]] [[1972]] [[Mercoledi 21 Giugno 1972, Sofia, Stadion V. Levski, Bulgaria-Italia 1-1|esordisce segnando la rete]] del definito pareggio contro la Bulgaria. Per un giocatore di [[Serie B]] è un record esordire e segnare in maglia azzurra. Naturalmente si scatenano di nuovo le grandi squadre per ingaggiarlo e arrivano ad offrire quasi un miliardo di lire, cifra stratosferica per l'epoca, ma ormai Chinaglia ha nella pelle questa squadra e questa maglia e [[Lenzini Umberto|Lenzini]] rispedisce al mittente tutte le offerte.


===La beffa di Napoli e il viaggio premio negli U.S.A.===
===La beffa di Napoli e il viaggio premio negli U.S.A.===


Tornato di nuovo a giocare nella [[Serie A|massima serie]], Chinaglia si appresta a vivere una stagione tranquilla. La Società, dopo notevoli sforzi in campagna acquisti, chiede una salvezza tranquilla, obiettivo che sembra alla portata dei biancazzurri. Ma il pre-campionato e sopratutto la [[Coppa Italia]] non portano segnali positivi. La squadra non decolla e gioca male, [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è nell'occhio del ciclone, ma con l'inizio del [[Campionato]] tutto si trasforma e i biancazzurri iniziano a macinare bel gioco e a conseguire ottimi risultati fino ad arrivare a comandare la classifica fra la sorpresa di tutto il panorama calcistico.
Tornato di nuovo a giocare nella [[Serie A|massima serie]], Chinaglia si appresta a vivere una stagione tranquilla. La Società, dopo notevoli sforzi in campagna acquisti, chiede una salvezza tranquilla, obiettivo che sembra alla portata dei biancazzurri. Ma il pre- [[campionato]] e sopratutto la [[Coppa Italia]] non portano segnali positivi. La squadra non decolla e gioca male, [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è nell'occhio del ciclone, ma con l'inizio del torneo tutto si trasforma e i biancazzurri iniziano a macinare bel gioco e a conseguire ottimi risultati fino ad arrivare a comandare la classifica fra la sorpresa di tutto il panorama calcistico. Ormai Giorgio fa parte del clan azzurro in pianta stabile, giornali e rotocalchi lo mettono in copertina e lo cercano per intervistarlo. Negli spogliatoi Chinaglia è ormai il leader incontrastato, anche se la squadra è divisa in clan: da una parte lui e [[Wilson Giuseppe|Pino Wilson]], dall'altra [[Martini Luigi|Luigi Martini]]. Volano botte ed insulti a [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor Di Quinto]] ma, quando scendono in campo, i giocatori sono tutti amici pronti a sostenersi: [[Domenica 21 gennaio 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 3-0|nella gara]] Lazio-[[Napoli SSC|Napoli]] del [[21 gennaio]] [[1973]], quando sia in campo che negli spogliatoi scoppia il putiferio fra Rimbano e Vavassori da una parte e Chinaglia e [[Wilson Giuseppe|Wilson]] dall'altra con scambi reciproci di schiaffi e calci, tutti i biancazzurri si pongono a difesa dei loro compagni nonostante i due napoletani giurino di vendicarsi nella partita di ritorno.
Ormai Giorgio fa parte del clan azzurro in pianta stabile, giornali e rotocalchi lo mettono in copertina e lo cercano per intervistarlo.


Intanto il [[Campionato]] nonostante una lieve flessione dei biancocelesti, continua e la Lazio è addirittura in lotta per lo [[Scudetto]]. Il Sabato Santo del [[1973]], nel [[Sabato 21 aprile 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 2-1|big match]] contro il [[Milan AC|Milan]], ''Long John'' (questo l'appellativo datogli dai tifosi) spezza addirittura due falangi al portiere rossonero Belli con una potente punizione, mandandolo in ospedale mentre lui esulta per la rete del raddoppio appena segnata. Ma il sogno tricolore di Chinaglia e compagni si spegne all'89' minuto dell'[[Domenica 20 maggio 1973 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-0|ultima giornata]] quando, a Napoli, in un clima rovente, la Lazio subisce la rete della sconfitta, e la [[Juventus FC|Juventus]] vince uno [[Scudetto]] dai torbidi contorni di cui si parlerà per molti anni a venire. E' una delusione cocente che solo in parte viene mitigata dalla tournée negli U.S.A. dove si giocano alcune amichevoli tra cui una con il Santos di Pelé. I calciatori sono accompagnati dalle mogli e passeggiare per le strade di New York, riaccende in Connie la nostalgia degli States e la voglia di tornarci a vivere. Anche ''Long John'' è affascinato dalla megalopoli ma al momento pensa solo a vendicare il terzo posto della stagione passata e non avrà pace finché non ci riuscirà.
Negli spogliatoi Chinaglia è ormai il leader incontrastato, anche se la squadra è divisa in clan: da una parte lui e [[Wilson Giuseppe|Wilson]], dall'altra [[Martini Luigi|Martini]]. Volano botte ed insulti a [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor Di Quinto]] ma, quando scendono in campo, i gicoatori sono tutti amici pronti a sostenersi: in un [[Domenica 21 gennaio 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 3-0|Lazio-Napoli]] del [[21 gennaio]] [[1973]], quando sia in campo che negli spogliatoi scoppia il putiferio fra Rimbano e Vavassori da una parte e Chinaglia e [[Wilson Giuseppe|Wilson]] dall'altra con scambi reciproci di schiaffi e calci, tutti i biancazzurri si pongono a difesa dei loro compagni nonostante i due napoletani giurino di vendicarsi nella partita di ritorno. Intanto il [[Campionato]] nonostante una lieve flessione laziale, continua e la Lazio è addirittura in lotta per lo [[Scudetto]].


Il Sabato Santo del [[1973]], nel [[Sabato 21 aprile 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 2-1|big match]] contro il [[Milan AC|Milan]], [[Long John]] (questo l'appellativo datogli dai tifosi) spezza addirittura due falangi al portiere rossonero Belli con una potente punizione, mandandolo in ospedale mentre lui esulta per la rete del raddoppio appena segnata. Ma il sogno tricolore di Chinaglia e compagni si spegne all'89' minuto dell'[[Domenica 20 maggio 1973 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-0|ultima giornata]] quando, a Napoli, in un clima rovente, la Lazio subisce la rete della sconfitta, e la [[Juventus FC|Juventus]] vince uno [[Scudetto]] dai torbidi contorni di cui si parlerà per molti anni a venire. E' una delusione cocente che solo in parte viene mitigata dalla tournèe negli U.S.A. dove si giocano alcune amichevoli tra cui una con il Santos di Pelè.

I giocatori sono accompagnati dalle mogli e passeggiare per le strade di New York, riaccende in Conny la nostalgia degli States e la voglia di tornarci a vivere. Anche [[Long John]] è affascinato dalla megalopoli ma al momento pensa solo a vendicare il terzo posto della stagione passata e non avrà pace finchè non ci riuscirà.

[[Image:Chinaglia6.jpg|thumb|left|150px|Il rigore scudetto al Foggia]]


===Lo scudetto conquistato a suon di rabbia e reti===
===Lo scudetto conquistato a suon di rabbia e reti===


Il campionato [[1973/74]] inizia nel migliore dei modi per la Lazio con due vittorie nelle prime due giornate. Il desiderio di rivincita è tanto ma non è facile mantenere il passo delle squadre più titolate. Chinaglia segna e segnare e ha un nuovo compagno di reparto: un ragazzo del vivaio che si chiama [[D'Amico Vincenzo|Vincenzo D'Amico]] e che in campo è una furia. E' di Chinaglia [[Domenica 9 dicembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-1|il goal vincente]] nel [[Derby]] d'andata. E ancora sue sono le reti vincenti al Napoli e al Cagliari intervallate da un rigore fallito con la Fiorentina. Chinaglia sembra possedere la forza per guidare da solo tutto il gruppo biancoceleste.
Il campionato [[1973/74]] inizia nel migliore dei modi per la Lazio con due vittorie nelle prime due giornate. Il desiderio di rivincita è tanto ma non è facile mantenere il passo delle squadre più titolate. Chinaglia segna e fa segnare e ha un nuovo compagno di reparto: un ragazzo del vivaio che si chiama [[D'Amico Vincenzo|Vincenzo D'Amico]] e che in campo è una furia.


E' di Chinaglia il [[Domenica 9 dicembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-1|goal vincente]] nel [[Derby]] d'andata e ancora sue le reti decisive all'[[Inter]] ([[Domenica 25 novembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 1-1|1-1]]), a [[Cagliari]] ([[Domenica 2 dicembre 1973 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 0-1|0-1]]) e al [[Napoli]] ([[Domenica 16 dicembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 1-0|1-0]]). Un poker di reti in quattro giornate a riscattare [[Domenica 4 novembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 0-0|il rigore fallito]] con la [[Fiorentina Ac|Fiorentina]] qualche settimana prima.
In allenamento non vuole mai perdere e le partitelle vengono prolungate, con i fari delle macchine accesi, fino a che la sua squadra non passa in vantaggio. E [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], complice, cerca sempre di accontentarlo perchè ne conosce il carattere. A Natale la Lazio è prima in classifica e viaggia verso il titolo.
E Giorgio è una furia nel Febbraio [[1974]] contro la [[Juventus FC|Juventus]]quando [[Domenica 17 febbraio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 3-1|segna una doppietta]] e trascina i biancazzurri alla vittoria in una gara epica. Ma è anche capace di prendere a ceffoni [[Maraschi Mario|Maraschi]] reo, da ex, di aver [[Domenica 10 febbraio 1974 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 1-0|segnato la rete della sconfitta]] a Genova contro la [[Sampdoria]] o a calci nel sedere [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]] reo di averlo sbeffeggiato.


Chinaglia sembra possedere la forza per guidare da solo tutto il gruppo biancoceleste. In allenamento non vuole mai perdere e le partitelle vengono prolungate, con i fari delle macchine accesi, fino a che la sua squadra non passa in vantaggio. E [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], complice, cerca sempre di accontentarlo perché ne conosce il carattere. A Natale la Lazio è così prima in classifica e viaggia verso il titolo.
E' guascone, trascinatore, attaccabrighe, come nel [[Derby]] di ritorno quando inizia a punzecchiare la curva giallorossa prima della gara, alzando un piede come se prendesse la mira e alla fine, uscendo dal campo tra i lacrimogeni, lanci di sassi, pezzi di suppellettili, dopo che in campo aveva fomentato il pubblico esultando alla sua maniera sotto la curva sud [[Domenica 31 marzo 1974 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 1-2|dopo un goal]]. Per alcune settimane, deve rifugiarsi in casa di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] per sfuggire alla furia dei tifosi giallorossi che lo aspettavano sotto casa.


Giorgio è una furia nel febbraio [[1974]] contro la [[Juventus FC|Juventus]] quando [[Domenica 17 febbraio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 3-1|segna una doppietta]] e trascina i biancazzurri alla vittoria in una gara epica. Ma è anche capace di prendere a ceffoni [[Maraschi Mario|Mario Maraschi]] reo, da ex, di aver [[Domenica 10 febbraio 1974 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 1-0|segnato la rete della sconfitta]] a Genova contro la [[Sampdoria]] o a calci nel sedere [[D'Amico Vincenzo|Vincenzo D'Amico]] reo di averlo sbeffeggiato. E' guascone, trascinatore, attaccabrighe, come nel [[Derby]] di ritorno quando inizia a punzecchiare la curva giallorossa prima della gara, alzando un piede come se prendesse la mira e alla fine, uscendo dal campo tra i lacrimogeni, lanci di sassi, pezzi di suppellettili, dopo che in campo aveva fomentato il pubblico esultando alla sua maniera sotto la curva sud [[Domenica 31 marzo 1974 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 1-2|dopo un goal]]. Per alcune settimane deve addirittura rifugiarsi nell'abitazione di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] per sfuggire alla furia dei tifosi giallorossi che lo aspettavano sotto casa.
La [[Domenica 7 aprile 1974 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 3-3|domenica successiva]] contro il Napoli, gioca, forse, la più bella gara della sua carriera segnando una tripletta con la quale rimonta e annulla per tre volte il vantaggio dei partenopei. Per fermarlo i difensori usano tutti i sistemi leciti ed illeciti ma è imprendibile e alla fine anche il pubblico ostile deve inchinarsi alla sua forza. Contro il [[Verona Hellas|Verona]] impone a tutti i compagni di restare sul campo, senza andare negli spogliatoi per l'intervallo, in attesa degli avversari perchè la Lazio è in svantaggio per 1-2.


Nel secondo tempo la Lazio [[Domenica 14 aprile 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- H. Verona 4-2|vincerà 4-2]] e per lui si prospetta anche il titolo di capocannoniere, in una lotta spalla a spalla con l'interista Boninsegna. Chinaglia e compagni si apprestato a coronare il loro sogno il [[12 maggio]] [[1974]] quando, in uno stadio gremito ben oltre il limite della capienza, la Lazio si gioca il tricolore contro il [[Foggia Us|Foggia]].
La [[Domenica 7 aprile 1974 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 3-3|domenica successiva]] contro il [[Napoli SSC|Napoli]], gioca, forse, la più bella gara della sua carriera segnando una tripletta con la quale rimonta e annulla per tre volte il vantaggio dei partenopei. Per fermarlo i difensori usano tutti i sistemi leciti ed illeciti ma è imprendibile e alla fine anche il pubblico ostile deve inchinarsi alla sua forza. Contro il [[Verona]] impone a tutti i compagni di restare sul campo, senza andare negli spogliatoi per l'intervallo, in attesa degli avversari perché la Lazio è in svantaggio per 1-2. Nel secondo tempo la Lazio [[Domenica 14 aprile 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- H. Verona 4-2|vincerà 4-2]] e per lui si prospetta anche il titolo di capocannoniere, in una lotta spalla a spalla con l'interista Boninsegna. Chinaglia e compagni si apprestato a coronare il loro sogno il [[12 maggio]] [[1974]] quando, in uno stadio gremito ben oltre il limite della capienza, la Lazio si gioca il tricolore contro il [[Foggia]]. [[Domenica 12 maggio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Foggia 1-0|La partita]] è nervosa e la squadra sente troppo il risultato, ma al 60' un sacrosanto rigore per un fallo di mano offre all'attaccante laziale la palla del match-point che significherebbe [[Scudetto]]. Chinaglia è emozionato, chiude gli occhi e tira piuttosto male ma segna il goal che vale il [[Scudetto|titolo tricolore]] al portiere foggiano Trentini. Mezz'ora più tardi lui e la Lazio si laureano [[Campione d'Italia|Campioni d'Italia]], dando vita a festeggiamenti senza precedenti che si concludono solo all'alba.

[[Domenica 12 maggio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Foggia 1-0|La partita]] è nervosa e la squadra sente troppo il risultato, ma al 60' un sacrosanto rigore per un fallo di mano, offre all'attaccante laziale la palla del match point che significa [[Scudetto]]. Chinaglia è emozionato, chiude gli occhi e tira piuttosto male ma segna il goal che vale lo [[Scudetto]] al portiere foggiano Trentini. Mezz'ora più tardi lui e la Lazio si laureano Campioni d'Italia, dando vita a festeggiamenti senza precedenti che si concludono solo all'alba.
Sempre nel [[1974]] Giorgio incide un disco dal titolo "I'm football crazy", brano scritto dai fratelli De Angelis e colonna sonora del film "L'arbitro" diretto da Luigi Filippo D'Amico ed interpretato dall'attore siciliano Lando Buzzanca.


[[Image:Chinaglia7.jpg|thumb|left|150px|Il momento della sostituzione ai mondiali]]


===I Mondiali del 1974===
===I Mondiali del 1974===


Chinaglia si laurea anche capocannoniere con 24 reti, record di tutti i tempi per un giocatore biancazzurro e pochi giorni dopo riceve la convocazione per andare in Germania per i [[X Coppa del Mondo - Germania Ovest 1974|Mondiali]]. Il Commissario tecnico [[Valcareggi Ferruccio|Ferruccio Valcareggi]] aveva inserito alcuni giocatori laziali fra i 40 preselezionati: [[Martini Luigi|Martini]], [[Oddi Giancarlo|Oddi]], [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]], [[Pulici Felice|Pulici]], [[Wilson Giuseppe|Wilson]] oltre lo stesso Chinaglia. [[Martini Luigi|Martini]] si era gravemente infortunato ad una spalla il giorno dello [[Scudetto]] e quindi era fuorigioco, ma si sperava nella convocazione degli altri.
Chinaglia si laurea anche capocannoniere con 24 reti, record di tutti i tempi per un giocatore biancoceleste e si aggiudica il premio Chevron ''Sportsman dell'anno'' stavolta per la [[serie A]] e pochi giorni dopo riceve la convocazione per andare in Germania per i [[X Coppa del Mondo - Germania Ovest 1974|Mondiali tedeschi]]. Il Commissario tecnico [[Valcareggi Ferruccio|Ferruccio Valcareggi]] aveva inserito alcuni giocatori laziali fra i 40 preselezionati: [[Martini Luigi|Luigi Martini]], [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]], [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]], [[Pulici Felice|Felice Pulici]], [[Wilson Giuseppe|Giuseppe Wilson]] oltre lo stesso Chinaglia. [[Martini Luigi|Martini]] si era tuttavia gravemente infortunato ad una spalla il giorno dello [[Scudetto]] e quindi era fuorigioco, ma si sperava nella convocazione degli altri.


Invece sono solo in due, oltre Chinaglia, ad essere convocati: [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]] e [[Wilson Giuseppe|Wilson]]. Chinaglia non crede ai suoi occhi: ''"Non capisco come la Lazio, Campione d'Italia, possa essere rappresentata da soli 3 giocatori....pazzesco"'', tuona alla stampa da dove gli fanno eco le dichiarazioni, non proprio positive di [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]], [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e del napoletano Juliano, che accusa apertamente il C.T. azzurro di non considerare i giocatori delle squadre meridionali. Quello della Nazionale non era uno spogliatoio unito ma Chinaglia non si lascia intimorire ed ogni occasione è buona per far conoscere il proprio pensiero. In questo clima si arriva a giocare la prima gara contro l'Haiti, squadra che non avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo.
Invece sono solo in due, oltre Chinaglia, ad essere convocati: [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]] e [[Wilson Giuseppe|Wilson]]. Chinaglia non crede ai suoi occhi: ''"Non capisco come la Lazio, [[Campione d'Italia]], possa essere rappresentata da soli 3 giocatori.... pazzesco"'', tuona alla stampa da dove gli fanno eco le dichiarazioni, non proprio positive di [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]], [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e del napoletano Juliano, che accusa apertamente il C.T. azzurro di non considerare i giocatori delle squadre meridionali. Quello della Nazionale non era uno spogliatoio unito ma Chinaglia non si lascia intimorire ed ogni occasione è buona per far conoscere il proprio pensiero. In questo clima si arriva a giocare la prima gara contro l'Haiti, squadra che non avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo.


Chinaglia è in campo dal primo minuto ma i palloni buoni non arrivano, i centrocampisti non appoggiano per gli avanti e lui si perde nella mediocrità generale. A inizio della ripresa un contropiede di Sanon porta incredibilmente in vantaggio gli Antillani: lo spettro della Corea aleggia su Monaco. Fortunatamente arriva sia il pareggio che poi il vantaggio italiano nel giro di 18 minuti. Haiti ha un evidente calo fisico, ma al 69' [[Valcareggi Ferruccio|Valcareggi]] richiama Chinaglia in panchina per sostituirlo con Anastasi. Le telecamere inquadrano [[Long John]] visibilmente contrariato che esce dal campo. Poco prima di arrivare sulla pista di atletica senza guardare in faccia il C.T., con la mano fa come il segno di scacciarlo e poi parte un ''Vaff......'' in diretta mondiale.
Chinaglia è in campo dal primo minuto ma i palloni buoni non arrivano, i centrocampisti non appoggiano per gli attaccanti e lui si perde nella mediocrità generale. A inizio della ripresa un contropiede di Sanon porta incredibilmente in vantaggio gli Antillani: lo spettro della Corea aleggia su Monaco. Fortunatamente arriva sia il pareggio che il vantaggio italiano nel giro di 18 minuti. Haiti ha un evidente calo fisico, ma al 69' [[Valcareggi Ferruccio|Valcareggi]] richiama Chinaglia in panchina per sostituirlo con Anastasi. Le telecamere inquadrano "Long John" visibilmente contrariato che esce dal campo. Poco prima di arrivare sulla pista di atletica senza guardare in faccia il C.T., con la mano fa come il segno di scacciarlo e poi parte un ''Vaff......'' in diretta mondiale.


Negli spogliatoi rompe in terra tutte le bottiglie che trova e ci vogliono molte persone per calmare la sua rabbia. Ormai il fatto è di dominio pubblico. I giornali, all'indomani, escono con titoli di fuoco contro di lui. Allodi e Carraro vogliono cacciarlo via già la sera stessa dandogli del disadattato e Giorgio afferma di essere ben contento di andarsene ma infine il buon senso prevale. Arriva il tecnico biancoceleste [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] in aerotaxi da Roma per convincerlo a ragionare e, come al solito, il saggio allenatore ci riesce. Chinaglia si scusa in una conferenza stampa messa su in fretta e furia dall'entourage della Nazionale, ma niente potrà essere di nuovo come prima. Chinaglia viene escluso nella gara pareggiata con l'Argentina ma, a sorpresa, rientra in quella con la Polonia che vedrà l'Italia perdere 2-1 ed uscire dal Mondiale. E' facile dare al giocatore la colpa dell'eliminazione, ma la verità è che quella Nazionale era ormai sfinita, con troppi giocatori anziani e demotivati che lasceranno presto la squadra. Infatti alla guida del team azzurro nel frattempo viene chiamata una vecchia conoscenza della storia laziale: [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]].
Negli spogliatoi rompe in terra tutte le bottiglie che trova e ci vogliono molte persone per calmare la sua rabbia. Ormai il fatto è di dominio pubblico. I giornali, all'indomani, escono con titoli di fuoco contro di lui.
Allodi e Carraro vogliono cacciarlo via già la sera stessa dandogli del disadattato e Giorgio afferma di essere ben contento di andarsene ma infine il buon senso prevale. Fanno arrivare [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] in aereotaxi da Roma per convincerlo a ragionare e, come al solito, il saggio allenatore ci riesce. Chinaglia si scusa in una conferenza stampa messa su in fretta e furia dall'entourage della Nazionale, ma niente potrà essere di nuovo come prima. Chinaglia viene escluso nella gara pareggiata con l'Argentina ma a sorpresa rientra in quella con la Polonia che vedrà l'Italia perdere 2-1 ed uscire dal Mondiale.


► [[La polemica fra Chinaglia e Valcareggi durante i mondiali di Germania]]
E' facile dare al giocatore la colpa dell'eliminazione, ma la verità è che quella Nazionale era ormai sfinita, con troppi giocatori anziani e demotivati che lasceranno presto la squadra. Infatti alla guida del team azzurro nel frattempo viene chiamata una vecchia conoscenza della storia laziale: [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]].


[[Image:Chinaglia8.jpg|thumb|left|150px|Con lo Scudetto sul petto]]


===Fischi negli stadi===
===Fischi negli stadi===


Rientrato in Italia, Chinaglia si rifugia in famiglia lontano da tutto e da tutti. Lo si rivede solo il giorno dell'inizio del ritiro a [[Pievepelago]]. La Lazio deve difendere il tricolore e le premesse per bissare il successo della stagione appena trascorsa ci sono tutte. Una squalifica inflitta alla Lazio in [[Coppa dei Campioni]] permette alla squadra di concentrarsi solo sul [[Campionato]] che parte, per altro, con ottimi risultati, ma per Chinaglia ogni trasferta è una salva di fischi ed insulti da parte dei tifosi avversari che non gli perdonano le vicende del Mondiale. Inoltre pseudotifosi giallorossi minacciano più volte la moglie del giocatore, che ad un certo punto è costretta a trasferirsi a New York per motivi di sicurezza.
Rientrato in Italia, Chinaglia si rifugia in famiglia lontano da tutto e da tutti. Lo si rivede solo il giorno dell'inizio del ritiro a [[Pievepelago]]. La Lazio deve difendere il tricolore e le premesse per bissare il successo della stagione appena trascorsa ci sono tutte. Una squalifica inflitta alla Lazio in [[Champions League|Coppa dei Campioni]] permette alla squadra di concentrarsi solo sul [[Campionato]] che parte, per altro, con ottimi risultati, ma per Chinaglia ogni trasferta è una salva di fischi ed insulti da parte dei tifosi avversari che non gli perdonano le vicende del Mondiale. Inoltre pseudotifosi giallorossi minacciano più volte la moglie del giocatore, che ad un certo punto è costretta a trasferirsi a New York per motivi di sicurezza. Insomma non è una situazione tranquilla e anche la squadra ne risente, tanto che, dopo un'inizio promettente, subisce un calo di rendimento tale da allontanarla progressivamente dalla vetta della classifica. Chinaglia soffre molto questa situazione perché è convinto che l'ostilità dei tifosi avversari sia dovuta ad una montatura della stampa del Nord, indispettita per i suoi continui rifiuti di andare a giocare sia con le formazioni milanesi che con quelle torinesi. Si sente perciò il classico capro espiatorio del fallimento dei Mondiali ma del quale egli non è responsabile ma ne paga le conseguenze su tutti i campi di calcio che calca.
Insomma non è una situazione tranquilla e anche la squadra ne risente, tanto che, dopo un'inizio promettente, subisce un calo di rendimento tale da allontanarla progressivamente dalla vetta della classifica. Chinaglia soffre molto questa situazione perchè è convinto che l'ostilità dei tifosi avversari sia dovuta ad una montatura della stampa del nord, indispettita per i suoi continui rifiuti di andare a giocare sia con le milanesi che con le torinesi. Si sente il classico capro espiatorio del fallimento ai Mondiali ma del quale egli non è responsabile ma di cui ne paga le conseguenze su tutti i campi di calcio che calca.


[[Image:Chinaglia9.jpg|thumb|left|150px|Assieme a Maestrelli malato]]


===La malattia dell'amato amico allenatore===
===La malattia dell'amato amico allenatore===


Nel febbraio [[1975]] Chinaglia è tra i primi a notare che [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] non è più in forma come prima. L'allenatore lo rassicura parlando di uno stato di stress che Chinaglia pensa sia dovuto all'eventuale decisione di lasciare la Lazio per andare ad allenare la Nazionale, come il presidente [[Franchi Artemio|Artemio Franchi]] vorrebbe. Ma la verità è, purtroppo, ben diversa e, dopo una [[Domenica 30 marzo 1975 - Bologna, stadio Comunale - Bologna-Lazio 1-2|trasferta a Bologna]], l'amato allenatore entra in clinica per accertamenti.
Nel febbraio [[1975]] Chinaglia è tra i primi a notare che [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] non è più in forma come prima. L'allenatore lo rassicura parlando di uno stato di stress che Chinaglia pensa sia dovuto all'eventuale decisione di lasciare la Lazio per andare ad allenare la Nazionale, come il presidente [[Franchi Artemio|Artemio Franchi]] vorrebbe. Ma la verità è, purtroppo, ben diversa e, dopo una [[Domenica 30 marzo 1975 - Bologna, stadio Comunale - Bologna-Lazio 1-2|trasferta a Bologna]], l'amato allenatore entra in clinica per accertamenti. Chinaglia si reca ogni giorno nella clinica per sollevarlo di morale e non è per nulla preoccupato perché crede ad un affaticamento nervoso come afferma lo stesso allenatore. [[Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5|Prima della gara]] col [[Torino]], invece arriva la ferale notizia che [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] ha un cancro esteso al fegato con nessuna probabilità di sopravvivenza. Chinaglia lo apprende negli spogliatoi e crolla a piangere. Sia per lui che per la squadra il [[Campionato]] finisce lì, anche se ci sono da onorare le ultime partite. Non passa giorno che Chinaglia con la squadra non vada a confortare l'allenatore in clinica. Non si rassegna all'idea di vedere consumato dal male il tecnico che più di tutti lo ha capito e formato, sia come giocatore che come uomo. A fine stagione Giorgio parte per gli U.S.A. per raggiungere la famiglia, confortato anche da un lieve miglioramento di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].


Chinaglia si reca ogni giorno nella clinica per sollevarlo di morale e non è per nulla preoccupato perchè crede ad un affaticamento nervoso come afferma lo stesso allenatore. Prima della [[Domenica 6 aprile 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-5|gara]] col [[Torino Ac|Torino]], invece arriva la ferale notizia che [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] ha un cancro esteso al fegato con nessuna probabilità di sopravvivenza.
Chinaglia lo apprende negli spogliatoi e crolla a piangere. Sia per lui che per la squadra il [[Campionato]] finisce li, anche se ci sono da onorare le ultime partite. Non passa giorno che Chinaglia con la squadra non vada a confortare l'allenatore in clinica. Non si rassegna all'idea di vedere consumato dal male il tecnico che più di tutti lo ha capito e formato, sia come giocatore che come uomo. A fine stagione Giorgio parte per gli U.S.A. per raggiungere la famiglia, confortato anche da un lieve miglioramento di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].

[[Image:calciomercato1975a.jpg|thumb|left|150px|La diatriba con Lenzini]]


===Le sirene americane===
===Le sirene americane===


La moglie Conny si era trasferita definitivamente nel New Jersey, stufa della vita a Roma, dove anche fare la spesa era diventato difficile per le continue angherie di alcuni tifosi non laziali. Chinaglia aveva accettato l'idea e anche lui meditava di stabilirsi dopo la carriera negli States. Il calcio negli Stati Uniti era a livello dilettantistico ma alcuni club avevano provato ad alzare il tono e l'interesse, allora scarso, per il "Soccer". Tra questi club c'è il [[Cosmos New York]] che ha ingaggiato addirittura [[Pelè]] e sta creando una squadra di vecchie e nuove glorie ancora in grado di giocare divinamente.
La moglie Connie si era trasferita definitivamente nel New Jersey, stufa della vita a Roma, dove anche fare la spesa era diventato difficile per le continue angherie di alcuni tifosi non laziali. Chinaglia aveva accettato l'idea e anche lui meditava di stabilirsi dopo la carriera negli States. Il calcio negli Stati Uniti era a livello dilettantistico ma alcuni club avevano provato ad alzare il tono e l'interesse, allora scarso, per il "Soccer". Tra questi club ci sono i [[Cosmos New York|New York Cosmos]] che hanno ingaggiato addirittura Pelé e stanno creando una squadra di vecchie e nuove glorie ancora in grado di giocare divinamente. Una mattina Chinaglia viene raggiunto da una telefonata di Peppe Pinton, consulente della squadra dell'Hartford, che gli propone di giocare un'amichevole con la maglia di quella squadra contro la selezione polacca. Chinaglia accetta e la Lazio dà l'autorizzazione previa assicurazione contro gli infortuni di ben 2 milioni di dollari. Per Chinaglia giocare quella gara è un successo mediatico. Infatti stampa e Tv si occupano di lui con servizi e trasmissioni inusuali per un calciatore di soccer. Intanto per l'esordio di Pelé nei Cosmos, Chinaglia, desideroso di assistervi, si era rivolto al Presidente della squadra Clive Toye per ottenere un biglietto.

Una mattina Chinaglia viene raggiunto da una telefonata di [[Pinton Beppe|Beppe Pinton]], consulente della squadra dell'[[Hartford|Hartford]], che gli propone di giocare un'amichevole con la maglia di quella squadra contro la selezione polacca. Chinaglia accetta e la Lazio dà l'autorizzazione previa assicurazione contro gli infortuni di ben 2 milioni di dollari. Per Chinaglia giocare quella gara è un successo mediatico. Infatti stampa e Tv si erano occupati di lui con servizi e trasmissioni inusuali per un calciatore di soccer. Intanto per l'esordio di Pelè nei Cosmos, Chinaglia, desideroso di assistervi, si era rivolto al Presidente della squadra Clive Toye per ottenere un biglietto.


Questi lo invitò ad assistere alla partita assieme a lui. Durante la gara i due si parlano e Chinaglia esprime inaspettatamente il desiderio di giocare con i Cosmos, anticipando così il rientro definitivo negli Usa e potendo quindi stare di più con la famiglia di cui sentiva molto la mancanza. Fissato un appuntamento per l'indomani nella sede della Warner Bross, Chinaglia apprende della volontà di Toye di trovare un accordo.
Questi lo invitò ad assistere alla partita assieme a lui. Durante la gara i due si parlano e Chinaglia esprime inaspettatamente il desiderio di giocare con i Cosmos, anticipando così il rientro definitivo negli Usa e potendo quindi stare di più con la famiglia di cui sentiva molto la mancanza. Fissato un appuntamento per l'indomani nella sede della Warner Bros, Chinaglia apprende della volontà di Toye di trovare un accordo. All'indomani i due si recano dal presidente della Warner, Steve Ross, anch'egli entusiasta della faccenda. L'unico ostacolo è rappresentato dalla Lazio e soprattutto da [[Lenzini Umberto|Lenzini]] che va su tutte le furie e nega ogni possibilità di accordo. Chinaglia arriverà ad acquistare un'intera pagina del [[Corriere dello Sport]] per spiegare ai tifosi il suo desiderio di tornare in famiglia, ma anche ciò servirà a poco.
All'indomani i due si recano dal presidente della Warner, [[Steve Ross]], anch'egli entusiasta della faccenda.
L'unico ostacolo è rappresentato dalla Lazio e sopratutto da [[Lenzini Umberto|Lenzini]] che va su tutte le furie e nega ogni possibilità di accordo. Chinaglia arriverà ad acquistare un'intera pagina del [[Corriere dello Sport - Stadio|Corriere dello Sport]] per spiegare ai tifosi il suo desiderio di tornare dalla famiglia, ma anche ciò servirà a poco.


[[Image:Chinaglia10.jpg|thumb|left|150px|Il ritorno a Roma]]


===Ritorno a Roma e le discussioni con Corsini===
===Ritorno a Roma e le discussioni con Corsini===


A fine Agosto [[1975]] Giorgio deve fare ritorno in Italia per non incorrere in sanzioni e nelle squalifiche che il Presidente della Lazio aveva minacciato di effettuare nel caso in cui il centravanti non si fosse presentato.
A fine agosto [[1975]] Giorgio deve fare ritorno in Italia per non incorrere in sanzioni e nelle squalifiche che il Presidente della Lazio aveva minacciato di effettuare nel caso in cui il centravanti non si fosse presentato. A Fiumicino lo accolgono migliaia di tifosi e Giorgio sembra trovare nuovi entusiasmi ma amara è la realtà che trova a [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor Di Quinto]]. [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]], stremato dalla malattia, non è più l'allenatore della Lazio ed è sostituito da [[Corsini Giulio|Giulio Corsini]], un personaggio dal carattere opposto a quello del [[Maestrelli Tommaso|Maestro]], che si atteggiava a sergente di ferro e che aveva voluto rinnovare la squadra smembrando quella formazione che solo due anni prima aveva vinto lo [[Scudetto]]. I due si scontrano immediatamente e non si sopportano vicevendolmente. La squadra va male e presto rimane impelagata nella zona retrocessione.
A Fiumicino lo accolgono migliaia di tifosi e Giorgio sembra trovare nuovi entusiasmi ma amara è la realtà che trova a [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor Di Quinto]]. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], stremato dalla malattia, non era più l'allenatore della Lazio ed era stato sostituito da [[Corsini Giulio|Giulio Corsini]], un personaggio dal carattere opposto a quello del [[Maestro]], che si atteggiava a sergente di ferro e che aveva voluto rinnovare la squadra smembrando quella formazione che solo due anni prima aveva vinto lo [[Scudetto]]. I due si scontrano immediatamente e non si sopportano vicevendolmente. La squadra va male e presto rimane impelagata nella zona retrocessione.


[[Corsini Giulio|Corsini]] accusa Chinaglia di remargli contro, Chinaglia a sua volta lo accusa di non capire nulla di calcio. Il [[16 novembre]] [[1975]], nell'[[Domenica 16 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1|intervallo]] del [[Derby]] che la Lazio sta perdendo per 1-0, i due si scontrano ferocemente negli spogliatoi. [[Corsini Giulio|Corsini]] a brutto muso urla a Chinaglia: "''Finchè io sarò l'allenatore tu non andrai mai negli Usa a vedere la famiglia!''" Chinaglia risponde: "''I patti con la Società sono che io vada negli USA una volta al mese e quindi non ti impicciare.''" L'allenatore tiene duro, Chinaglia scoppia a piangere per la rabbia ma a questo punto la squadra viene in soccorso al giocatore, attaccando violentemente [[Corsini Giulio|Corsini]]. Chinaglia non sta a guardare e i due vengono praticamente alle mani. Ci vogliono dirigenti e inservienti per evitare una tragedia.
[[Corsini Giulio|Corsini]] accusa Chinaglia di remargli contro, Chinaglia a sua volta lo accusa di non capire nulla di calcio. Il [[16 novembre]] [[1975]], nell'[[Domenica 16 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1|intervallo]] del [[Derby]] che la Lazio sta perdendo per 1-0, i due si scontrano ferocemente negli spogliatoi. [[Corsini Giulio|Corsini]] a brutto muso urla a Chinaglia: "''Finché io sarò l'allenatore tu non andrai mai negli Usa a vedere la famiglia!''" Chinaglia risponde: "''I patti con la Società sono che io vada negli USA una volta al mese e quindi non ti impicciare.''" L'allenatore tiene duro, Chinaglia scoppia a piangere per la rabbia ma a questo punto la squadra viene in soccorso al giocatore, attaccando violentemente [[Corsini Giulio|Corsini]]. Chinaglia non sta a guardare e i due vengono praticamente alle mani. Ci vogliono dirigenti e inservienti per evitare una tragedia. Ma ormai è ammutinamento generale e il giocatore torna in campo con una carica enorme e segna la rete del pareggio sotto un diluvio. La sera stessa parte per New York. La domenica seguente la Lazio [[Domenica 30 novembre 1975 - Ascoli, stadio Cino e Lillo Del Duca - Ascoli-Lazio 2-1|perde ad Ascoli]] e [[Corsini Giulio|Corsini]] viene esonerato. Al suo posto ritorna a sorpresa [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che pare recuperato miracolosamente.


Ma ormai è ammutinamento generale e il giocatore torna in campo con una carica enorme e segna la rete del pareggio sotto un diluvio. La sera stessa parte per New York. La [[Domenica 30 novembre 1975 - Ascoli, stadio Cino e Lillo Del Duca - Ascoli-Lazio 2-1|domenica seguente]] la Lazio perde ad Ascoli e [[Corsini Giulio|Corsini]] viene esonerato. Al suo posto ritorna a sorpresa [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che pare recuperato miracolosamente.

[[Image:Chinaglia21b.jpg|thumb|left|150px|L'Addio dato dal Messaggero]]


===L'Addio alla Lazio===
===L'Addio alla Lazio===


Chinaglia si calma ma ormai è deciso a lasciare la Lazio, a costo di smetterla con il calcio. [[Lenzini Umberto|Lenzini]] deve cedere per non perdere soldi e la sera del [[25 aprile]] [[1976]], dopo aver giocato la sua [[Domenica 25 aprile 1976 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-1|ultima gara in biancazzurro]] contro il [[Torino AC|Torino]], Giorgio parte definitivamente per andare a giocare nei [[Cosmos New York|Cosmos New York]] chiudendo così la sua avventura in biancoceleste. Il giocatore ormai è deciso, non può e non vuole tornare indietro, è troppo stanco di fare su e giù per visitare la famiglia ed è troppo stanco della stampa italiana che muove il dito contro di lui ogni qualvolta si trovi in situazioni particolari o quando gli capiti di giocare meno bene del consueto. Per evitare che i tifosi della Lazio, affezionatissimi al giocatore, gli possano impedire di partire, decide di prendere un aereotaxi diretto a Genova dall'aereoporto dell'Urbe.
Chinaglia si calma ma ormai è deciso a lasciare la Lazio, a costo di smetterla con il calcio. [[Lenzini Umberto|Lenzini]] deve cedere per non perdere soldi e la sera del [[25 aprile]] [[1976]], dopo aver giocato la sua [[Domenica 25 aprile 1976 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-1|ultima gara in biancazzurro]] contro il [[Torino]], Giorgio parte definitivamente per andare a giocare nei [[Cosmos New York|New York Cosmos]] chiudendo così la sua avventura in biancoceleste, dopo 209 partite in [[campionato]] e 98 reti. Il giocatore ormai è deciso, non può e non vuole tornare indietro, è troppo stanco di fare su e giù per visitare la famiglia ed è troppo stanco della stampa italiana che muove il dito contro di lui ogni qualvolta si trovi in situazioni particolari o quando gli capiti di giocare meno bene del consueto. Per evitare che i tifosi della Lazio, affezionatissimi al giocatore, gli possano impedire di partire, decide di prendere un aerotaxi diretto a Genova dall'aeroporto dell'Urbe. Da qui un altro aereo lo porterà a Parigi da dove finalmente volerà verso New York. Ma ora lo aspetta "O Rei" Pelé, suo nuovo compagno di squadra e una nuova squadra.


Da qui un'altro aereo lo porterà a Parigi da dove finalmente volerà verso New York. Ma ora lo aspetta "O'Rey" [[Pelè]], suo nuovo compagno di squadra e una nuova squadra.


===I New York Cosmos===
[[Image:Chinaglia12.jpg|thumb|left|150px|Con la maglia del Cosmos New York]]


Chinaglia si trova ad affrontare il soccer americano con un bagaglio d'esperienza elevato. Tutto è molto facile perché i difensori americani non sono così arcigni e abili come quelli del [[Campionato]] italiano e segnare per lui è facilissimo. L'intesa con Pelé è all'inizio un po' faticosa ma presto i due si intendono e costruiscono azioni fantastiche. L'esordio contro il Los Angeles di George Best è un trionfo: 2 reti di Chinaglia e 6-0 finale. Al suo primo anno segna 19 reti, un buon inizio insomma. Raggiunto dalla notizia della morte di [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] (avvenuta il [[2 dicembre]] [[1976]]), ritorna a Roma per i funerali e accompagna la bara piangendo. Poche settimane dopo viene gelato dalla [[La tragedia della morte di Re Cecconi|notizia della morte]] dell'ex compagno [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]] ma questa volta non se la sente di tornare. Gioca e vince [[Campionato|campionati]] con i Cosmos, classifiche dei marcatori in serie, va in tournée in tutto il mondo e gioca anche contro la Lazio, accolto con affetto dai tifosi. Anche negli affari si fa largo e a New York si costruisce un piccolo impero finanziario. Nel suo ufficio c'è sempre un gagliardetto della Lazio. Nel [[1978]] convince l'amico di sempre [[Wilson Giuseppe|Pino Wilson]] a raggiungerlo negli Usa ma dopo alcune partite, l'ultima il "NASL Super Bowl" vinto dai Cosmos in cui viene nominato MVP (miglior giocatore del match), quest'ultimo preferisce tornare a casa. Diviene il più popolare giocatore di soccer in America surclassando gente del calibro di Neeskens, Beckenbauer, Carlos Alberto, ed è a tutt'oggi il giocatore con più segnature della storia del calcio professionistico americano.
===I Cosmos New York===


Chinaglia si trova ad affrontare il soccer americano con un bagaglio d'esperienza elevato. Tutto è molto facile perchè i difensori americani non sono così arcigni e abili come quelli del [[Campionato]] italiano e segnare per lui è facilissimo. L'intesa con [[Pelè]] è all'inizio un pò faticosa ma presto i due si intendono e costruiscono azioni fantastiche. L'esordio contro il Los Angeles di George Best è un trionfo: 2 reti di Chinaglia e 6-0 finale. Al suo primo anno segna 19 reti, un buon inizio insomma. Raggiunto dalla notizia della morte di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] ([[2 dicembre]] [[1976]], ritorna a Roma per i funerali e accompagna la bara piangendo.


===Il fallimento da Presidente===
Poche settimane dopo viene gelato dalla [[La tragedia della morte di Re Cecconi|notizia della morte]] dell'ex compagno [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]] ma questa volta non se la sente di tornare. Gioca e vince campionati con i Cosmos, classifiche dei marcatori in serie, va in tournèe in tutto il mondo e gioca anche contro la Lazio, accolto con affetto dai tifosi. Anche negli affari si fà largo e a New York si costruisce un piccolo impero finanziario. Nel suo ufficio c'è sempre un gagliardetto della Lazio. Nel [[1978]] convince l'amico di sempre [[Wilson Giuseppe|Wilson]] a raggiungerlo negli Usa ma dopo alcune partite, l'ultima il NASL Super Bowl vinto dai Cosmos in cui viene nominato MVP (miglior giocatore del match), quest'ultimo preferisce tornare a casa.


Passano gli anni e Chinaglia ormai è un mito negli Stati Uniti, anche se il soccer non è entrato mai completamente nei cuori degli americani. Le squadre si ridimensionano, gli sponsor languono e gli stadi si svuotano. La NASL, la lega americana, entra in crisi. Chinaglia, nel [[1983]], ha 36 anni e la carriera agonistica sta volgendo al termine. Una mattina di metà maggio di quell'anno, Giorgio sta ascoltando la radiocronaca di [[Domenica 15 maggio 1983 - Milano, stadio San Siro - Milan-Lazio 5-1|della gara]] [[Milan]]-Lazio, partita di [[Serie B]], che vede i biancazzurri soccombere 5-1. Prende, come al solito, una decisione che viene dal cuore. Per lui rimasto laziale e tifoso, non resta che tornare: questa volta da Presidente. Malgrado il parere contrario della famiglia chiama collaboratori e avvocati vari e in gran segreto contatta il presidente della Lazio, [[Casoni Gian Chiarion|Gian Chiarion Casoni]], per chiedere la disponibilità a cedergli il controllo della maggioranza. La risposta è positiva e la domenica successiva prima di Lazio-[[Atalanta]], il [[Corriere dello Sport - Stadio|Corriere dello Sport]] pubblica la notizia dell'interessamento dell'ex bomber a rilevare la Società. Allo stadio accorrono in 55.000, ognuno con una bandiera o una sciarpa e portano la Lazio [[Domenica 22 maggio 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 2-1|a vincere per 2-1]] e a trovarsi a un passo dalla promozione. I tifosi della Lazio possono iniziare a sognare dopo anni bui. Poche settimane dopo, a promozione avvenuta, Chinaglia sbarca a Roma tra il tripudio della folla. La Lazio è sua per 2 miliardi di lire. L'assemblea dei soci lo nomina Presidente il [[13 luglio]] [[1983]].
Diviene il più popolare giocatore di soccer in America surclassando gente del calibro di Neeskeens, Beckembauer, Carlos Alberto, ed è a tutt'oggi il giocatore con più segnature della storia del calcio professionistico americano.


Purtroppo nessuno gli aveva detto che c'era un debito complessivo di 13 miliardi da coprire ma nonostante ciò, non si perde d'animo. Acquista il nazionale brasiliano [[Batista (Da Silva João Batista)|Joao Batista]] e dalla Juventus [[Laudrup Michael|Michael Laudrup]], più altri giocatori e conferma sia [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] che [[Manfredonia Lionello|Lionello Manfredonia]]. Malgrado la Lazio sia una buona squadra, la salvezza arriva solo all'ultima giornata, dopo aver esonerato [[Morrone Giancarlo|Giancarlo Morrone]] sostituendolo con [[Carosi Paolo|Paolo Carosi]]. Prende anche una sonora squalifica per aver tentato di aggredire ad ombrellate l'arbitro Menicucci, [[Domenica 18 dicembre 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 2-2|durante l'incontro]] Lazio-[[Udinese]], reo di aver fatto proseguire il gioco oltre il 90' permettendo così che i friulani pareggiassero.
[[Image:Chinaglia13.jpg|thumb|left|150px|Chinaglia Presidente della Lazio]]


Per la stagione [[1984/85]] ha un piano molto preciso: vuole vendere i due gioielli [[Giordano Bruno|Giordano]] e [[Manfredonia Lionello|Manfredonia]] alla [[Juventus FC|Juventus]] per incassare un bel po' di soldi per rimpinguare le casse e acquistare l'emergente attaccante Briaschi. Il piano salta perché sia il centrocampista che il bomber rifiutano di passare alla squadra bianconera. I tre litigano e lo spogliatoio si spacca. Il risultato è che la Lazio, nonostante un'ottima formazione, finisce penultima, retrocede in [[Serie B]] e la Società è sull'orlo del fallimento. Chinaglia è costretto a cedere la società prima a [[Chimenti Franco|Franco Chimenti]] a cui subentreranno poi i fratelli Calleri e [[Bocchi Renato|Renato Bocchi]]. Troppo fiducioso nelle sue possibilità, tradito dagli amici, mal consigliato dai soci, dopo due anni e mezzo abbandona la Lazio da sconfitto.
===Il fallimento da Presidente===


Passano gli anni e Chinaglia ormai è un mito negli Stati Uniti, anche se il soccer non è entrato mai completamente nei cuori degli americani. Le squadre si rimedinsionano, gli sponsor languono e gli stadi si svuotano. La Nasl, la lega americana, entra in crisi. Chinaglia, nel [[1983]], ha 36 anni e la carriera agonistica sta volgendo al termine. Una mattina di metà Maggio di quell'anno, Giorgio sta ascoltando la radiocronaca di [[Domenica 15 maggio 1983 – Milano, stadio San Siro – Milan-Lazio 5-1|Milan-Lazio]], partita di [[Serie B]], che vede i biancazzurri soccombere 5-1. Prende, come al solito, una decisione che viene dal cuore. Per lui rimasto laziale e tifoso, non resta che tornare: questa volta da Presidente.


===Anni tranquilli===
Malgrado il parere contrario della famiglia, chiama collaboratori e avvocati vari e in gran segreto contatta il presidente della Lazio, [[Casoni Gian Chiarion|Gian Chiarion Casoni]], per chiedere la disponibiltà a cedergli il controllo della maggioranza. La risposta è positiva e la domenica successiva prima di [[Domenica 22 maggio 1983 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Atalanta 2-1|Lazio-Atalanta]], il [[Corriere dello Sport - Stadio|Corriere dello Sport]] pubblica la notizia dell'interessamento dell'ex bomber a rilevare la Società. Allo stadio accorrono in 55.000, ognuno con una bandiera o una sciarpa e portano la Lazio a vincere per 2-1 e a trovarsi a un passo dalla promozione. I tifosi della Lazio possono iniziare a sognare dopo anni bui. Poche settimane dopo, a promozione avvenuta, Chinaglia sbarca a Roma da Presidente tra il tripudio della folla. La Lazio è sua per 2 miliardi di lire.


Tornato negli Usa Chinaglia si trasferisce in Florida dove apre un ristorante assieme alla sua nuova compagna. Sono anni tranquilli, mentre il soccer riprende vigore ed interesse anche negli States. Si occupa di calcio e ogni tanto ritorna in Italia dove ottiene un contratto da opinionista e commentatore di partite in televisione. Il carattere irrequieto lo porta spesso ad innescare polemiche ma il nuovo ruolo gli piace anche se gli va un po' stretto. In Italia si candida due volte alle elezioni ma non viene eletto. Nel febbraio del [[1990]] torna a giocare nella seconda categoria abruzzese con il Villa S. Sebastiano, realizzando una doppietta all'esordio. Diventa presidente del [[Foggia]] e del Lanciano ma le due esperienze si esauriscono presto. La Lazio di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], intanto, comincia a vincere in Italia ed Europa. Spesso si accosta il suo nome a qualche ruolo dirigenziale o addirittura alla presidenza, ma non se ne fa mai nulla. Fra il patron e Chinaglia non c'è feeling. Partecipa [[Domenica 9 gennaio 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 3-1|alla serata del Centenario della Società]] il [[9 gennaio]] [[2000]] tra l'ovazione dei 90.000 presenti.
Purtroppo nessuno gli aveva detto che c'era un debito complessivo di 13 miliardi da coprire ma nonostante ciò, non si perde d'animo. Acquista il nazionale brasiliano [[Batista Joao da Silva|Batista]] e dalla Juventus [[Laudrup Michael|Laudrup]], più altri giocatori e conferma sia [[Giordano Bruno|Giordano]], sia [[Manfredonia Lionello|Manfredonia]]. Malgrado sia una buona squadra, la salvezza arriva solo all'ultima giornata, dopo aver esonerato [[Morrone Giancarlo|Morrone]] sostituendolo con [[Carosi Paolo|Carosi]]. Prende anche una sonora squalifica per aver tentato di aggredire ad ombrellate l'arbitro [[Menicucci Gino|Menicucci]], durante un [[Domenica 18 dicembre 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 2-2|Lazio-Udinese]], reo di aver fatto proseguire il gioco oltre il 90' permettendo così che i friulani pareggiassero.
Poi ritorna in Florida.


Per la stagione [[1984/85]] ha un piano molto preciso: vuole vendere i due gioielli [[Giordano Bruno|Giordano]] e [[Manfredonia Lionello|Manfredonia]] alla [[Juventus FC|Juventus]] per incassare un bel pò di soldi per rimpinguare le casse e acquistare l'emergente attaccante Briaschi. Il piano salta perchè sia il centrocampista che il bomber rifiutano di passare alla squadra bianconera. I tre litigano e lo spogliatoio si spacca. Il risultato è che la Lazio, nonostante un'ottima formazione, finisce penultima, retrocede e la Società è sull'orlo del fallimento. Chinaglia è costretto a cedere la società prima a [[Chimenti Franco|Franco Chimenti]] a cui subentreranno poi i fratelli Calleri e [[Bocchi Renato|Renato Bocchi]].


===Le vicende giudiziarie===
Troppo fiducioso nelle sue possibilità, tradito dagli amici, mal consigliato dai soci, dopo due anni e mezzo abbandona la Lazio da sconfitto.


Il nome di Chinaglia riappare all'improvviso all'inizio del [[2006]] quando si espone come portavoce di una cordata che vuole rilevare il controllo della Lazio dal presidente [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]]. Afferma che dietro c'è una importante multinazionale farmaceutica ungherese e tiene alcune conferenze stampa. Ma il Presidente della Lazio, tra molte polemiche ed accuse reciproche, non vuole saperne di cedere il controllo della Società e per questo Chinaglia fa ritorno negli States. Pochi mesi dopo viene raggiunto da un ordine di arresto in contumacia, assieme ad altre persone, per aggiotaggio e altri reati. Pare di capire che dietro le offerte di acquisto non ci fosse nessuna multinazionale, ma solo un tentativo di riciclaggio di denaro sporco. Chinaglia si dichiara innocente ed estraneo ai capi d'imputazione ma non farà più ritorno in Italia per evitare l'arresto. Sarà la giustizia a chiarire la vicenda. Intanto il [[28 novembre]] [[2007]] la Consob multa l'ex giocatore emettendo questo comunicato: "La Consob ha multato Giorgio Chinaglia per 4,2 mln per condotte manipolative poste in essere in relazione ai titoli della SS Lazio spa e per procurato ritardo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Consob". La commissione dispone una sanzione amministrativa accessoria nei confronti di Chinaglia che prevede la perdita temporanea dei "requisiti di onorabilità e incapacità" ad assumere incarichi di amministrazione, direzione e controllo, per un periodo di 18 mesi.
===Anni tranquilli===

Il [[22 luglio]] [[2008]] vengono eseguiti sette arresti e il sequestro di due milioni di euro, parte del denaro che il clan dei Casalesi aveva "investito" per la scalata della S.S. Lazio. Questo il bilancio dell'operazione "Broken Wings", svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Digos di Roma e illustrata nel corso di una conferenza stampa. L'obiettivo del potente clan di Casal di Principe era quello di entrare nel mondo del calcio, nel salotto buono della [[Serie A]] italiana. Per questo i Casalesi avevano messo su un meccanismo che operava su due livelli e che coinvolgeva anche dei professionisti. Da un lato la camorra dell'area casertana riciclava il denaro proveniente da attività illecite per scalare il titolo del club capitolino, e dall'altro coinvolgeva figure carismatiche del club, come Giorgio Chinaglia, per "''preparare la piazza all'arrivo di fantomatici nuovi acquirenti''". Chinaglia a cui è stato spiccato un secondo mandato di cattura, risultava ancora latitante. Il [[30 settembre]] [[2008]] però, il tribunale del Riesame di Roma annulla l'ordinanza della misura applicativa della custodia in carcere per Giorgio Chinaglia e per altri soggetti coinvolti, non essendo provato per il Tribunale che il denaro destinato ad essere utilizzato per la scalata alla Lazio fosse provento di un'attività di riciclaggio.


===La prematura scomparsa===

E' una Domenica, come il giorno preferito dal Chinaglia calciatore quando arriva alle agenzie la tremenda notizia della sua morte. ''"Mio padre Giorgio Chinaglia è morto questa mattina"''. A confermare piangendo la notizia della scomparsa del leader del primo [[scudetto]] laziale data da Skysport, è al telefono dall'America il figlio Anthony: ''"E' morto questa mattina intorno alle 9:30. Era stato operato una settimana fa dopo un attacco di cuore. Gli erano stati impiantati 4 stent e l'operazione era andata bene. Era stato rimandato a casa dove sembrava essersi ripreso. Stamattina si era svegliato per prendere una medicina e si era rimesso al letto. Poi sono andato a controllarlo ed ho scoperto che non respirava più. Ho provato a rianimarlo ma non c'è stato niente da fare"''. In Italia sono da poco passate le 17 quando si sparge la notizia, tra lo sgomento dei tifosi biancazzurri. I notiziari sui programmi sportivi vengono interrotti per dare la notizia in diretta. La sera tutti i telegiornali nazionali gli tributano un ricordo. Così finisce la storia di una delle più grandi bandiere della Lazio. Giorgio Chinaglia è morto così in Florida l'[[1 aprile|1 aprile]] [[2012]], tradito dal cuore a soli 65 anni.


===Il rientro a Roma===

Pochi giorni dopo la sua scomparsa, agli ex compagni [[Wilson Giuseppe|Pino Wilson]] e [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]] viene l'idea di riportare le spoglie di Giorgio a Roma. La famiglia di [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]], per bocca del figlio [[Maestrelli Massimo|Massimo]], mette a disposizione la tomba di famiglia al [[Cimitero Flaminio di Prima Porta]]. L'idea viene accolta favorevolmente dalla prima famiglia del giocatore, ma bisogna attendere tuttavia la sentenza di un tribunale statunitense prima di avere il via libera per il rientro della salma a Roma. Solo nei primi giorni di settembre [[2013]] viene resa nota [[Giorgio Chinaglia torna per sempre a Roma - p. 1|la notizia]] del rientro in Italia ed il [[15 settembre]] [[2013]] l'aereo con a bordo la bara di "Long John" atterra alle 6,30 a Fiumicino scortato dai familiari. Il giorno successivo viene allestita una [[Giorgio Chinaglia torna per sempre a Roma Foto Gallery|camera ardente]] presso la Chiesa del Cristo Re a viale Mazzini e nel pomeriggio viene celebrata una Messa di suffragio. Migliaia sono i tifosi a rendergli omaggio. Nella serata dello stesso giorno Giorgio Chinaglia viene tumulato accanto a [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]].







[[File:ChinagliaSud2.png|thumb|center|450px|]]







== Palmares ==

* 1 [[Immagine:Coppa delle Alpi.jpg|15px]] Coppa delle Alpi (Lazio) nel [[1971]]
* 1 [[Immagine:Scudetto.png|15px]] Scudetto (Lazio) nel [[1973/74]]

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► [[L'addio di Chinaglia|Chinaglia lascia la Lazio]]

► [[Giorgio Chinaglia Presidente della Lazio|13 luglio 1983: Giorgio Chinaglia diventa Presidente della Lazio]]


► [[Domenica 16 ottobre 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-NY Cosmos 3-1|Il "Chinaglia Day" del 16 ottobre 1983]]
Tornato negli Usa Chinaglia si trasferisce in Florida dove apre un ristorante assieme alla sua nuova compagna.
Sono anni tranquilli, mentre il soccer riprende vigore ed interesse anche negli States. Si occupa di calcio e ogni tanto ritorna in Italia dove ottiene un contratto da opinionista e commentatore di partite in televisione.
Il carattere irrequieto lo porta spesso ad innescare polemiche ma il nuovo ruolo gli piace anche se gli va un pò stretto. Nel febbraio del [[1990]] torna a giocare nella seconda categoria abruzzese con il Villa S. Sebastiano, realizzando una doppietta all'esordio. Diventa presidente del [[Foggia Us|Foggia]] e del [[Lanciano]] ma le due esperienze si esauriscono presto.


► [[L'addio a Giorgio Chinaglia - 1]]
La Lazio di [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]], intanto, comincia a vincere in Italia ed Europa. Spesso si accosta il suo nome a qualche ruolo dirigenziale o addirittura alla presidenza, ma non se ne fa mai nulla. Fra il patron e Chinaglia non c'è feeling. Partecipa [[Domenica 9 gennaio 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 3-1|alla serata del Centenario della Società]] il [[9 gennaio]] [[2000]] tra l'ovazione dei 90.000 presenti.
Poi il ritorno in Florida.


► [[L'addio a Giorgio Chinaglia - 2]]
[[Image:Chinaglia16.jpg|thumb|left|150px|In conferenza nel 2006]]
[[Image:Chinaglia15.jpg|thumb|left|150px|La notizia del mandato di cattura]]


► [[L'addio a Giorgio Chinaglia - La rassegna stampa]]
===Le ultime vicende giudiziarie===


► [[7 Aprile 2012 Giorgio Chinaglia la commemorazione allo stadio|La commemorazione allo Stadio Olimpico]]
Il nome di Chinaglia riappare all'improvviso all'inizio del [[2006]] quando si espone come portavoce di una cordata che vuole rilevare il controllo della Lazio dal presidente [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]].
Afferma che dietro c'è una importante multinazionale farmaceutica ungherese e tiene alcune conferenze stampa.
Ma il Presidente della Lazio, tra molte polemiche ed accuse reciproche, non vuole saperne di cedere il controllo della Società e per questo Chinaglia fa ritorno negli States. Pochi mesi dopo viene raggiunto da un ordine di arresto in contumacia, assieme ad altre persone, per aggiotaggio e altri reati.


► [[Giorgio Chinaglia torna per sempre a Roma - p. 1]]
Pare di capire che dietro le offerte di acquisto non ci fosse nessuna multinazionale, ma solo un tentativo di riciclaggio di denaro sporco. Chinaglia si è dichiarato innocente ed estraneo ai capi d'imputazione ma non farà più ritorno in Italia per evitare l'arresto. Sarà la giustizia a chiarire la vicenda. Intanto il [[28 novembre]] [[2007]] la Consob multa l'ex giocatore emettendo questo comunicato ''La Consob ha multato Giorgio Chinaglia per 4,2 mln "per condotte manipolative poste in essere in relazione ai titoli della SS Lazio spa" e per "procurato ritardo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Consob". La commissione ha inoltre disposto una sanzione amministrativa accessoria nei confronti di Chinaglia che prevede la perdita temporanea dei "requisiti di onorabilita' e incapacita'" ad assumere incarichi di amministrazione, direzione e controllo, per un periodo di 18 mesi.''


► [[Giorgio Chinaglia torna per sempre a Roma - p. 2]]
Il [[22 luglio]] [[2008]] vengono eseguiti sette arresti e il sequestro di due milioni di euro, parte del denaro che il clan dei Casalesi aveva 'investito' per la scalata della S.S. Lazio. Questo il bilancio dell'operazione "Broken Wings", svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Digos di Roma e illustrata nel corso di una conferenza stampa. L'obiettivo del potente clan di Casal di Principe era quello di entrare nel mondo del calcio, nel salotto buono della [[Serie A]] italiana. Per questo i Casalesi avevano messo su un meccanismo che operava su due livelli e che coinvolgeva anche dei professionisti. Da un lato la camorra dell'area casertana riciclava il denaro proveniente da attività illecite per scalare il titolo del club capitolino, e dall'altro coinvolgeva figure carismatiche del club, come Giorgio Chinaglia, per "''preparare la piazza all'arrivo di fantomatici nuovi acquirenti''". Chinaglia a cui è stato spiccato un secondo mandato di cattura, risultava ancora latitante.
Il 30 settembre 2008 però, il tribunale del Riesame di Roma ha annullato l’ordinanza della misura applicativa della custodia in carcere per Giorgio Chinaglia e per altri soggetti coinvolti, non essendo provato per il tribunale che il denaro destinato ad essere utilizzato per la scalata alla Lazio fosse provento di un’attività di riciclaggio. Il processo per la tentata scalata è attualmente in corso.


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Giorgio Chinaglia
Giorgio Chinaglia
Una figurina di Giorgio Chinaglia
Chinaglia impegnato con la maglia dello Swansea
Chinaglia (il penultimo a destra) alla Cardiff School's
dal Corriere dello Sport
Giorgio Chinaglia con la maglia della Massese
Chinaglia nella Massese
Dal Mattino di Napoli: l'annuncio della cessione alla Lazio
Giorgio Chinaglia soldato
Con la casacca dell'Internapoli
Il titolo del Corriere dello Sport
Dopo la gara con il Milan (28/9/1969)
Oggetto di desiderio del calciomercato
Chinaglia con Lorenzo
Due tra i più grandi attaccanti del Calcio italiano: Gigi Riva e Giorgio Chinaglia
Giorgio Chinaglia nel ritiro estivo 1969
Un diciassettenne D'Amico stringe, emozionato, la mano a Giorgio Chinaglia. Al centro Umberto Lenzini. E' il 1971
Giorgio Chinaglia a bordo di una tipica carrozzella romana a Piazza San Pietro
Chinaglia in allenamento al Flaminio
Da "Il Calcio e Ciclismo Illustrato" (febbraio 1965)
Chinaglia negli spogliatoi di Tor di Quinto si esibisce alla tromba mentre Fortunato e Oddi lo ascoltano
Una copertina dedicata a Giorgio Chinaglia
Nel 1972 fra i cadetti
Una bufala di mercato da Stadio 25/4/1972
Con la maglia della Nazionale
Maglia originale di Chinaglia.
(Gent.conc. Sig. Guido Bezzi)
Entusiasmo a Tor di Quinto mentre firma autografi ai tifosi
Giorgio Chinaglia insieme a Tommaso Maestrelli
Giorgio Chinaglia sulla rivista Lazio '70
Il calcio di rigore battuto e trasformato contro il Verona (13/5/1973)
Un'immagine storica: il calcio di rigore battuto e segnato al Foggia che vale lo scudetto della stagione 1973/74, il primo del Sodalizio biancoceleste
1973 Chinaglia con Moschino
(Gent.conc. Sig. Giorgio Chinaglia Junior)
Giorgio Chinaglia, un leone indomabile durante una partita contro il Milan
La gioia dopo una rete
Il famoso gesto delle corna al pubblico napoletano dopo la sconfitta decisiva che costa lo scudetto alla compagine biancoceleste nel 1972/73
Chinaglia in allenamento (14/2/74)
Giorgio Chinaglia durante una fase degli allenamenti
Contro il Milan nell'aprile 1974
Chinaglia in azione contro la Juventus
La copertina del disco inciso da Giorgio Chinaglia, brano utilizzato nel film "L'arbitro"
Chinaglia e Riva in Nazionale
Gentile concessione www.bustocco.it
Il momento della sostituzione ai mondiali
Il gesto polemico verso la panchina azzurra
Sconsolato contro l'Argentina per l'esclusione dalla squadra
Con lo Scudetto sul petto
Giorgio, al centro, con i piloti di Formula 1 Clay Regazzoni, a sinistra, e Niki Lauda, a destra
Una significativa immagine di Giorgio Chinaglia. Questa iconica foto è stata scattata presso il bar Fiocchetti alla Collina Fleming
Assieme a Maestrelli malato
L'ultima partita con la maglia della Lazio
Chinaglia palleggia con Banks portiere Inglese
L'Unità, agosto 1975
L'Unità, agosto 1975
La diatriba con Lenzini
Il ritorno a Roma
Chinaglia in allenamento con Giordano al Flaminio
L'Addio dato dal Messaggero
Chinaglia assieme a Pelé e Becknbauer
Esulta con Pelè dopo una rete
Con la maglia dei New York Cosmos
13 luglio 1983 Chinaglia è nominato Presidente
Giorgio Chinaglia con Gian Casoni
Chinaglia Presidente della Lazio
Giorgio e il suo doppio: l'aquila
Biglietto d'auguri
L'elezione a Presidente della Lazio
La copertina di Sports Illustrated del 21 maggio 1979 è dedicata a Giorgio Chinaglia
Candidato alle elezioni
Chinaglia in panchina
In conferenza nel 2006
La notizia del mandato di cattura
Il sito web de Il Messaggero annuncia la morte di Giorgio Chinaglia
L'ultimo omaggio del Calcio a Chinaglia: l'8 giugno 2014 i New York Cosmos, nel suo stadio e alla presenza dei familiari e di suoi vecchi compagni di squadra, ritira per sempre la maglia numero 9 di Giorgio
La tomba dove riposano Maestrelli e Chinaglia
L'atto di nascita di Giorgio Chinaglia
(Gent. conc. Sig. Samuele Z.)
Un divertente aneddoto su Giorgio Chinaglia raccontato dal Corriere dello Sport del 25 maggio 2017

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Galleria immagini su Giorgio Chinaglia

Biografia Carriera

Attaccante, nato a Pontecimato, frazione di Carrara, il 24 gennaio 1947 e deceduto in Florida a Naples il 1° aprile 2012 in seguito ad un attacco cardiaco che lo aveva colpito il 30 marzo 2012 e per il quale era stato operato per l'applicazione di quattro stent. Giorgio Chinaglia nasce in una famiglia povera ma dignitosa che dimora in Pontecimato, frazione di Carrara. Il padre Mario emigra nel Galles dove svolge un duro lavoro in fonderia, mentre la mamma Giovanna, casalinga, aiuta la famiglia completata anche dalla sorella Rita.

Dalla nascita ad emigrante nel Galles

Giorgio vive con la nonna Clelia fino all'età di 6 anni quando si riunisce alla famiglia a Cardiff in Galles, dopo un viaggio con un cartello legato al collo che riportava l'indirizzo della famiglia nel caso si fosse perso. In Galles la famiglia Chinaglia non se la passa bene e il padre con il proprio lavoro riesce a stento a sfamare la famiglia che vive in due piccole stanze con un affitto molto caro da pagare. Il piccolo Giorgio frequenta la scuola cattolica "St.Peter's", e poi la "Lady Mary Grammar School"; qui fa la conoscenza con l'allenatore della squadra di rugby della "Lady Mary" che gli propone di allenarsi dopo aver avuto buone referenze dal professore di educazione fisica. E' il padre a respingere la proposta affermando che un Italiano deve giocare solo al calcio. Con questo presupposto Giorgio inizia a dare i primi calci al pallone con profitto sicuramente migliore di quello scolastico. Molto presto il ragazzo è inserito sia nella squadra scolastica di calcio che in quella di rugby, malgrado il categorico divieto espresso dal padre.


Dallo Swansea alla Massese

Intanto la famiglia Chinaglia riesce a traslocare in una casa più comoda e il padre, dopo anni di sacrifici e abbandonata la fabbrica, diviene un apprezzato chef ed apre un ristorante, il "Mario's Bamboo Restaurant", con ottimi profitti economici. Il piccolo Giorgio alterna la scuola al campo di allenamento e la sera dà una mano nel locale facendo il cameriere o lavando i piatti. Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta: segna reti a grappoli e viene notato da un osservatore del Cardiff City che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi sul campo della società. Ma il giovane Chinaglia rifiuta di fare il provino ed l'opportunità salta. Entra allora in scena la seconda squadra di Cardiff, lo Swansea che lo arruola nelle giovanili e così Giorgio inizia la gavetta di calciatore. Gli inizi non sono facili perché, pur segnando e giocando bene, Chinaglia non riesce ad entrare in prima squadra. La sorte gli viene in aiuto a causa di una decimazione dei titolari, dovuta ad infortuni e squalifiche, e Giorgio viene convocato esordendo in una gara di Football League Cup contro il Rhotheram quando non ha neanche 16 anni. La sua seconda apparizione si registra solo un anno dopo contro il forte Portsmouth, in una gara in cui il giovane non tocca molti palloni, stretto dalla difesa avversaria formata da giocatori esperti e molto forti.

E' il 1966 quando il neo presidente dello Swansea, Glen Davis, non credendo in lui gli concede lo svincolo gratuito che, nel calcio inglese, significa sostanzialmente la bocciatura definitiva di un calciatore. Per Chinaglia è un colpo durissimo. Il padre, nel frattempo, trovandosi in vacanza a Massa, era riuscito a trovare un accordo con la locale squadra della Massese che aveva acconsentito ad ingaggiare il giocatore con la promessa che dopo tre anni, se avesse sfondato, sarebbe stato ceduto ad una squadra di Serie A. La regola prevedeva infatti che ogni giocatore italiano, tesserato all'estero in precedenza, dovesse giocare 3 campionati di Serie C prima di poter essere tesserato come professionista. L'arrivo alla squadra toscana non è dei più sereni perché Giorgio, non abituato alle severe regole comportamentali delle squadre italiane, abbandona il ritiro lasciando basiti compagni e dirigenza. E' il padre a riportarlo in ritiro ricordandogli i suoi doveri e il rispetto delle regole ed il giocatore, convinto, lentamente si adatta alla nuova vita. L'esordio avviene in una calda giornata di settembre proprio contro la Lazio, in una gara amichevole terminata 2-2, in cui l'attaccante segna una rete per i toscani addirittura con un colpo di tacco. Il primo anno in terza serie è per Chinaglia un'ottima esperienza maturata con 32 presenze, ma solo 5 reti all'attivo. Nel frattempo arriva anche la chiamata alle armi e il giocatore viene aggregato alla compagnia atleti di Roma alla Cecchignola. Una mattina, mentre è in cella di punizione per essere fuggito dopo il contrappello ed aver avuto uno scontro fisico con un tenente, apprende di essere stato ceduto alla neonata Internapoli per ben 100 milioni di lire.


L'esperienza all'Internapoli

Appena appresa la notizia Chinaglia, che sperava di essere ingaggiato da una squadra di nome, va su tutte le furie, ma poi capisce ed accetta il trasferimento allettato anche da un ingaggio superiore e da bonus per ogni punto e rete segnata. Nella nuova squadra incontrerà un altro giocatore di origini inglesi, Giuseppe Wilson con cui legherà subito. Anche a Napoli gli inizi non sono facili, poi Chinaglia riesce a sbloccarsi, chiudendo la stagione 1967/68 con 10 reti, meritandosi la convocazione nella Nazionale di serie C, dove colleziona 2 presenze. A questo punto manca una sola stagione per finire il "purgatorio" a cui la Lega costringeva i calciatori tesserati all'estero prima di compiere il grande salto, e quindi Chinaglia si prepara al meglio desideroso di mettersi in vetrina per gli osservatori delle grandi squadre di Serie A. Fra gli osservatori che lo avevano seguito con più assiduità c'è Carlo Galli, Direttore Generale della Lazio, che scrive continue note benevole su questo ragazzo a Juan Carlos Lorenzo, allenatore dei biancocelesti. Ad aprile parte da Roma l'offerta di 200 milioni per Chinaglia e Wilson e la società partenopea accetta senza esitazioni. Per il giocatore e il suo compagno si aprono improvvisamente le porte della massima serie. L'Internapoli intanto si piazza al terzo posto dopo un campionato estenuante e Chinaglia è protagonista con 14 reti che gli valgono altre 2 partite nella Nazionale di serie C.

Giorgio si aggiudica al termine della stagione 1969 il Premio come Calciatore esemplare per la serie C, assegnato dal quotidiano Stadio al calciatore distintosi per qualità atletiche, tecniche, morali. Per il giovane attaccante, già felice per il trasferimento, arriva anche l'amore in quanto conosce una ragazza italo-americana sul lungomare di Napoli: Connie Eruzione, figlia di un ufficiale della Nato. Fra i due scoppia una simpatia sempre più crescente che, in breve, sfocia in in un amore intenso.


L'arrivo alla Lazio

La scelta della Lazio è assolutamente gradita a Chinaglia in quanto rappresenta l'ingresso nella Serie A e anche per la vicinanza di Roma a Napoli, città che può raggiungere facilmente per andare a trovare la sua fidanzata. L'impatto con l'allenatore biancoceleste Juan Carlos Lorenzo è abbastanza felice in quanto il tecnico crede in lui ma intende farlo crescere tatticamente e disciplinarlo maggiormente. La stoffa del grande attaccante si vede subito e in molti si stupiscono del suo temperamento in campo dove lotta su ogni palla e cerca la via della rete da ogni posizione. L'esordio in Campionato avviene alla seconda giornata, nella trasferta persa a Bologna per 1-0, quando all'inizio della ripresa rileva Ferruccio Mazzola. Ma è la domenica successiva, davanti al proprio pubblico, che il giovane attaccante gioca la sua prima gara da titolare, con il numero 10 sulle spalle, contro il Milan. Ed è un esordio travolgente, perché al 62' riesce a segnare la sua prima rete in Serie A e per giunta è il gol che fissa il risultato finale. Praticamente diventa titolare inamovibile dell'attacco biancoceleste e il 19 ottobre 1969 nella gara vinta clamorosamente contro la Fiorentina, campione d'Italia uscente per 5-1, segna la sua prima doppietta in campionato e manda i tifosi in estasi.

La partenza bruciante della Lazio comporta una flessione atletica a metà stagione e anche Chinaglia ne risente ma, alla fine del torneo, il suo "score" è di 28 presenze e 12 reti. Per un esordiente è un ottimo biglietto da visita, tant'è che viene convocato nella nazionale Under 23 dove gioca una partita valevole per la Coppa Latina ed il C.T. della Nazionale Ferruccio Valcareggi lo seleziona fra i 40 giocatori che possono aspirare ad andare a giocare i Mondiali del Messico. Purtroppo il giocatore non viene selezionato fra i 22, ma si consola sposando la sua fidanzata Connie.


Lorenzo e la retrocessione in serie B

L'esplosione di Chinaglia nel panorama del calcio italiano si deve in gran parte al fiuto di Juan Carlos Lorenzo nel lanciare il giocatore e questo l'attaccante lo apprezza ripagando l'allenatore con una grande stima. La stagione 1970/71, che doveva essere quella della definitiva consacrazione, parte tuttavia male e la squadra si trova a combattere subito per non retrocedere. Viene convocato nella Lega Nazionale dove disputa una partita. In Campionato Chinaglia lotta come un leone ma la squadra non gira e alla fine arriva penultima con l'inevitabile retrocessione in Serie B e soprattutto con l'esonero, peraltro già più volte preannunciato durante la stagione e poi sempre ritirato per le pressioni della tifoseria, di Lorenzo.

Per il giovane attaccante è un duro colpo tanto da arrivare a chiedere alla società di essere ceduto ma si ritrova deferito e multato dalla Lega, dove il neo Direttore Sportivo Antonio Sbardella lo ha deferito per le dichiarazione rese alla stampa. Non si sente di giocare nel campionato cadetto ma soprattutto sente la mancanza di Lorenzo, sostituito nel frattempo dal giovane allenatore Tommaso Maestrelli. Intanto incombe la finale della Coppa delle Alpi e i giocatori raggiungono la Svizzera per giocare le partite conclusive di questo torneo, mentre i giornali sportivi parlano di un'offerta della Juventus, del Torino e del Milan per l'attaccante biancoceleste che sembra sul punto di essere ceduto per ricostruire, col ricavato, una squadra capace di ritentare subito la promozione nella massima serie.


L'incontro con Maestrelli, la serie A, la Nazionale

Una sera di giugno a Chinaglia si presenta Maestrelli che, con modi affabili, gli illustra tutto di un fiato il suo progetto per riportare la Lazio nell'olimpo del calcio e gli confessa che di quel progetto l'attaccante sarebbe stato il cardine principale. Chinaglia non replica, non ne ha il tempo, ma è molto colpito dal modo di fare del nuovo allenatore biancoceleste. Durante la fase finale della Coppa delle Alpi, Chinaglia è afflitto da una forte influenza e da mal di gola. Maestrelli lo sprona e, spremendogli del succo di limone in gola, lo convince a scendere in campo e Giorgio segnerà una tripletta in 45 minuti.

La Lazio vince il torneo mentre Lenzini rifiuta tutte le offerte per l'attaccante che si prepara a giocare la terza stagione in maglia biancazzurra, la prima in seconda divisione. Chinaglia è felice di essere rimasto perché i metodi di Maestrelli lo entusiasmano e soprattutto apprezza la sua umanità nel trattare con la squadra. In Coppa Italia Chinaglia e compagni battono la Roma 1-0 e passano il turno. Il Campionato cadetto si rivela duro e Maestrelli è alle prese con soventi contestazioni capitanate da tifosi nostalgici di Lorenzo costituitisi in un gruppo chiamato "Coscienza della Lazio". Chinaglia, giocatore dalla correttezza cristallina, conosce anche la prima espulsione, a Reggio Emilia, in una gara persa 1-0 ma non ne ha colpa in quanto l'arbitro è ingannato da una sceneggiata del portiere Boranga. Comunque il centrattacco laziale segna molte reti e scende in campo anche con otto punti di sutura a una tibia per dimostrare il suo attaccamento alla maglia. Viene convocato nella Lega Nazionale di Serie B Under 25, dove disputa una partita.

La Lazio riesce infine a centrare il secondo posto e la promozione in Serie A e per Giorgio (vincitore del premio Chevron Sportsman dell'anno per la serie B), inaspettatamente, arriva anche la convocazione della Nazionale in tournée nei Balcani. Chinaglia raggiunge la Nazionale la sera della matematica promozione in Serie A e il 21 giugno 1972 esordisce segnando la rete del definitivo pareggio contro la Bulgaria. Per un giocatore di Serie B è un record esordire e segnare in maglia azzurra. Naturalmente si scatenano di nuovo le grandi squadre per ingaggiarlo e arrivano ad offrire quasi un miliardo di lire, cifra stratosferica per l'epoca, ma ormai Chinaglia ha nella pelle questa squadra e questa maglia ed il Presidente Umberto Lenzini rispedisce al mittente tutte le offerte.


La beffa di Napoli e il viaggio premio negli U.S.A.

Tornato di nuovo a giocare nella massima serie, Chinaglia si appresta a vivere una stagione tranquilla. La Società, dopo notevoli sforzi in campagna acquisti, chiede una salvezza tranquilla, obiettivo che sembra alla portata dei biancazzurri. Ma il pre- campionato e sopratutto la Coppa Italia non portano segnali positivi. La squadra non decolla e gioca male, Maestrelli è nell'occhio del ciclone, ma con l'inizio del torneo tutto si trasforma e i biancazzurri iniziano a macinare bel gioco e a conseguire ottimi risultati fino ad arrivare a comandare la classifica fra la sorpresa di tutto il panorama calcistico. Ormai Giorgio fa parte del clan azzurro in pianta stabile, giornali e rotocalchi lo mettono in copertina e lo cercano per intervistarlo. Negli spogliatoi Chinaglia è ormai il leader incontrastato, anche se la squadra è divisa in clan: da una parte lui e Pino Wilson, dall'altra Luigi Martini. Volano botte ed insulti a Tor Di Quinto ma, quando scendono in campo, i giocatori sono tutti amici pronti a sostenersi: nella gara Lazio-Napoli del 21 gennaio 1973, quando sia in campo che negli spogliatoi scoppia il putiferio fra Rimbano e Vavassori da una parte e Chinaglia e Wilson dall'altra con scambi reciproci di schiaffi e calci, tutti i biancazzurri si pongono a difesa dei loro compagni nonostante i due napoletani giurino di vendicarsi nella partita di ritorno.

Intanto il Campionato nonostante una lieve flessione dei biancocelesti, continua e la Lazio è addirittura in lotta per lo Scudetto. Il Sabato Santo del 1973, nel big match contro il Milan, Long John (questo l'appellativo datogli dai tifosi) spezza addirittura due falangi al portiere rossonero Belli con una potente punizione, mandandolo in ospedale mentre lui esulta per la rete del raddoppio appena segnata. Ma il sogno tricolore di Chinaglia e compagni si spegne all'89' minuto dell'ultima giornata quando, a Napoli, in un clima rovente, la Lazio subisce la rete della sconfitta, e la Juventus vince uno Scudetto dai torbidi contorni di cui si parlerà per molti anni a venire. E' una delusione cocente che solo in parte viene mitigata dalla tournée negli U.S.A. dove si giocano alcune amichevoli tra cui una con il Santos di Pelé. I calciatori sono accompagnati dalle mogli e passeggiare per le strade di New York, riaccende in Connie la nostalgia degli States e la voglia di tornarci a vivere. Anche Long John è affascinato dalla megalopoli ma al momento pensa solo a vendicare il terzo posto della stagione passata e non avrà pace finché non ci riuscirà.


Lo scudetto conquistato a suon di rabbia e reti

Il campionato 1973/74 inizia nel migliore dei modi per la Lazio con due vittorie nelle prime due giornate. Il desiderio di rivincita è tanto ma non è facile mantenere il passo delle squadre più titolate. Chinaglia segna e fa segnare e ha un nuovo compagno di reparto: un ragazzo del vivaio che si chiama Vincenzo D'Amico e che in campo è una furia.

E' di Chinaglia il goal vincente nel Derby d'andata e ancora sue le reti decisive all'Internazionale FC (1-1), a Cagliari (0-1) e al Napoli (1-0). Un poker di reti in quattro giornate a riscattare il rigore fallito con la Fiorentina qualche settimana prima.

Chinaglia sembra possedere la forza per guidare da solo tutto il gruppo biancoceleste. In allenamento non vuole mai perdere e le partitelle vengono prolungate, con i fari delle macchine accesi, fino a che la sua squadra non passa in vantaggio. E Maestrelli, complice, cerca sempre di accontentarlo perché ne conosce il carattere. A Natale la Lazio è così prima in classifica e viaggia verso il titolo.

Giorgio è una furia nel febbraio 1974 contro la Juventus quando segna una doppietta e trascina i biancazzurri alla vittoria in una gara epica. Ma è anche capace di prendere a ceffoni Mario Maraschi reo, da ex, di aver segnato la rete della sconfitta a Genova contro la Sampdoria o a calci nel sedere Vincenzo D'Amico reo di averlo sbeffeggiato. E' guascone, trascinatore, attaccabrighe, come nel Derby di ritorno quando inizia a punzecchiare la curva giallorossa prima della gara, alzando un piede come se prendesse la mira e alla fine, uscendo dal campo tra i lacrimogeni, lanci di sassi, pezzi di suppellettili, dopo che in campo aveva fomentato il pubblico esultando alla sua maniera sotto la curva sud dopo un goal. Per alcune settimane deve addirittura rifugiarsi nell'abitazione di Maestrelli per sfuggire alla furia dei tifosi giallorossi che lo aspettavano sotto casa.

La domenica successiva contro il Napoli, gioca, forse, la più bella gara della sua carriera segnando una tripletta con la quale rimonta e annulla per tre volte il vantaggio dei partenopei. Per fermarlo i difensori usano tutti i sistemi leciti ed illeciti ma è imprendibile e alla fine anche il pubblico ostile deve inchinarsi alla sua forza. Contro il Verona impone a tutti i compagni di restare sul campo, senza andare negli spogliatoi per l'intervallo, in attesa degli avversari perché la Lazio è in svantaggio per 1-2. Nel secondo tempo la Lazio vincerà 4-2 e per lui si prospetta anche il titolo di capocannoniere, in una lotta spalla a spalla con l'interista Boninsegna. Chinaglia e compagni si apprestato a coronare il loro sogno il 12 maggio 1974 quando, in uno stadio gremito ben oltre il limite della capienza, la Lazio si gioca il tricolore contro il Foggia. La partita è nervosa e la squadra sente troppo il risultato, ma al 60' un sacrosanto rigore per un fallo di mano offre all'attaccante laziale la palla del match-point che significherebbe Scudetto. Chinaglia è emozionato, chiude gli occhi e tira piuttosto male ma segna il goal che vale il titolo tricolore al portiere foggiano Trentini. Mezz'ora più tardi lui e la Lazio si laureano Campioni d'Italia, dando vita a festeggiamenti senza precedenti che si concludono solo all'alba.

Sempre nel 1974 Giorgio incide un disco dal titolo "I'm football crazy", brano scritto dai fratelli De Angelis e colonna sonora del film "L'arbitro" diretto da Luigi Filippo D'Amico ed interpretato dall'attore siciliano Lando Buzzanca.


I Mondiali del 1974

Chinaglia si laurea anche capocannoniere con 24 reti, record di tutti i tempi per un giocatore biancoceleste e si aggiudica il premio Chevron Sportsman dell'anno stavolta per la serie A e pochi giorni dopo riceve la convocazione per andare in Germania per i Mondiali tedeschi. Il Commissario tecnico Ferruccio Valcareggi aveva inserito alcuni giocatori laziali fra i 40 preselezionati: Luigi Martini, Giancarlo Oddi, Luciano Re Cecconi, Felice Pulici, Giuseppe Wilson oltre lo stesso Chinaglia. Martini si era tuttavia gravemente infortunato ad una spalla il giorno dello Scudetto e quindi era fuorigioco, ma si sperava nella convocazione degli altri.

Invece sono solo in due, oltre Chinaglia, ad essere convocati: Re Cecconi e Wilson. Chinaglia non crede ai suoi occhi: "Non capisco come la Lazio, Campione d'Italia, possa essere rappresentata da soli 3 giocatori.... pazzesco", tuona alla stampa da dove gli fanno eco le dichiarazioni, non proprio positive di Re Cecconi, Wilson e del napoletano Juliano, che accusa apertamente il C.T. azzurro di non considerare i giocatori delle squadre meridionali. Quello della Nazionale non era uno spogliatoio unito ma Chinaglia non si lascia intimorire ed ogni occasione è buona per far conoscere il proprio pensiero. In questo clima si arriva a giocare la prima gara contro l'Haiti, squadra che non avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo.

Chinaglia è in campo dal primo minuto ma i palloni buoni non arrivano, i centrocampisti non appoggiano per gli attaccanti e lui si perde nella mediocrità generale. A inizio della ripresa un contropiede di Sanon porta incredibilmente in vantaggio gli Antillani: lo spettro della Corea aleggia su Monaco. Fortunatamente arriva sia il pareggio che il vantaggio italiano nel giro di 18 minuti. Haiti ha un evidente calo fisico, ma al 69' Valcareggi richiama Chinaglia in panchina per sostituirlo con Anastasi. Le telecamere inquadrano "Long John" visibilmente contrariato che esce dal campo. Poco prima di arrivare sulla pista di atletica senza guardare in faccia il C.T., con la mano fa come il segno di scacciarlo e poi parte un Vaff...... in diretta mondiale.

Negli spogliatoi rompe in terra tutte le bottiglie che trova e ci vogliono molte persone per calmare la sua rabbia. Ormai il fatto è di dominio pubblico. I giornali, all'indomani, escono con titoli di fuoco contro di lui. Allodi e Carraro vogliono cacciarlo via già la sera stessa dandogli del disadattato e Giorgio afferma di essere ben contento di andarsene ma infine il buon senso prevale. Arriva il tecnico biancoceleste Tommaso Maestrelli in aerotaxi da Roma per convincerlo a ragionare e, come al solito, il saggio allenatore ci riesce. Chinaglia si scusa in una conferenza stampa messa su in fretta e furia dall'entourage della Nazionale, ma niente potrà essere di nuovo come prima. Chinaglia viene escluso nella gara pareggiata con l'Argentina ma, a sorpresa, rientra in quella con la Polonia che vedrà l'Italia perdere 2-1 ed uscire dal Mondiale. E' facile dare al giocatore la colpa dell'eliminazione, ma la verità è che quella Nazionale era ormai sfinita, con troppi giocatori anziani e demotivati che lasceranno presto la squadra. Infatti alla guida del team azzurro nel frattempo viene chiamata una vecchia conoscenza della storia laziale: Fulvio Bernardini.

La polemica fra Chinaglia e Valcareggi durante i mondiali di Germania


Fischi negli stadi

Rientrato in Italia, Chinaglia si rifugia in famiglia lontano da tutto e da tutti. Lo si rivede solo il giorno dell'inizio del ritiro a Pievepelago. La Lazio deve difendere il tricolore e le premesse per bissare il successo della stagione appena trascorsa ci sono tutte. Una squalifica inflitta alla Lazio in Coppa dei Campioni permette alla squadra di concentrarsi solo sul Campionato che parte, per altro, con ottimi risultati, ma per Chinaglia ogni trasferta è una salva di fischi ed insulti da parte dei tifosi avversari che non gli perdonano le vicende del Mondiale. Inoltre pseudotifosi giallorossi minacciano più volte la moglie del giocatore, che ad un certo punto è costretta a trasferirsi a New York per motivi di sicurezza. Insomma non è una situazione tranquilla e anche la squadra ne risente, tanto che, dopo un'inizio promettente, subisce un calo di rendimento tale da allontanarla progressivamente dalla vetta della classifica. Chinaglia soffre molto questa situazione perché è convinto che l'ostilità dei tifosi avversari sia dovuta ad una montatura della stampa del Nord, indispettita per i suoi continui rifiuti di andare a giocare sia con le formazioni milanesi che con quelle torinesi. Si sente perciò il classico capro espiatorio del fallimento dei Mondiali ma del quale egli non è responsabile ma ne paga le conseguenze su tutti i campi di calcio che calca.


La malattia dell'amato amico allenatore

Nel febbraio 1975 Chinaglia è tra i primi a notare che Maestrelli non è più in forma come prima. L'allenatore lo rassicura parlando di uno stato di stress che Chinaglia pensa sia dovuto all'eventuale decisione di lasciare la Lazio per andare ad allenare la Nazionale, come il presidente Artemio Franchi vorrebbe. Ma la verità è, purtroppo, ben diversa e, dopo una trasferta a Bologna, l'amato allenatore entra in clinica per accertamenti. Chinaglia si reca ogni giorno nella clinica per sollevarlo di morale e non è per nulla preoccupato perché crede ad un affaticamento nervoso come afferma lo stesso allenatore. Prima della gara col Torino AC, invece arriva la ferale notizia che Maestrelli ha un cancro esteso al fegato con nessuna probabilità di sopravvivenza. Chinaglia lo apprende negli spogliatoi e crolla a piangere. Sia per lui che per la squadra il Campionato finisce lì, anche se ci sono da onorare le ultime partite. Non passa giorno che Chinaglia con la squadra non vada a confortare l'allenatore in clinica. Non si rassegna all'idea di vedere consumato dal male il tecnico che più di tutti lo ha capito e formato, sia come giocatore che come uomo. A fine stagione Giorgio parte per gli U.S.A. per raggiungere la famiglia, confortato anche da un lieve miglioramento di Maestrelli.


Le sirene americane

La moglie Connie si era trasferita definitivamente nel New Jersey, stufa della vita a Roma, dove anche fare la spesa era diventato difficile per le continue angherie di alcuni tifosi non laziali. Chinaglia aveva accettato l'idea e anche lui meditava di stabilirsi dopo la carriera negli States. Il calcio negli Stati Uniti era a livello dilettantistico ma alcuni club avevano provato ad alzare il tono e l'interesse, allora scarso, per il "Soccer". Tra questi club ci sono i New York Cosmos che hanno ingaggiato addirittura Pelé e stanno creando una squadra di vecchie e nuove glorie ancora in grado di giocare divinamente. Una mattina Chinaglia viene raggiunto da una telefonata di Peppe Pinton, consulente della squadra dell'Hartford, che gli propone di giocare un'amichevole con la maglia di quella squadra contro la selezione polacca. Chinaglia accetta e la Lazio dà l'autorizzazione previa assicurazione contro gli infortuni di ben 2 milioni di dollari. Per Chinaglia giocare quella gara è un successo mediatico. Infatti stampa e Tv si occupano di lui con servizi e trasmissioni inusuali per un calciatore di soccer. Intanto per l'esordio di Pelé nei Cosmos, Chinaglia, desideroso di assistervi, si era rivolto al Presidente della squadra Clive Toye per ottenere un biglietto.

Questi lo invitò ad assistere alla partita assieme a lui. Durante la gara i due si parlano e Chinaglia esprime inaspettatamente il desiderio di giocare con i Cosmos, anticipando così il rientro definitivo negli Usa e potendo quindi stare di più con la famiglia di cui sentiva molto la mancanza. Fissato un appuntamento per l'indomani nella sede della Warner Bros, Chinaglia apprende della volontà di Toye di trovare un accordo. All'indomani i due si recano dal presidente della Warner, Steve Ross, anch'egli entusiasta della faccenda. L'unico ostacolo è rappresentato dalla Lazio e soprattutto da Lenzini che va su tutte le furie e nega ogni possibilità di accordo. Chinaglia arriverà ad acquistare un'intera pagina del Corriere dello Sport per spiegare ai tifosi il suo desiderio di tornare in famiglia, ma anche ciò servirà a poco.


Ritorno a Roma e le discussioni con Corsini

A fine agosto 1975 Giorgio deve fare ritorno in Italia per non incorrere in sanzioni e nelle squalifiche che il Presidente della Lazio aveva minacciato di effettuare nel caso in cui il centravanti non si fosse presentato. A Fiumicino lo accolgono migliaia di tifosi e Giorgio sembra trovare nuovi entusiasmi ma amara è la realtà che trova a Tor Di Quinto. Tommaso Maestrelli, stremato dalla malattia, non è più l'allenatore della Lazio ed è sostituito da Giulio Corsini, un personaggio dal carattere opposto a quello del Maestro, che si atteggiava a sergente di ferro e che aveva voluto rinnovare la squadra smembrando quella formazione che solo due anni prima aveva vinto lo Scudetto. I due si scontrano immediatamente e non si sopportano vicevendolmente. La squadra va male e presto rimane impelagata nella zona retrocessione.

Corsini accusa Chinaglia di remargli contro, Chinaglia a sua volta lo accusa di non capire nulla di calcio. Il 16 novembre 1975, nell'intervallo del Derby che la Lazio sta perdendo per 1-0, i due si scontrano ferocemente negli spogliatoi. Corsini a brutto muso urla a Chinaglia: "Finché io sarò l'allenatore tu non andrai mai negli Usa a vedere la famiglia!" Chinaglia risponde: "I patti con la Società sono che io vada negli USA una volta al mese e quindi non ti impicciare." L'allenatore tiene duro, Chinaglia scoppia a piangere per la rabbia ma a questo punto la squadra viene in soccorso al giocatore, attaccando violentemente Corsini. Chinaglia non sta a guardare e i due vengono praticamente alle mani. Ci vogliono dirigenti e inservienti per evitare una tragedia. Ma ormai è ammutinamento generale e il giocatore torna in campo con una carica enorme e segna la rete del pareggio sotto un diluvio. La sera stessa parte per New York. La domenica seguente la Lazio perde ad Ascoli e Corsini viene esonerato. Al suo posto ritorna a sorpresa Maestrelli che pare recuperato miracolosamente.


L'Addio alla Lazio

Chinaglia si calma ma ormai è deciso a lasciare la Lazio, a costo di smetterla con il calcio. Lenzini deve cedere per non perdere soldi e la sera del 25 aprile 1976, dopo aver giocato la sua ultima gara in biancazzurro contro il Torino AC, Giorgio parte definitivamente per andare a giocare nei New York Cosmos chiudendo così la sua avventura in biancoceleste, dopo 209 partite in campionato e 98 reti. Il giocatore ormai è deciso, non può e non vuole tornare indietro, è troppo stanco di fare su e giù per visitare la famiglia ed è troppo stanco della stampa italiana che muove il dito contro di lui ogni qualvolta si trovi in situazioni particolari o quando gli capiti di giocare meno bene del consueto. Per evitare che i tifosi della Lazio, affezionatissimi al giocatore, gli possano impedire di partire, decide di prendere un aerotaxi diretto a Genova dall'aeroporto dell'Urbe. Da qui un altro aereo lo porterà a Parigi da dove finalmente volerà verso New York. Ma ora lo aspetta "O Rei" Pelé, suo nuovo compagno di squadra e una nuova squadra.


I New York Cosmos

Chinaglia si trova ad affrontare il soccer americano con un bagaglio d'esperienza elevato. Tutto è molto facile perché i difensori americani non sono così arcigni e abili come quelli del Campionato italiano e segnare per lui è facilissimo. L'intesa con Pelé è all'inizio un po' faticosa ma presto i due si intendono e costruiscono azioni fantastiche. L'esordio contro il Los Angeles di George Best è un trionfo: 2 reti di Chinaglia e 6-0 finale. Al suo primo anno segna 19 reti, un buon inizio insomma. Raggiunto dalla notizia della morte di Tommaso Maestrelli (avvenuta il 2 dicembre 1976), ritorna a Roma per i funerali e accompagna la bara piangendo. Poche settimane dopo viene gelato dalla notizia della morte dell'ex compagno Luciano Re Cecconi ma questa volta non se la sente di tornare. Gioca e vince campionati con i Cosmos, classifiche dei marcatori in serie, va in tournée in tutto il mondo e gioca anche contro la Lazio, accolto con affetto dai tifosi. Anche negli affari si fa largo e a New York si costruisce un piccolo impero finanziario. Nel suo ufficio c'è sempre un gagliardetto della Lazio. Nel 1978 convince l'amico di sempre Pino Wilson a raggiungerlo negli Usa ma dopo alcune partite, l'ultima il "NASL Super Bowl" vinto dai Cosmos in cui viene nominato MVP (miglior giocatore del match), quest'ultimo preferisce tornare a casa. Diviene il più popolare giocatore di soccer in America surclassando gente del calibro di Neeskens, Beckenbauer, Carlos Alberto, ed è a tutt'oggi il giocatore con più segnature della storia del calcio professionistico americano.


Il fallimento da Presidente

Passano gli anni e Chinaglia ormai è un mito negli Stati Uniti, anche se il soccer non è entrato mai completamente nei cuori degli americani. Le squadre si ridimensionano, gli sponsor languono e gli stadi si svuotano. La NASL, la lega americana, entra in crisi. Chinaglia, nel 1983, ha 36 anni e la carriera agonistica sta volgendo al termine. Una mattina di metà maggio di quell'anno, Giorgio sta ascoltando la radiocronaca di della gara Milan AC-Lazio, partita di Serie B, che vede i biancazzurri soccombere 5-1. Prende, come al solito, una decisione che viene dal cuore. Per lui rimasto laziale e tifoso, non resta che tornare: questa volta da Presidente. Malgrado il parere contrario della famiglia chiama collaboratori e avvocati vari e in gran segreto contatta il presidente della Lazio, Gian Chiarion Casoni, per chiedere la disponibilità a cedergli il controllo della maggioranza. La risposta è positiva e la domenica successiva prima di Lazio-Atalanta, il Corriere dello Sport pubblica la notizia dell'interessamento dell'ex bomber a rilevare la Società. Allo stadio accorrono in 55.000, ognuno con una bandiera o una sciarpa e portano la Lazio a vincere per 2-1 e a trovarsi a un passo dalla promozione. I tifosi della Lazio possono iniziare a sognare dopo anni bui. Poche settimane dopo, a promozione avvenuta, Chinaglia sbarca a Roma tra il tripudio della folla. La Lazio è sua per 2 miliardi di lire. L'assemblea dei soci lo nomina Presidente il 13 luglio 1983.

Purtroppo nessuno gli aveva detto che c'era un debito complessivo di 13 miliardi da coprire ma nonostante ciò, non si perde d'animo. Acquista il nazionale brasiliano Joao Batista e dalla Juventus Michael Laudrup, più altri giocatori e conferma sia Bruno Giordano che Lionello Manfredonia. Malgrado la Lazio sia una buona squadra, la salvezza arriva solo all'ultima giornata, dopo aver esonerato Giancarlo Morrone sostituendolo con Paolo Carosi. Prende anche una sonora squalifica per aver tentato di aggredire ad ombrellate l'arbitro Menicucci, durante l'incontro Lazio-Udinese, reo di aver fatto proseguire il gioco oltre il 90' permettendo così che i friulani pareggiassero.

Per la stagione 1984/85 ha un piano molto preciso: vuole vendere i due gioielli Giordano e Manfredonia alla Juventus per incassare un bel po' di soldi per rimpinguare le casse e acquistare l'emergente attaccante Briaschi. Il piano salta perché sia il centrocampista che il bomber rifiutano di passare alla squadra bianconera. I tre litigano e lo spogliatoio si spacca. Il risultato è che la Lazio, nonostante un'ottima formazione, finisce penultima, retrocede in Serie B e la Società è sull'orlo del fallimento. Chinaglia è costretto a cedere la società prima a Franco Chimenti a cui subentreranno poi i fratelli Calleri e Renato Bocchi. Troppo fiducioso nelle sue possibilità, tradito dagli amici, mal consigliato dai soci, dopo due anni e mezzo abbandona la Lazio da sconfitto.


Anni tranquilli

Tornato negli Usa Chinaglia si trasferisce in Florida dove apre un ristorante assieme alla sua nuova compagna. Sono anni tranquilli, mentre il soccer riprende vigore ed interesse anche negli States. Si occupa di calcio e ogni tanto ritorna in Italia dove ottiene un contratto da opinionista e commentatore di partite in televisione. Il carattere irrequieto lo porta spesso ad innescare polemiche ma il nuovo ruolo gli piace anche se gli va un po' stretto. In Italia si candida due volte alle elezioni ma non viene eletto. Nel febbraio del 1990 torna a giocare nella seconda categoria abruzzese con il Villa S. Sebastiano, realizzando una doppietta all'esordio. Diventa presidente del Foggia e del Lanciano ma le due esperienze si esauriscono presto. La Lazio di Sergio Cragnotti, intanto, comincia a vincere in Italia ed Europa. Spesso si accosta il suo nome a qualche ruolo dirigenziale o addirittura alla presidenza, ma non se ne fa mai nulla. Fra il patron e Chinaglia non c'è feeling. Partecipa alla serata del Centenario della Società il 9 gennaio 2000 tra l'ovazione dei 90.000 presenti. Poi ritorna in Florida.


Le vicende giudiziarie

Il nome di Chinaglia riappare all'improvviso all'inizio del 2006 quando si espone come portavoce di una cordata che vuole rilevare il controllo della Lazio dal presidente Claudio Lotito. Afferma che dietro c'è una importante multinazionale farmaceutica ungherese e tiene alcune conferenze stampa. Ma il Presidente della Lazio, tra molte polemiche ed accuse reciproche, non vuole saperne di cedere il controllo della Società e per questo Chinaglia fa ritorno negli States. Pochi mesi dopo viene raggiunto da un ordine di arresto in contumacia, assieme ad altre persone, per aggiotaggio e altri reati. Pare di capire che dietro le offerte di acquisto non ci fosse nessuna multinazionale, ma solo un tentativo di riciclaggio di denaro sporco. Chinaglia si dichiara innocente ed estraneo ai capi d'imputazione ma non farà più ritorno in Italia per evitare l'arresto. Sarà la giustizia a chiarire la vicenda. Intanto il 28 novembre 2007 la Consob multa l'ex giocatore emettendo questo comunicato: "La Consob ha multato Giorgio Chinaglia per 4,2 mln per condotte manipolative poste in essere in relazione ai titoli della SS Lazio spa e per procurato ritardo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Consob". La commissione dispone una sanzione amministrativa accessoria nei confronti di Chinaglia che prevede la perdita temporanea dei "requisiti di onorabilità e incapacità" ad assumere incarichi di amministrazione, direzione e controllo, per un periodo di 18 mesi.

Il 22 luglio 2008 vengono eseguiti sette arresti e il sequestro di due milioni di euro, parte del denaro che il clan dei Casalesi aveva "investito" per la scalata della S.S. Lazio. Questo il bilancio dell'operazione "Broken Wings", svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Digos di Roma e illustrata nel corso di una conferenza stampa. L'obiettivo del potente clan di Casal di Principe era quello di entrare nel mondo del calcio, nel salotto buono della Serie A italiana. Per questo i Casalesi avevano messo su un meccanismo che operava su due livelli e che coinvolgeva anche dei professionisti. Da un lato la camorra dell'area casertana riciclava il denaro proveniente da attività illecite per scalare il titolo del club capitolino, e dall'altro coinvolgeva figure carismatiche del club, come Giorgio Chinaglia, per "preparare la piazza all'arrivo di fantomatici nuovi acquirenti". Chinaglia a cui è stato spiccato un secondo mandato di cattura, risultava ancora latitante. Il 30 settembre 2008 però, il tribunale del Riesame di Roma annulla l'ordinanza della misura applicativa della custodia in carcere per Giorgio Chinaglia e per altri soggetti coinvolti, non essendo provato per il Tribunale che il denaro destinato ad essere utilizzato per la scalata alla Lazio fosse provento di un'attività di riciclaggio.


La prematura scomparsa

E' una Domenica, come il giorno preferito dal Chinaglia calciatore quando arriva alle agenzie la tremenda notizia della sua morte. "Mio padre Giorgio Chinaglia è morto questa mattina". A confermare piangendo la notizia della scomparsa del leader del primo scudetto laziale data da Skysport, è al telefono dall'America il figlio Anthony: "E' morto questa mattina intorno alle 9:30. Era stato operato una settimana fa dopo un attacco di cuore. Gli erano stati impiantati 4 stent e l'operazione era andata bene. Era stato rimandato a casa dove sembrava essersi ripreso. Stamattina si era svegliato per prendere una medicina e si era rimesso al letto. Poi sono andato a controllarlo ed ho scoperto che non respirava più. Ho provato a rianimarlo ma non c'è stato niente da fare". In Italia sono da poco passate le 17 quando si sparge la notizia, tra lo sgomento dei tifosi biancazzurri. I notiziari sui programmi sportivi vengono interrotti per dare la notizia in diretta. La sera tutti i telegiornali nazionali gli tributano un ricordo. Così finisce la storia di una delle più grandi bandiere della Lazio. Giorgio Chinaglia è morto così in Florida l'1 aprile 2012, tradito dal cuore a soli 65 anni.


Il rientro a Roma

Pochi giorni dopo la sua scomparsa, agli ex compagni Pino Wilson e Giancarlo Oddi viene l'idea di riportare le spoglie di Giorgio a Roma. La famiglia di Tommaso Maestrelli, per bocca del figlio Massimo, mette a disposizione la tomba di famiglia al Cimitero Flaminio di Prima Porta. L'idea viene accolta favorevolmente dalla prima famiglia del giocatore, ma bisogna attendere tuttavia la sentenza di un tribunale statunitense prima di avere il via libera per il rientro della salma a Roma. Solo nei primi giorni di settembre 2013 viene resa nota la notizia del rientro in Italia ed il 15 settembre 2013 l'aereo con a bordo la bara di "Long John" atterra alle 6,30 a Fiumicino scortato dai familiari. Il giorno successivo viene allestita una camera ardente presso la Chiesa del Cristo Re a viale Mazzini e nel pomeriggio viene celebrata una Messa di suffragio. Migliaia sono i tifosi a rendergli omaggio. Nella serata dello stesso giorno Giorgio Chinaglia viene tumulato accanto a Tommaso Maestrelli.







Palmares

  • 1 Coppa delle Alpi (Lazio) nel 1971
  • 1 Scudetto (Lazio) nel 1973/74




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